IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO

Edizione n° 33, del 6 agosto 2008

 

Notizie da Padova

Quando spontaneamente la gente si mescola

Ferie "forzate" per redazione in carcere di Ristretti Orizzonti, non di Ristretti News

Ristretti Orizzonti e gli atti del Convegno "Sto imparando a non odiare"

Notizie da Verona

Presentata "Microcosmo": la rivista periodica in uscita dal carcere di Verona

Da quattro mesi i detenuti non escono con Progetto Carcere

Detenuti alla camminata di Santa Chiara

Cooperativa e azienda collaborano a Montorio

Militari a Verona: una presenza che suscita moltissimi dubbi

Famiglie e detenuti in una giornata di festa con i volontari

Appuntamenti

Raccolta di prodotti per l’igiene e francobolli per i detenuti di Montorio

"Hiroshima e Nagasaki" - Vicenza - Piazza Matteotti, dal 6 al 9 agosto 2008

Notizie da Padova

 

Quando spontaneamente la gente si mescola

 

Don Albino Bizzotto, ideatore della cena multietnica di domenica sera in piazza delle Erbe, salotto buono della città, ci parla delle sue impressioni sulla serata. Innanzitutto la piazza è tornata ad essere di fatto il luogo della cittadinanza gioiosa, cordiale, amichevole.

La piazza come sala da pranzo non solo dei cosiddetti "vip", ma anche di quelle categorie di persone che si vorrebbero eliminare dalla vista dei benpensanti che, con la scusa del decoro, non vorrebbero vedere la povertà, che forse infastidisce anche perché fa troppo pensare!

Del resto, dice don Albino, ci si deve rendere conto che il mondo è repentinamente cambiato, e lo è per tutte le categorie di persone, e le risposte al cambiamento possono essere diverse. Ma è davvero la risposta migliore quella di "mettere la testa sotto la sabbia" come si è fatto finora, facendo finta di non vedere questi cambiamenti in atto, salvo poi accorgersene quando è troppo tardi e quindi voler eliminare il problema senza risolverlo?

Qual è il sistema: usare i poveri quando servono ai nostri comodi (badanti, lavoratori in nero, etc.) senza però volerli "vedere in giro"? Cosa facciamo, li mettiamo nelle camere a gas? Li rispediamo a casa loro con spese ingenti per il nostro governo, salvo poi vederli tornare subito dopo spinti da una necessità più forte della paura? Costruiamo ancora centinaia di carceri (dove sono i fondi per mantenerli poi?) o finalmente, e con grandissimo ritardo, iniziamo una politica di accoglienza e integrazione - attenzione, non di "carità"?

Domenica in piazza c’erano sì tanti migranti, ma c’erano anche tante famiglie padovane che hanno capito che le migrazioni sono sempre esistite da che l’uomo è comparso sulla terra (basterebbe che i nostri politici, di tutti i colori, avessero letto qualche manuale di storia, di antropologia, di etnologia!), che hanno capito che il progresso e la ricchezza dell’uomo nasce dallo scambio, che una società chiusa in se stessa non produce alcunché di sano (basti pensare che i matrimoni tra familiari sono vietati perché producono bimbi non normali).

E domenica la piazza era bellissima per la sua eterogeneità, per il suo "mescolamento di persone", dove, senza nessuna organizzazione in senso stretto, tutto funzionava, perché ciascuno faceva la sua parte spontaneamente. Che l’autogestione a questo punto sia l’unica risorsa rimasta?

 

Ferie "forzate" per la redazione in carcere di Ristretti Orizzonti, non di Ristretti News

 

La nostra redazione all’interno del Due Palazzi chiude per ferie. Purtroppo non sono ferie per i nostri redattori, anzi. Il periodo delle vacanze (come di quelle natalizie) è, per chi è in carcere, momento piuttosto brutto. Infatti, cosa si mette "al posto di" quelle occupazioni che vengono sospese? Purtroppo il nulla. Le vacanze dalla scuola e dalle attività, se, per chi vive una vita normale, sono un toccasana, un momento di ricarica, per il "galeotto" sono invece periodi di tedio, di isolamento, di tristezza, di "niente". Chiaramente il carcere ha delle esigenza.

