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Le droghe domani, tra controriforme e volontà punitive
Milano, 27 giugno 2003
Edo Polidori (Ser.T. Faenza)
Ho appena letto un romanzo di Henning Mankell, che è un giallista svedese, e ad un certo punto del romanzo vi è un ispettore che interroga un assassino, uno dei tanti, alla ricerca della verità e questo assassino gli risponde che la verità ha infinite sfumature e infinite variazioni, la menzogna invece è bianca o nera. Io penso che una delle trappole a cui siamo costretti da questo governo è un po’ il gioco del bianco o del nero, che è un gioco menzognero e falso in sé. Penso che ci sia una destra prigioniera di una gabbia rispetto alle tossicodipendenze, che sa vedere soltanto la repressione e la punizione, e lo strumento individuato è la comunità terapeutica, esattamente come c’è una gabbia che imprigiona il centrosinistra, che sa vedere soltanto l’ideologia del recupero, e infatti una delle parole più abusate è che il tossicodipendente va recuperato, con un concetto da carro-attrezzi, e che come strumento saprà dare quasi esclusivamente il metadone, per esempio. È possibile uscire da questa gabbia e uscire da un dibattito sugli strumenti, che finisce inevitabilmente in una contrapposizione, per indossare invece delle vesti sopratutto culturali? Su questo condivido quanto hanno detto sia Susanna Ronconi che Achille Saletti, è possibile mettere insieme un movimento, che se vogliamo è più politico, con un movimento che fa riferimento ai tecnici e che può trovare anche delle forti convergenze, nel momento in cui si depura per esempio di una serie di elementi ideologici. Io come tecnico del Ser.T, perché io sono un "uomo dei servizi", ho firmato a titolo personale il documento, sono tra i primi firmatari, però come tecnico, io sono anche del direttivo di FederSer.T che insieme al CNCA ha fatto un sacco di cose, però trovo difficile che FederSer.T, come associazione di tecnici, firmi un documento che è fortemente antigovernativo. Qui posso capire che in questo momento Fini è uno dei soggetti più pericolosi che ci sia in circolazione rispetto alla politica per le tossicodipendenze, però come tecnico mi viene da dire che io penso che ci sarebbe una adesione in massa di operatori di Ser.T a un documento contro l’ideologia punizionista, invece un documento che è contro l’ideologia punizionista del governo mi sposta già la questione in un ambito più politico che tecnico. Ho presente il grande silenzio, ripercorrendo un po’ di storia del centrosinistra, che ha circondato la parola "riduzione del danno", prima della conferenza di Genova, c’è stato un momento in cui sembrava che non se ne potesse neanche parlare, non posso dimenticare chi ha dato la patente ad Andrea Muccioli di esperto "ereditario" delle tossicodipendenze, non è stato Fini per esempio. Allora ci sono delle cose, secondo me, su cui i tecnici ci possono stare, su cui il centrosinistra deve recuperare rispetto a una propria identità culturale, cercando le mediazioni possibili sul punto di vista culturale per ottenere il maggior numero di consensi, perché veramente su certi temi ci sono un sacco di persone che ci stanno. Mi sembra che a volte siamo prigionieri della sindrome di Ponzio Pilato, che voleva mettere d’accordo tutti, però nel momento in cui deve affrontare delle scelte impopolari chiede cosa ne pensa la maggioranza, e se la maggioranza dice no, Barabba libero Gesù in croce, lui non ha il coraggio della scelta impopolare per seguire il consenso della maggioranza. Abbiamo il coraggio di scelte, anche impopolari, che possano, caso mai, allontanare alcuni, ma almeno fanno capire dove stiamo andando? Rilancio una cosa che avevo detto alcuni giorni fa a Firenze, per esempio, e mi dispiace che anche il CNCA sia caduto in questa trappola: abbiamo il coraggio di dire che il 26 Giugno non è come ci vogliono far credere la giornata mondiale contro l’uso di droghe, non è quella, in tutto il mondo, questa data in tutto il mondo è l’International Day Against Drug Abuse (Giornata Internazionale contro l’abuso di droghe) e questa è una traduzione di un errore culturale non da poco, concettualmente c’è un abisso tra fare una giornata contro l’uso e fare un giornata contro l’abuso, è un abisso culturale. Non si tratta di metadone o comunità, si tratta di dire come la pensa il centrosinistra, come la pensano i tecnici su questo tema e penso che tra un movimento che è molto tecnico e un movimento che ha anche delle sfumature molto politiche, su questo tema si possa trovare un assenso totale. Abbiamo il coraggio di dire che l’uso di sostanze stupefacenti è una cosa che può avere i suoi problemi, per l’uso di eroina si può anche morire, ma che i grossi problemi conseguono ai fenomeni legati all’abuso di sostanze e che quello che conta, rispetto al punto di vista della cura, dell’intervento, è centrare il proprio intervento su tutte le problematiche legate all’abuso, ma abbiamo il coraggio di dirlo!!! Perché se non l’abbiamo possiamo