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Stanislao Argenti
Ringrazio gli organizzatori per avermi dato questa possibilità. Io sono responsabile per la Rai dell’area abbonamenti, ed i nostri abbonati in Italia sono sedici milioni. Per colloquiare con sedici milioni di abbonati sono necessarie delle procedure e dei sistemi informatici, non più certo manuali, ma con un avanzamento tecnologico. È per questo che noi, tre anni fa, abbiamo concordato con Getronics, in seguito ad una gara, di affidare a questa società la gestione documentale di tutta quest’area. Riceviamo milioni di lettere da parte degli abbonati: i bollettini di versamento, chiarimenti, variazioni, cessioni e tutta la gestione che va dalla ricezione della corrispondenza presso l’ufficio postale (potete immaginare che abbiamo milioni di documenti), fino all’archiviazione, alla risposta. Nel momento in cui la Getronics ci ha proposto la soluzione di affidare le lavorazioni a detenuti, tramite cooperative a caratteristica sociale, noi con grande entusiasmo, coraggio ed anche con molta convinzione, abbiamo aderito a questa iniziativa. Conosciamo il progetto del Ministero della Giustizia, non ci siamo voluti tirare indietro, abbiamo fatto una scommessa insieme a loro, e oggi, a distanza di tre anni circa, da quando cioè questo sistema è entrato in funzione, io sono in grado di poter affermare la piena soddisfazione di questa esperienza. Questo vuole essere il senso del mio intervento: una testimonianza positiva per quello che è stato fatto. In questi due anni e mezzo c’è stato un grosso impegno, un avvio faticoso, un processo di formazione, di qualificazione, ma credo che oggi sentiamo la soddisfazione di aver aderito ad un’iniziativa di alto valore morale. L’anno scorso sono stato presso il carcere di Bollate, dove ci sono quaranta postazioni, ho parlato con i lavoratori ed ho potuto verificare l’entusiasmo, il piacere, la soddisfazione di avere uno strumento efficace per potersi reinserire positivamente nella società. Non competerebbe a me dirlo, ma come cittadino posso esprimermi a riguardo: credo che, se ci fosse una sensibilità maggiore e più estesa nel mondo dell’impresa e della società civile verso queste iniziative, si potrebbe fare molta strada. Volevo incentrare la mia testimonianza sulla positività di questa esperienza: abbiamo un grado di qualità del prodotto assolutamente eccellente, quindi non abbiamo fatto questo solo per aderire, per metterci un orpello. Abbiamo voluto fare una scommessa su dei lavoratori che ci avrebbero fornito una collaborazione alla pari, l’abbiamo trovata addirittura migliore di quella che ci è proposta dal mercato, quindi credo che anche solo questo possa essere un fatto assolutamente positivo. Devo dire che non abbiamo avuto esitazioni, anche se all’inizio qualche preoccupazione l’abbiamo avuta. Noi gestiamo un archivio enorme, gli errori possono incidere nelle tasche dei cittadini; gestiamo degli archivi per conto del Ministero delle Finanze e quindi non si trattava soltanto di mettere un mattone sopra l’altro, si trattava di far funzionare sedici milioni di file. L’attività si svolge in due forme: presso gli istituti di detenzione, San Vittore, Bollate, Torino, e poi presso una cooperativa che gestisce il lavoro fuori, per i detenuti in semilibertà. Questi detenuti lavorano nella sede della cooperativa esterna, e, ripeto, non sono attività semplicemente manuali, ma attività che comunque hanno comportato un addestramento, una formazione per la registrazione dei dati, per l’uso del computer, quindi riteniamo che questo potrà veramente servire loro anche quando saranno fuori dal carcere. Io non aggiungo altro, volevo esprimere la soddisfazione della Rai, invitando tutti a proseguire con questa iniziativa.
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