Nel periodo estivo ci sono le turnazioni per le ferie a cui gli agenti, gli insegnanti, i volontari, e tutti coloro che lavorano in carcere hanno il sacrosanto diritto, per cui l’organico del personale è numericamente scarso. Questo significa che le cose "superflue" - mettiamo il termine tra virgolette perché chiunque si occupa di carcere sa perfettamente che queste cose non sono assolutamente superflue nella gestione di un istituto di pena, specie se gli ospiti sono persone con molti anni di condanna, e soprattutto se si vuol rispettare l’art. 27 della Costituzione che dice che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato - vengono per un periodo accantonate per riuscire a far fronte a questa mancanza di personale. Comunque la sostanza non cambia: per i carcerati al posto dei "lavori forzati" ci sono le ferie "forzate"! Ma a Padova sono davvero e per fortuna ridotte al minimo, due settimane, mentre nella gran parte delle carceri vanno avanti da giugno a settembre! Il nostro notiziario web invece non va in vacanza e, se ci saranno notizie, le invierà a tutti gli utenti.

 

Ristretti Orizzonti e gli atti del Convegno "Sto imparando a non odiare"

 

È uscito un numero speciale di Ristretti Orizzonti sul convegno che si è tenuto il 23 maggio nella Casa di Reclusione di Padova, che aveva come titolo "Sto imparando a non odiare". Del convegno abbiamo più volte parlato, ma rileggere a distanza di due mesi e mezzo tutti gli atti degli interventi che si sono succeduti è, per chi vi ha partecipato, emozionante. Ci sono gli interventi di Marino Occhipinti, di Elton Kalica come rappresentanti della redazione, di M. Pia Giuffrida dirigente del Dap, di Manlio Milani presidente dell’associazione famigliari delle vittime di Piazza della Loggia, di Andrea Casalegno figlio di Carlo ucciso dalle BR, di Giuseppe Soffiantini, vittima di un sequestro di 237 giorni, di Silvia Giralucci figlia di Graziano, ucciso dalle BR, di Olga D’Antona, il cui marito è stato ucciso dalle nuove BR e di molti altri.

Estremamente interessanti i due articoli in aggiunta ai materiali del convegno, il primo dal Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Venezia Giovanni Tamburino, e il secondo dal Magistrato di Sorveglianza di Padova Giovanni Maria Pavarin che, a differenza del resto dei pezzi del giornale che sono gli interventi del 23 maggio, hanno scritto appositamente per Ristretti le loro riflessioni.

Il prossimo numero di Ristretti sarà dedicato invece ai commenti di quelli che hanno partecipato al convegno, detenuti ed ospiti. C’è ancora qualche giorno di tempo, se qualcuno è interessato a mandare le sue riflessioni..

 

Notizie da Verona

 

Presentata "Microcosmo": la rivista periodica in uscita dal carcere di Verona

 

È "Microcosmo" il nome scelto per la rivista realizzata dai detenuti della casa circondariale di Montorio, il cui numero zero è stato presentato alla stampa lo scorso venerdì. Dopo un periodo di inattività e difficoltà, il giornale torna a dare voce ai detenuti di Verona, grazie all’impegno dell’insegnante Paola Tacchella del Centro Territoriale Permanente per l’educazione degli adulti Ctp Carducci, al sostegno - anche economico - dell’associazione La Libellula, al gruppo Mondadori e alla nuova direttrice Ornella Favero, già direttrice di Ristretti Orizzonti.

Spiega la Favero: "La nostra rivista compie proprio in questi giorni dieci anni, quindi siamo naturalmente felici di "battezzare" un giornale che arriva da un altro carcere, e che abbiamo collaborato a realizzare. Anche perché, in un momento particolarmente difficile per i detenuti, con la legge Gozzini, quella che permette una carcerazione proiettata davvero verso il reinserimento nella società, a rischio di essere stravolta dal Parlamento, è importante allargare le attività di informazione e sensibilizzazione dal carcere. E noi contiamo di farlo promovendo nuove realtà come quella di Microcosmo e potenziando così la "Federazione dell’informazione dal carcere e sul carcere".