distribuire tutti i volantini, ma i colori che portiamo addosso sono colori culturalmente vecchi, che fanno riferimento a letture, di destra o di sinistra non so neppure cosa dire, non so neppure se il pensiero di Fini sia molto diverso dal pensiero di Amato, possiamo dire delle cose diverse, culturalmente diverse, possiamo dire, che si tratti di regioni di destra o di sinistra, quello che si sta osservando è uno smembramento dei Ser.T, fatto con uno stile A nella regione Lombardia, fatto con uno stile B nella regione più di centrosinistra, ma di fatto quello a cui si sta assistendo è la creazione di alcuni dipartimenti forti, dipartimento di salute mentale e altri servizi, programmi, progetti, dipartimenti di serie B o il buio totale che saranno i servizi per le tossicodipendenze? Su questo, sindacato, politici, si può dire qualcosa, per esempio le comunità hanno avuto molto coraggio, mettendosi molto in discussione, penso soprattutto a Saman, si è messa molto in discussione, anche il CNCA, ma forse sarebbe anche ora che i Ser.T. lo facessero. Mi spiegate cosa vuol dire che, nell’anno 2001, 633 pazienti si sono presentati ai Ser.T. avendo come sostanza d’abuso primaria il metadone? ma facciamo ridere i polli!!! In tutto il mondo il metadone non è una sostanza d’abuso primaria, in Italia sì. Se io fossi Fini con questi dati qui sì che direi: chiudiamo i Ser.T! I Ser.T hanno il coraggio su questo, aiutati dalle comunità, aiutati dal sindacato, di aprire una riflessione su come si sta lavorando? O diciamo che questi dati sono delle puttanate, o diciamo che questi dati vanno letti e interpretati, ma se questi dati sono veri qualche ragionamento sul funzionamento dei Ser.T forse lo dobbiamo fare, perché non è possibile, e parlo della mia regione, che per alcuni anni il metadone sia stato lo strumento più vietato, e di colpo, dalla sera alla mattina, le stesse persone che fino a ieri dicevano che non andava fatto, è antiterapeutico, oggi siano i grandi referenti per i trattamenti col metadone! Possiamo dire che forse c’è qualcosa che non va, che siamo sempre pieni di materiale da distribuire, ma che la cultura è sempre quella, questo penso sia una riflessione che forse il centrosinistra deve fare, soprattutto la parte cattolica del centrosinistra a cui appartengo. Ci dobbiamo interrogare su che rapporto abbiamo con il piacere, lo dicevano sia Susanna Ronconi che Achille Saletti, che l’uso di sostanze da parte dei giovani è una menata come quella del disagio, ma adesso ha stancato, non si può più andare avanti con questa lettura, perché l’uso di sostanze da parte dei giovani è legata a un piacere, abbiamo il coraggio di dirlo? Cosa ne pensiamo sul fatto che ci siano delle persone che per raggiungere il piacere usano una mediazione chimica da parte di una sostanza: io non lo farei mai, è contro natura, è un falso piacere! si dice. In un altro intervento c’era stata la teorizzazione che il rapporto sessuale con una prostituta è un falso piacere, ma insomma parliamone, io non sono così sicuro, non sono convinto, scusate la volgarità, che si assista ad una falsa eiaculazione! Possiamo accettare che ci siano alcune persone che per una ricerca del piacere utilizzano delle sostanze, ci sembra così scandaloso? Ma perché non ci scandalizziamo se è così bello, bussa alla porta e gli dicono: "No martini, no party"!!! E’ l’inno più grosso al fatto che non c’è festa, non c’è divertimento se non c’è una sostanza, ma noi dobbiamo dire no!! Se la sostanza è quella, non va bene, perché quello è un falso piacere, è un piacere temporaneo che dura poco. Possiamo però ragionare su che rapporto abbiamo con il piacere, perché capite, se i drogati sono persone che stanno male, allora cosa vogliamo dire, che sono persone che si divertono" Cosa vuol dire che usare delle sostanze può essere piacevole, allora capite che culturalmente di nuovo non è un problema di strumenti, ma è di ragionamenti che facciamo? E io concludo con uno dei miei massimi punti di riferiemnto, Stan Lee, forse molti di voi non lo conosceranno, è l’autore dell’Uomo Ragno, se guardate il film o leggete il fumetto una delle scene finali è il passaggio dall’adolescenza all’essere adulto di Spider Man, è una frase che lui ricorda, perché gliela dice suo zio prima di morire, e lo zio dice a Peter Parker, che è quello che diventa l’uomo ragno adulto: "Beh, ricordati che tu diventando grande hai dei poteri, e da un grande potere deriva una grande responsabilità". Sappiamo noi mettere assieme il potere che abbiamo come servizi pubblici e le responsabilità che abbiamo? ma se siamo movimento numeroso, guardate che questa è una enorme responsabilità e la sfida è di mettere assieme potere e responsabilità e di attuare le mediazioni che facciano assumere la responsabilità di costruzione di politiche ai tecnici e la responsabilità dei politici di interfacciarsi con i tecnici, questa è una responsabilità che ognuno di noi deve riconoscere a se stesso e all’altro.
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