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Il carcere oggi, tra indulto negato e leggi inattuate Le droghe domani, tra controriforme e volontà punitive
Presentazione del convegno
Il carcere è da tempo diventato una sorta di sostituto autoritario delle politiche di welfare. Le logiche di privatizzazione e lo smantellamento di servizi essenziali, il taglio di risorse per le politiche sociali, la crisi e ristrutturazione del sistema di welfare producono un effetto di maggiore incarceramento delle povertà e dell’esclusione sociale: immigrati, malati psichici, senza dimora e tossicodipendenti sono i volti del disagio più rappresentati nelle statistiche penitenziarie. La questione droghe, di nuovo e ancora, sta diventando l’asse centrale attorno cui il governo e alcune forze politiche in particolare vogliono imporre crociate oscurantiste, all’insegna di una maggiore repressione e di una vanificazione del referendum popolare che, nel 1993, aveva bocciato la filosofia punitiva e la "dose media giornaliera", criterio col quale la legge equiparava consumo e spaccio, aumentando a dismisura le incarcerazioni. Allo stesso tempo, questo governo tenta di svilire il ruolo dei servizi pubblici per le tossicodipendenze e, addirittura, di "privatizzare" la gestione di alcune carceri per tossicodipendenti, delegandola a comunità terapeutiche compiacenti. Proprio mentre il sovraffollamento carcerario ha già superato ogni livello di guardia e di sopportabilità, e mentre le proposte di indulto sembrano arenarsi in Parlamento, la legge Finanziaria 2003 e le politiche del governo decurtano ulteriormente le risorse per la sanità in carcere, non intervengono per migliorare e sostenere la formazione, le condizioni di lavoro e gli organici degli operatori. A una situazione di vero e proprio collasso nelle prigioni corrisponde spesso una disattenzione e una carenza di interventi anche sul territorio, nelle politiche portate avanti dagli Enti Locali, sia sotto il profilo della prevenzione che del sostegno ai percorsi di reinserimento sociale e lavorativo. Per quanto riguarda le tossicodipendenze, oltre alle minacce di controriforma, la situazione è caratterizzata dall'attacco alla riduzione del danno e a un sistema dei servizi con offerte terapeutiche differenziate. Perciò, la CGIL nazionale e Lombarda, assieme all’Associazione Società INformazione, Gruppo Abele, Forum Droghe, LILA nazionale, Rete La libertà è terapeutica, Associazione Saman, CNCA Lombardia organizzano un convegno e una tavola rotonda per discutere, per mettere a confronto operatori sociali e sindacalisti, servizi pubblici e comunità terapeutiche, associazioni e rappresentanti di enti locali, per elaborare proposte e istruire alleanze e percorsi di cambiamento e riforma.
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