Il lavoro pRecluso

 

Lara Scrittori presidente Ass. Tangram

 

 

Concludo dicendo che 3 sono i percorsi previsti nel pomeriggio e che prevedono un programma sulla persona individualizzato, a partire da una professionalizzazione all’interno del carcere che non sia fine a sé stessa, come dicevo prima, ma che preveda un reale inserimento sul territorio, lo sviluppo delle pene alternative che prevedono l’art. 21 e l’affidamento in prova al servizio sociale e questo per tutte le persone che sono nei termini per poterne usufruire, per trovare magari nel pomeriggio delle nuove strategie di intervento che consentano di favorire questi processi. Il gruppo tre è quello del lavoro fuori e dentro al carcere, come occasione per migliorare le condizioni di vita all’interno del carcere e per consentire alle persone di poter essere di supporto alle famiglie, perché troppo spesso chi è costretto a subire una pena crea un grosso problema anche alla famiglia che è a casa. Credo sia importante consentire anche alle persone che sono recluse di continuare ad essere padri per i loro figli, mariti e questo può avvenire solo con un lavoro, un’autonomia e un sostegno alla famiglia. Infine il lavoro all’esterno che preveda una professionalizzazione prima e che consenta poi alla persona di essere restituita alla società attraverso dei percorsi strutturati che vedano la sinergia tra il territorio, le aziende ed il privato sociale, in modo che ci sia tutto un supporto alla persona che favorisca il reinserimento.

 

 

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