 

Da quattro mesi i detenuti non escono con Progetto Carcere

 

"Per il quarto mese di fila il Magistrato di Sorveglianza non ha concesso alcun permesso premio ai detenuti che hanno chiesto di partecipare a una delle iniziative che organizziamo all’esterno del carcere. La situazione è ormai al collasso. Nessun permesso su una trentina di domande e su quasi 200 definitivi è qualcosa che come minimo ci fa rammaricare".

A dichiararlo è Maurizio Ruzzenenti, presidente dell’associazione Progetto Carcere 663 che prende il nome dalla legge Gozzini numero 663, nata nel 1986 in nome di una pena che tenda alla rieducazione del carcerato e al suo progressivo reinserimento nella società. Spiega Ruzzenenti: "È statisticamente provato che con l’applicazione di questi permessi e delle altre misure alternative previste dalla Gozzini si abbassa drasticamente il tasso di recidività (dal 69% di chi si fa tutta la galera al 19% di chi esce gradualmente con tali misure) e di conseguenza aumenta la sicurezza".

L’associazione organizza varie attività all’interno della Casa Circondariale: incontri sportivi, culturali e musicali; ogni anno, con il Progetto Carcere & Scuola, porta a Montorio un migliaio di studenti per metterli in contatto con la realtà carceraria. Allo stesso tempo si propone di accompagnare nelle uscite tutti i detenuti cui il Magistrato concede il permesso premio.

Una cifra che, da quattro mesi a questa parte, ammonta a zero. Spiega Ruzzenenti: "Dopo l’indulto la situazione si è complicata, essendo diminuito il numero dei detenuti che possono godere dei benefici. Prima organizzavamo incontri sportivi nei vari paesi disposti ad accoglierci, ma adesso questi tipi di iniziative sono impossibili".

Al di là delle considerazioni giuridiche a sostegno dell’applicazione di tali benefici, secondo Ruzzenenti ve ne sono anche di pratiche. "Verona è cambiata più negli ultimi 20 anni che negli ultimi 200. Oggi chi esce dal carcere trova un mondo invivibile per la rapidità con cui è mutato. Basti pensare all’uso dei cellulari o al passaggio dalla lira all’euro".

Come funzionano i permessi premio? Sono una prerogativa del detenuto che per goderne deve fare istanza al Magistrato. Progetto Carcere, a differenza di altre associazioni, non seleziona i detenuti per invitarli a chiedere il permesso. Precisa il presidente: "Ci limitiamo a far affiggere in bacheca l’annuncio di un’eventuale uscita per la quale è possibile richiedere un permesso premio". Esiste un quadro normativo su tali permessi ma, di fatto, l’ultima parola spetta al Magistrato di Sorveglianza. Conclude Ruzzenenti: "Ogni mese vengono presentate all’incirca una ventina di domande, ma negli ultimi mesi non ne è stata accolta nessuna. Forse bisognerebbe modificare le leggi per agevolare tale processo e non rischiare un distacco sempre più marcato e pericoloso tra carcere e territorio".

 

Detenuti alla Camminata di Santa Chiara

 

Domenica 10 agosto si svolgerà la "Camminata di Santa Chiara", tra il vicentino e Montagnana, in provincia di Padova. Per il quarto anno consecutivo, L’associazione La Fraternità, con fra Beppe Prioli, offre ad alcuni detenuti delle carceri di Verona, Vicenza e Padova che lo desiderano - e che possono beneficiare di un permesso premio - la possibilità di partecipare a questa esperienza. Tra gli obiettivi quello di far capire a chi partecipa il significato della notte, partendo dalla trasgressione e da ciò che essa produce.

Pensata dai frati minori del Triveneto per i giovani che non hanno la possibilità di partecipare alla Marcia Francescana che si svolge ogni anno ad Assisi, la camminata ha inizio dal paese di Cagnano (Vicenza) alle ore 23 e si dilunga per 18 km fino a Montagnana (Padova). L’arrivo è previsto verso le 6 del giorno seguente. Tre le soste durante il tragitto in altrettante chiese, con alcune testimonianze sul significato del cammino da parte di alcuni giovani e momenti di riflessione personale.

