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Giulia Fedrigo (Redazione di Ristretti Orizzonti della Giudecca)
Non ho molte cose da chiedere. Visto che il cappellano rappresenta questa figura istituzionale, credo sia importante il suo modo di porsi, perché i detenuti hanno bisogno di riporre la loro fiducia nel cappellano e questo diventa un po’ difficile quando hai a che fare con un rappresentante dell’istituzione. Poi, il cappellano dovrebbe avere anche una voce in capitolo all’interno dell’equipe, assieme a tutti gli altri operatori che si occupano del trattamento. Da noi, alla Giudecca, prima c’era Padre Andrea, con il quale tutte le detenute avevano un buon rapporto, anche a livello di tramite con il magistrato. Invece, il nuovo cappellano è una persona completamente diversa, con la quale anche il nostro rapporto è diverso. Allora, mi sono chiesta se avete un minimo di formazione, prima di avere a che fare con "materiale umano" che siamo noi.
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