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Associazione "Diritti umani - Sviluppo umano" di Padova e Associazione "Antigone" Il difensore civico per le carceri
Stefano Anastasia
Se prendete posto possiamo iniziare questa seconda sessione del convegno. Come sapete la seconda sessione è dedicata alla figura dell’Ombudsman o, seguendo la proposta fattaci questa mattina, la dizione più corretta "Ombudsperson" per i luoghi di detenzione nel nostro sistema; prima di introdurre i relatori vorrei brevemente ricapitolare, dalla discussione di questa mattina, quali sono forse i punti più rilevanti che sono emersi e con cui questa discussione deve fare i conti. Credo che da una parte ci sia la questione sollevata dall’intervento di Franco Maisto sui rapporti tra la figura del difensore civico e la magistratura di sorveglianza e quindi sulla eventuale ripartizione delle competenze, quali i compiti dell’uno, quali i compiti dell’altro. A me sembrava che alla fine del suo discorso Maisto propendesse per una soluzione che possiamo chiamare neo giurisdizionalista, cioè di ridefinizione e di nuova e migliore specificazione dei compiti e degli attributi della Magistratura di Sorveglianza in un settore, la tutela dei diritti umani, prevedendo uno spazio autonomo di intervento, una figura mediatoria come può essere quella del difensore civico. Questo mi sembra una questione sulla quale i nostri relatori nella loro qualifica, come li ha definiti Maisto, di ex magistrati di sorveglianza di grande preparazione e prestigio, potranno dire cose molto significative. L’altra questione che mi pare emergesse soprattutto se ho inteso bene dalla relazione del Prof. Feest, riguarda i poteri, le attribuzioni specifiche che debbono essere date a una figura quale il difensore civico nei luoghi di detenzione e i rapporti tra queste attribuzioni, queste caratteristiche, che lui individuava soprattutto nella indipendenza, nel diritto di accesso e nella capacità di costruire relazioni con la società civile, le O.N.G., come queste caratteristiche interagiscono con l’amministrazione, come possono interagire con l’amministrazione. Queste mi sembrano le questioni più rilevanti che sono emerse questa mattina e che hanno una ricaduta immediata sulla nostra discussione e che in qualche modo definiscono le problematiche istituzionali, giuridiche ed operative che sono nel nostro titolo. Detto questo concludo la mia breve introduzione dando la parola al Dott. Margara, direttore generale dell’amministrazione penitenziaria, che terrà la sua relazione sulle potenzialità del difensore civico in ambito penitenziario.
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