Il lavoro pRecluso

 

Dott. Sandro Dal Piano Direzione Servizi Informativi ENAIP di Padova

 

 

Buongiorno a voi tutti mi chiamo Sandro Dal Piano, sono Direttore Provinciale di ENAIP Veneto, un grosso ente di formazione che qui a Padova è presente con centri sul territorio un po’ in tutta la Provincia. Devo dire che oggi è la giornata dei limiti, devo dire che è la mia prima volta qui e mi vedo limitato rispetto anche alle problematiche che sono state trattate, però ho ascoltato con molta attenzione perché se la legge ha dei limiti, se gli spazi sono limitati, se le iniziative sono limitate ho anche conosciuto ed incontrato persone che questi limiti stanno cercando di romperli o almeno allargarli. Cosa fa ENAIP che è un ente no-profit, quindi non con quella definizione che Loris Cervato ha ricordato, attività formative, professionalizzanti, questo è molto importante e nell’attività che svolgiamo con le case di reclusione presenti qui a Padova dove ormai siamo presenti da più di 10 anni. Un ente di formazione che ruolo può avere in un percorso e comunque in alcune iniziative che mirano ad inserire voi, noi lavoriamo in fin dei conti per voi. Il nostro servizio è per il vostro utilizzo primario e svolgiamo attività di formazione medio brevi per favorire un inserimento di tipo professionale, a fine pena, poi quando ci sarà un inserimento nel mondo del lavoro. L’abbiamo fatto in queste due annate con dei progetti che hanno portato a frequentare queste attività una sessantina di allievi, sia al penale che qui al circondariale, con attività che prevedevano al loro interno anche stage aziendali e qui devo dire che come altre strutture presenti che lavorano all’interno degli istituti di reclusione siamo riusciti ad inserire un numero discreto di persone, a fine pena, in art.21 o comunque in semilibertà presso aziende e privati. Le aree su cui lavoriamo sono principalmente il settore primario e secondario, corsi nei quali ci si trova anche con altre associazioni a lavorare, per esempio nell’ambito dell’ortofloravivaismo, dell’allestimento e manutenzione del verde e poi nel settore secondario con l’impiantista, la figura classica dell’impiantista elettrico ma anche con l’operatore alle macchine utensili. Ecco devo dire una cosa qui, queste figure professionali sono in assoluto tra le più richieste nel mercato, la richiesta è estremamente elevata e solo al centro di Padova, dove frequentano quest’attività anche giovani tra i 15 ed i 18 anni, sono circa 400, ci sono 600/700 domande l’anno e noi non riusciamo assolutamente a venire incontro alle offerte. Figure professionali quindi remunerative e di facile inserimento. Chiaramente è una figura professionale questa, insieme alle altre che dicevo, che ha bisogno di un percorso serio e qualificato, con strutture, attrezzature e personale che richiede investimenti notevoli anche da parte nostra. Una cosa che dico qui è proprio quella di evitare di inventarsi formatori all’interno delle strutture, già le difficoltà sono estreme, è un problema molto serio quello delle risorse, in questi giorni, in queste ore stiamo presentando le nuove attività per il prossimo anno ed è in assoluto l’attività meno finanziata, il parametro orario di finanziamento delle attività in carcere è il più basso in assoluto. Non può essere che questo sia molte volte l’unico elemento di sostegno alle associazioni, molte volte la formazione diventa un elemento economico di sostegno all’attività dell’associazione. Io penso che uno deve far bene il proprio mestiere e una di queste dimostrazioni l’abbiamo avuto proprio sostenendo il progetto che stiamo praticamente chiudendo di una figura professionale particolare, quella dell’operatore informatico per reti e costruzione siti web, che stiamo svolgendo insieme alla redazione di RISTRETTI ORIZZONTI, al Centro di Documentazione del Due Palazzi e porterà mi auguro anche a delle commesse esterne attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie per i detenuti interni. Devo dire anche una cosa, che noi lavoriamo anche all'’interno del settore no-profit, siamo all’interno dei tavoli di coordinamento, però per esempio abbiamo visto una latitanza delle cooperative sociali quando è stato ora di inserire gli allievi nei posti di lavoro e qui abbiamo dovuto far fronte, in maniera molto forte, con le singole imprese. Singolare è che manchino alcune associazioni di categoria oggi qui, abbiamo avuto forse più facilità anche se più difficoltà poi nel dialogo a trovare una sensibilità assuntiva da parte del singolo imprenditore, crediamo sia anche uno stimolo per le associazioni di categoria. Il programma per il futuro, anche per lasciare spazio agli altri, ripercorreremo alcuni percorsi professionali già presentati e un auspicio paradossalmente è che l’istituto circondariale è quello che potrebbe dare più risultati proprio per la brevità delle pene e quindi anche per, come posso dire, il maggior turn over, ci dovrebbe incentivare di più a usare opportunità di inserimento lavorativo. Ma proprio per questo elevato turn over, per le difficoltà che all’interno del carcere ci sono, è anche il centro detentivo quello con più difficoltà, dove si riesce a fare attività formativa. Questo può essere uno stimolo per tutti, per ragionarci e trovare delle modalità che siano più stringenti. Vi ringrazio dell’ospitalità e lascio la parola agli altri.

 

 

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