L’iniziativa è stata molto apprezzata fin dal primo anno. Alcuni ex detenuti che al tempo della detenzione avevano partecipato alla camminata, hanno chiesto di partecipare anche negli anni successivi. Spiega fra Beppe: "l’atmosfera che si crea è quella di un gruppo di persone che insieme cantano, chiacchierano e condividono esperienze senza giudicare o condannare nessuno, nel pieno rispetto e nella reciprocità".

Il fondatore della Fraternità sottolinea che "non è stato facile ottenere i permessi per un’uscita notturna". E aggiunge: "ho dato 3 regole ai detenuti, che poi però rispettiamo tutti: no sostanze, no alcool, no sesso. In ogni caso io cammino sempre in fondo al gruppo, per meglio controllare le mie pecorelle al pascolo". Per maggiori informazioni: Associazione La Fraternità, 045.8004960.

 

Cooperativa e azienda collaborano a Montorio

 

Si chiama cooperativa Centro di Lavoro ed è nata nel 1975. In un primo momento la cooperativa si rivolgeva soltanto al mondo della disabilità; in seguito ha ampliato le sue arre di intervento, aprendosi ad altre categorie svantaggiate. Spiega il presidente Zavanella: "negli anni ‘90 siamo entrati in carcere - al tempo il Campone - con dei corsi di falegnameria e saldatura. Ci occupavamo anche della parte formativa, affidata poi al Centro Don Calabria di Verona che organizza corsi specifici tramite bandi regionali. Noi ci occupiamo di mettere in pratica la formazione in aula, tramite tirocini".

La cooperativa centro di lavoro negli ultimi anni ha iniziato una collaborazione con l’azienda Lavoro & Futuro degli imprenditori Edgardo Somma e Giuseppe Ongaro, che dal 2005 ha sede a Montorio. Di fatto la cooperativa fa da contenitore di contatti per l’azienda in merito ad alcune commesse lavorative e collabora alla fase formativa di pre-lavoro con tirocini specifici (giardinaggio, informatica e, in particolare, assemblaggio di parti elettriche). È ancora Zavanella a parlare: "abbiamo una squadra di sette persone, tutte regolarmente assunte da Lavoro & Futuro. Prima i nostri tirocini lavoro erano finanziati con borse lavoro, ma adesso l’azienda assume direttamente i detenuti. Qualche volta il quadro si completa e riusciamo a garantire il lavoro anche a chi è in uscita dal carcere".

 

Militari a Verona: una presenza che suscita moltissimi dubbi

 

Sono 75 i militari che, a partire da lunedì 4 agosto, sono arrivati nella città scaligera per garantire una maggiore sicurezza ai cittadini. Secondo Mao Valpiana, direttore del Movimento Nonviolento di Verona "la presenza dei 75 militari nel centro di Verona con funzione di ordine pubblico (appiedati, accompagnati da polizia e carabinieri), è insieme tragica e ridicola. Tragica per lo stravolgimento delle funzioni costituzionali; ridicola perché è evidente che questo provvedimento è del tutto inutile. Eppure tale operazione di sola immagine costerà a tutti noi 31,2 milioni di euro".

Anche i sindacati di polizia mostrano riserve riguardo a tale iniziativa. Massimo Perazzoli, segretario generale provinciale del Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia (Coisp) prevede che "aumenteranno i carichi di lavoro in Questura, dove non arriverà nuovo personale. I militari dovranno essere affiancati da un poliziotto o un carabiniere e la questura dovrà trovare almeno 10 poliziotti in più in un periodo - quello estivo - in cui l’organico è già in difetto".

Continua Valpiana: "I militari in città hanno una funzione elusivamente estetica. Il sindaco pensa che i veronesi, vedendo dei giovani in divisa mimetica girare per le vie del centro, si sentiranno più sicuri. Ma è solo un’illusione. La realtà è che le vere forze di polizia avranno una carico di lavoro maggiore, dovendo anche prendersi cura di questi soldatini da passerella mostrati all’opinione pubblica come fossero delle modelle".

