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Giornata di studi "Carcere: non lavorare stanca" 9 maggio 2003 - Casa di Reclusione di Padova
Operatrice sociale di Verona
Io volevo riferirmi al discorso della signora Cigarini e anche alla risposta data dal dottor Benedetti. Qui si parla, evidentemente, di enti locali sensibili, come Roma, o Pavia. E gli altri enti locali, non sensibili, dove i politici non sono culturalmente preparati a questo discorso? Io lavoro nel sociale, con la Provincia di Verona: oggi doveva venire l’Assessore e un Consigliere della settima Commissione ma, per vari motivi, non sono venuti. Però ho riscontrato che è difficilissimo interessare l’Amministrazione al carcere, e sì che la Provincia avrebbe appunto un compito primario sul lavoro e sulla formazione. Stiamo tentando di fare un progetto, ma sia i politici sia i dipendenti non sono molto preparati, né sulle normative, né su altro. Allora, se non inizia l’ente locale a interessarsi del carcere, perché i vari direttori delle carceri non si aprono all’esterno e non invitano (visto che è importante per tutti, continuiamo a dirlo, il lavoro e la formazione) loro con più insistenza gli enti locali a collaborare? L’amministrazione provinciale ha un grosso compito, bisogna smuoverla assolutamente su questi temi.
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