Filippo Manassero

 

Le droghe domani, tra controriforme e volontà punitive

 

Milano, 27 giugno 2003

 

 

Filippo Manassero (Presidente LILA Nazionale)

 

Anche noi della LILA siamo preoccupati di fronte a questo orizzonte, però non vorrei entrare nel merito dell’importanza della riduzione del danno e di tutte le cose che abbiamo detto che ormai dovremo sapere tutti e siamo qui che le condividiamo. Vorrei attaccarmi agli ultimi interventi, perché mi trovavo d’accordo su alcuni punti, però vorrei immaginare una prospettiva e quindi prendendo il dato che diceva Achille e la sua incertezza nel pensare che in fondo questa legge ala fine passerà perché c’è un dato economico col quale poi ci si deve confrontare e di fatto non è da poco, questo punto convince abbastanza anche me, non so se sarà in grado di fermare la legge, ma probabilmente di ridimensionarla ancora forse sì.

Mi sembra importante che tutto quello, come in altre situazioni, sarebbe importante avessimo la forza di riuscire a portare tutto quello che è in nostro sapere fuori, in maniera, secondo me, più efficace,più comunicativa rispetto alle persone che non si occupano di queste cose, perché la difficoltà di trasmettere questi principi è enorme ed è un fallimento, secondo me, in tutti questi anni degli operatori di chi ha lavorato in questo senso.

E’ ovvio che è molto più facile per chi in questo momento è antagonista ai nostri ideali, perché anche con i soldi riesci a comunicare facilmente, usando testimonial trasversali, parla immediatamente con tutti, però è un tentativo d fare. Io mi auguro che a settembre, in autunno, quando ci saranno inevitabilmente ancora delle mobilitazioni, a queste vi si partecipi in maniera evidente in tutte le differenza che esistono in chi opera in questo settore. Mi riferisco a ieri, al presidio a Torino, mi sembra Susanna, dove per altro non è arrivato un giornalista, però l’immagine che si dà guardandola da fuori, secondo me, è ancora debole e mi chiedo come mai dietro a tutti questi discorsi che condividiamo, poi di fronte al presidio, in questi momenti mancano i camici bianchi, perché ci sono solo ragazzi dei centri sociali che comunicano, ma non parlano e non avvicineranno mai tutti gli altri.

Perché già un anno fa, quando ci furono i primi attacchi ai Ser.T., nell’incontro a Roma con la Turco, questo punto venne fuori rispetto ai Ser.T. che venivano attaccati, ma gli operatori erano assenti. Quella battaglia c’è visibilmente sulla piazza, intendo non dentro questa stanza o in altri luoghi, questa è una regoletta, perché altrimenti rischiamo di avere un seguito che sta sì nel centro sociale, ma che non relazionerà e non per colpa sua, ma perché guarda la televisione, che sappiamo da chi è gestita, si affida a tutto ciò che gli viene detto. Questa battaglia si dovrebbe fare in maniera visibile, sulla strada, che parta da progetti di unità di strada, unità mobili e magari non potremmo più lavorare in questo modo, però abbiamo da fare una grossa scommessa, una grossa lotta culturale. La legge ci sarà, pazienza, una legge poi non è che deve rimanere per sempre o ci deve vedere sconfitti d qui all’eternità, ma una lotta a livello culturale va fatta per raggiungere più in fretta o evitare che essa venga in qualche modo captata.

In più non mi sembra che in tutti questi anni il lavoro che abbiamo fatto, anche se sicuramente più agevolati dalla non presenza di questa legge, comunque sia stato fatto in maniera così semplice, noi come LILA qualche anno fa fummo denunciati da A.N. per istigazione all’uso di droga, quindi immaginiamoci il prossimo futuro con la presenza di una legge di questo tipo, se noi dobbiamo fare questa battaglia culturale prepariamoci comunque ad essere ancora più a braccetto perché probabilmente saremo riattaccati e non solo noi della LILA ma probabilmente anche altre associazioni. Voglio anche precisare che siamo qui per un contesto sulle tossico dipendenze però quella battaglia sul discorso della prostituzione, come si accennato stamattina, quella legge è ancora peggio forse di questa perché potrebbero accadere cose incredibili perciò il cammino continua e mi auguro davvero che tutto quello che riusciamo a dirci qua dentro che assolutamente ha una valenza e un importanza forte, insomma che riusciamo a trasmetterlo all’esterno e non rimanga qui dentro, ci fa tanto piacere, ci auto-gratifica però alla fine non ci porta molto lontano.

 

 

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