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Antonella Pan Coop. Volontà di sapere
Buongiorno a tutti, io rappresento la Cooperativa Volontà di sapere che dal lontano ’87 si occupa di inserimento lavorativo ed è con grande emozione che mi ritrovo qui perché la cooperativa ha una storia ed è nata con detenuti provenienti da questa Casa Circondariale e da soci esterni. Avevamo aperto nel ’87 un laboratorio di informatica all’interno di questa Casa Circondariale, faccio un po’ di storia nostra, veloce, perché poi condivido in pieno le parole che ha detto Boscoletto della "Giotto" e quindi non mi dilungo e non mi ripeto. La nostra attività continua all’interno della casa di Reclusione di Padova con corsi di formazione professionale, Fondo Sociale Europeo Regione Veneto, corsi che abbiamo fatto di decorazione e restauro soprattutto nell’edilizia. Poi abbiamo fatto anche corsi di informatica, restauro del legno col Ministero della Giustizia con degli ottimi risultati e abbiamo decorato ed abbellito tutta la casa, vari spazi della casa di reclusione di là. Inseriamo anche lavorativamente ragazzi in semilibertà, art.21 ed affidamento, noi siamo una piccola cooperativa ed oltre a lavorare nello svantaggio del carcere, lavoriamo con altri svantaggi sociali, soprattutto con un grande problema che si è verificato in questi anni, con le ragazze vittime di tratta. Noi abbiamo la maggioranza dei nostri soci come persone svantaggiate e superiamo il 40% di inserimenti lavorativi sia con detenuti, sia con vittime di tratta che con persone provenienti dall’alcolismo e disagio psichico, non abbiamo mai lavorato con tossicodipendenti. Abbiamo sempre raggiunto finora degli ottimi risultati di inserimento, finora non abbiamo mai avuto problemi in nessun campo dello svantaggio sociale e come faceva notare il sig. Rizzo della Solidarietà che ci ha fatto vedere delle previsioni, noi dobbiamo dire con i detenuti semiliberi, in affidamento ed in art.21 ci è stata sempre una grande precisione, una grande puntualità ed un grande lavoro di squadra perché si sono e continuano a darsi da fare con il lavoro esterno. Ed è questo punto che dimostra la grande volontà e la voglia di lavorare che è uno stimolo continuo per il reinserimento per il continuare a lavorare con la detenzione. Il fatto è che noi come cooperativa sociale abbiamo coinvolto, facendo questi corsi di formazione, adesso sono molto veloce, di decorazione nell’edilizia altre imprese edili. Proprio dal primo di dicembre abbiamo inserito un detenuto in un impresa che non è sociale, in una ditta privata e lo stiamo sostenendo per l’inserimento con la legge SMURAGLIA, con questa nuova legge. Noi siamo molto contenti dei risultati che stiamo raggiungendo nel nostro piccolo, finito questo corso di decorazione di là e proprio ieri c‘è stata la commissione regionale che è venuta a fare l’esame di qualifica perché questi corsi che facciamo noi danno una qualifica spendibile all’esterno. Uno può mettersi in proprio a fare l’artigiano imparando tutte le tecniche di pitturazione, marmorino, spazzolato, decorazione etc., oppure può proporsi ad una impresa edile con tanto di attestato ed anche con il curriculum. Questi ragazzi sono impegnati moltissimo, la commissione è stata molto, molto soddisfatta e infatti c’era il rappresentante degli artigiani dell’UPA, già gli artigiani erano a conoscenza di questa cosa ma, con questa nuova opportunità, con questo nuova conoscenza dei lavori svolti all’interno dai vostri colleghi, ci hanno promesso che si daranno da fare per il reinserimento e ci aiuteranno per trovare nuove imprese per il reinserimento lavorativo. Qui all’interno di questa Casa Circondariale cerchiamo di ritornare, l’ultima cosa che dico, con un progetto di formazione per appunto spendere all’esterno un mestiere, per insegnare un mestiere visto che noi siamo abbastanza preparati sull’edilizia, sul ramo edile, o sul settore informatico e su altre cose. Speriamo di fare qualcosa insieme, siamo qua per lavorare, cerchiamo di fare il massimo e penso che se anche voi date il massimo ci si trova in sintonia. Buon lavoro a tutti e grazie.
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