Ornella Favero

 

Giornata di studi "Carcere: non lavorare stanca"

9 maggio 2003 - Casa di Reclusione di Padova

 

Ornella Bavero, responsabile di Ristretti Orizzonti

 

Vorrei brevemente spiegare le modalità del convegno, e anche com’è nata l’idea di organizzare un convegno su questo tema all’interno di un carcere. Mi scuso per i tempi e le lungaggini, che sono un po’ fisiologiche in carcere, e mi dispiace che ci siano state delle attese lunghe, ma il senso di fare un convegno in carcere è anche questo: noi chiediamo ai nostri ospiti di fare un sacrifico, perché una giornata "dentro" non è il massimo e lo sa bene chi in galera deve starci tanto, proprio per coinvolgere anche le persone detenute in una discussione così importante, come quella di oggi sul tema del lavoro. Abbiamo scelto questo tema perché lo riteniamo fondamentale per la vita di una persona detenuta: avere una prospettiva di reinserimento è prima di tutto avere una possibilità di lavoro.

La scelta dei relatori è una scelta molto tecnica, perché ci rendiamo conto che uno dei problemi più gravi per chi si occupa di lavoro in carcere è la dispersione delle esperienze, cioè ci sono esperienze significative un po’ in tutta Italia però manca un coordinamento, una visione d’insieme. Quando si comincia a lavorare su questo terreno ognuno deve reinventare tutto. Allora, l’idea di fondo è questa: facciamo circolare le esperienze, le buone prassi, perché in fondo copiare dai migliori, riadattando esperienze positive alla propria realtà, è un’ottima cosa, io credo, un modo per risparmiare tempo, energie e a volte per evitare errori.

Presento un po’ i relatori. Licia Roselli, direttrice dell’Agenzia di Solidarietà per il Lavoro di Milano, una delle realtà più significative nel campo del reinserimento lavorativo. Romeo Gatti, del P.I.L.D. di Firenze, anche questa un’esperienza di Sportello di informazione e reinserimento lavorativo tra le più consolidate. Tra l’altro, il PILD ha progettato uno Sportello Documenti e Tutele nel carcere di Sollicciano, e penso questo sia molto importante, perché abbiamo visto che uno dei problemi con i quali i detenuti si scontrano nella fase dell’affidamento e del fine – pena è proprio quello dei documenti.

Poi, il dottor Alessandro Margara, che credo sia una delle persone che meglio conosce i problemi delle carceri ed è stato, oltre che Magistrato di Sorveglianza per molti anni a Firenze, anche direttore del Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, e noi lo ringraziamo ancora una volta per la passione con la quale si occupa sempre di questi temi.

Il dottor Carlo Alberto Romano, criminologo, è vicepresidente della Associazione "Carcere e Territorio" di Brescia. Anche questa mi sembra un’esperienza d’avanguardia, perché è riuscita a mettere assieme volontariato ed enti locali, e questo mettersi assieme ha prodotto dei risultati assolutamente superiori a quello che facciamo in altre città su questi temi.

Carlo Mele, della Caritas di Avellino, ci parlerà del Progetto Caritas sul lavoro. Francesco Morelli, che è un detenuto della redazione di Ristretti Orizzonti, spiegherà le nostre iniziative su questo tema, e un’indagine realizzata nelle carceri del Veneto sui problemi legati al reinserimento lavorativo. Carmen Bertolazzi rappresenta invece la Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, ma anche l’ARCI – Ora d’aria, che ha una grande esperienza alle spalle nell’ambito delle cooperative sociali che danno lavoro a detenuti ed ex detenuti.

Monica Vitali è invece Giudice del Lavoro a Milano e credo che il suo libro "Il lavoro penitenziario" sia una delle opere più importanti da consultare per chi si occupa di questi temi. Il dottor Anacleto Benedetti rappresenta il Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, e a lui chiederemo molte informazioni ed una in particolare, perché sta a cuore a tutti, cioè che ne è dei finanziamenti della legge "Smuraglia", se ci sono, in che entità. Per ultimo un rappresentante della provincia di Padova, Andrea Miola.

Vi ricordo che oggi pomeriggio riprenderemo questi temi, in particolare dividendoci in due gruppi di lavoro: un gruppo più ristretto, con il dottor Margara e il professor Mosconi, seguirà il discorso delle misure alternative e delle difficoltà del dopo pena, mentre l’altro gruppo continuerà la discussione sul funzionamento degli Sportelli, sulla sensibilizzazione delle aziende e sul rapporto con gli enti locali.

 

 

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