Giovanni Santone

 

Associazione "Diritti umani - Sviluppo umano" di Padova e Associazione "Antigone"

Il difensore civico per le carceri

 

 

Giovanni Santone

 

Buongiorno, io do il benvenuto a nome dell’amministrazione comunale a questo importante convegno e ringrazio per il fatto che Padova sia stata scelta per una iniziativa che mi pare di grande spessore culturale e che speriamo possa avere sviluppi in futuro secondo le conclusioni che auspichiamo in questo convegno. Padova è una città in cui l’amministrazione comunale ha sempre speso per quanto possibile proprie risorse e attenzione per quelli che sono definiti nell’ambito di questo convegno i luoghi di detenzione, in relazione ai quali si sviluppa la proposta di un difensore civico. Ma non è solo la città di Padova a essere presente. Va sottolineata in particolare la presenza dell’Università e del Centro di studi e formazione per i diritti dell’uomo e dei popoli che in più occasioni collabora con l’amministrazione comunale per l’affermazione dei diritti di cittadinanza, oltre alle altre istituzioni qui presenti. Credo che negli obiettivi il convegno sia condivisibile; sugli strumenti occorre fare una riflessione, che in più occasioni Padova, quale sede di incontri e dibattiti a livello di difensori civici locali ha già sviluppato. Il difensore civico a livello comunale, provinciale e regionale è oggi una realtà ma in più occasioni è stata evidenziata la necessità che ci sia una legge e un riferimento certo, nazionale e credo che questa sia l’occasione perché si ribadisca tale necessità anche con i rappresentanti al Parlamento che interverranno domani. Come dicevo l’amministrazione comunale per la sua parte continua a sviluppare iniziative per l’affermazione dei diritti, dei diritti umani proprio in un’area come questa, però credo che non basti solo un dibattito, solo questa iniziativa. Bisogna tener viva l’attenzione dei mezzi di comunicazione, l’attenzione a livello locale e nazionale perché si sviluppi veramente una politica per la tutela dei diritti umani nei luoghi di detenzione, dei diritti di tutti e quindi anche nei luoghi di detenzione. Auguro con questo spirito e con questo mio breve intervento che si arrivi a sollecitare quella che è un’esigenza e una necessità che riteniamo come amministrazioni locali sia soddisfatta attraverso una legge nazionale precisa che ne indichi i confini che inoltre non consenta la moltiplicazione dei difensori civici. Questo vorrebbe dire snaturare la funzione di una figura di questo genere. Grazie e buon lavoro.

 

 

 

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