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CONVEGNO "Difesa di ufficio e gratuito patrocinio: una difesa effettiva?" 21 settembre 2001 ore 9.00 presso la Casa di Reclusione di Padova, via Due Palazzi, 35/A
Luigi Desiderio (Detenuto nella Casa di Reclusione)
Buona sera a tutti. Io volevo sollevare un problema. Abbiamo parlato di tanti tipi di difesa, però non abbiamo parlato della difesa dell’imputato contumace. Qui, un terzo della popolazione detenuta, ha una sentenza contumaciale, il più delle volte si dice sentenza contumaciale ma si legge "assenza", perché con un escamotage la magistratura aggira l’ostacolo, perché noi sappiamo tutti che a norma dell’articolo 548 deve essere notificato l’estratto di sentenza, invece il più delle volte ci viene notificato l’esecuzione della pena, cioè a noi vengono notificati sempre molti chili di carte, però poi quando è il momento di notificare una sentenza e farci sapere che una sentenza è stata emessa sul territorio dello Stato, senza che noi ne veniamo a conoscenza, questa non ci viene notificata e, stando anche a sentenze della Cassazione, questo è perfettamente legittimo, invece così non dovrebbe essere. A tale proposito vorremmo sapere qual è il parere dell’avvocato, anche nei confronti di quegli imputati contumaciali, per i quali è stato dichiarato lo stato di latitanza, che dopo il processo di primo grado vanno definitivi e che, quando poi vengono in Italia, stranamente, si vedono notificare l’ordine di esecuzione. Ordini di esecuzione che hanno quel termine di 15 giorni (e il più delle volte non lo conosce nessuno) per riaprire i procedimenti in grado di Appello e in Cassazione e così si ritrovano definitivi. E ce ne sono anche qui dentro, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Poi ci sono altri problemi: per esempio, noi abbiamo parlato dei detenuti all’interno dell’Istituto e abbiamo dato per scontato che questi non hanno più procedimenti, che sono condannati, però tante volte il giudice dell’esecuzione si trova a Canicattì! Chi assiste l’imputato a Canicattì detenuto a Padova? Ritorniamo alla figura dell’avvocato, viene nominato l’avvocato d’ufficio, ma che tutela dà? Dal dibattito a cui ho assistito diamo per scontato che il giudice dell’esecuzione é a Padova, invece spesso così non é: io faccio quotidianamente una guerra con il giudice dell’esecuzione, che é a Mantova. Non posso andare a Mantova, a far valere le mie ragioni; gli avvocati d’ufficio non so neanche chi sono; il più delle volte non fanno il loro mandato. Qualcuno qua ha detto che dobbiamo avere anche fiducia nella magistratura, negli avvocati: è vero, però quando ci troviamo qui con pesanti condanne da espiare, anche per colpa degli avvocati nonché della magistratura... Perché noi possiamo star qui a discutere quanto volete, però se non partiamo da un presupposto, che io ritengo molto determinante, che ci sia la responsabilità della magistratura: il magistrato che sbaglia deve pagare. é impensabile che, in questo Stato di diritto, un magistrato faccia quello che vuole, perché noi la fiducia nella magistratura l’abbiamo persa da un pezzo, questa é la realtà, e non solo noi detenuti, anche il cittadino.
Avv. Luigi Pasini
Trovo molto preciso l’intervento di Luigi Desiderio, che ci richiama tutti poi alla realtà. La realtà é una cosa difficile, spesso robusta, con la quale dobbiamo confrontarci.
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