Dalla fine della settimana scorsa è entrato in vigore anche l’ordinanza comunale per stroncare il racket dell’accattonaggio. 100 euro di multa per chi chiede l’elemosina davanti alle chiese o agli angoli delle strade. Commenta ancora Valpiana: "È facile immaginare che i soldatini, addestrati alla Rambo ma obbligati all’inerzia, sceglieranno come gustosa ed unica preda proprio gli accattoni. Pensate che bella scenetta: il militare che brandisce l’arma corta ed intima allo storpio di sloggiare subito… e il pubblico applaude!".

A rincarare la dose ci pensano i Verdi della Colomba, che si dichiarano "fortemente contrari all’utilizzo nell’ordine pubblico dei militari. La confusione di ruoli fra polizia e forze armate è molto pericolosa e rischia di portare velocemente alla militarizzazione del territorio, e di abituare i cittadini all’idea di essere circondati da persone armate".

Nel comunicato inviato lunedì 4 agosto alla stampa, i Verdi sostengono inoltre che "basta dare un’occhiata all’elenco delle zone destinate al pattugliamento dei militari assegnati a Verona, per capire il vero significato di questa operazione. Stazione, Pradaval, Mutilati, Bastioni: tutti luoghi frequentati da stranieri. Dato che le regole d’ingaggio di questi militari non prevedono una loro azione preventiva, ma solo un eventuale intervento in flagranza di reato, il messaggio che ne deriva è che gli stranieri sono tendenzialmente propensi alla delinquenza. Un messaggio prevenuto e xenofobo".

 

Famiglie e detenuti in una giornata di festa con i volontari

 

A Peschiera del Garda per una giornata di festa. Questo il motivo per il quale l’associazione La Fraternità domenica 27 luglio ha deciso di riunire, per il consueto appuntamento mensile, ben 9 detenuti in permesso, loro familiari e volontari.

L’ultima "Giornata di Fraternità", prima della pausa estiva, ha avuto luogo presso il Santuario della Madonna del Frassino: un momento di spiritualità, ma anche di spensieratezza e di voglia di stare insieme. Spiega una volontaria: "il clima sereno che si è respirato ha senz’altro permesso di allontanare, almeno per una giornata, i pensieri e le preoccupazioni legate alla detenzione, propria o di un familiare".

Dopo la S. Messa, celebrata da Padre Tonino Pedrina, l’associazione ha avuto la possibilità di

esporre e vendere i vari lavori di artigianato e pittura eseguiti dai detenuti nel carcere di Montorio, cui è destinato il ricavato. Nonostante il periodo estivo, il numero dei partecipanti all’incontro è stato tra i più alti degli ultimi tempi: oltre un’ottantina di persone, unite in questo momento di condivisione e convivialità.

 

Appuntamenti

 

Raccolta di prodotti per l’igiene e francobolli per i detenuti di Montorio

 

Dal 7 al 13 agosto raccolta di prodotti da bagno per il benessere delle persone in carcere durante la festa di San Lorenzo ad Albarè di Costermano (in via Costabella n° 21/A). Non tutte le persone che sono in carcere hanno i soldi per acquistare i prodotti per l’igiene personale. Il gruppo "le bolle di sapone" e l’associazione La Fraternità raccoglieranno per loro dentifrici, spazzolini, saponette, shampoo, bagno schiuma, rasoi usa e getta e creme da barba. Altra raccolta quella dei francobolli, per permettere a chi è recluso di mantenere, tramite la corrispondenza, la relazione affettiva con i propri cari e lenire la solitudine che la detenzione comporta.

Oltre al punto di raccolta, verrà anche allestita una stanza per esporre quadri e altre opere eseguite dai detenuti di Montorio, il cui ricavato andrà agli autori. Si potranno avere inoltre informazioni riguardo l’associazione La Fraternità e trovare materiale chiarificatore.

 

"Hiroshima e Nagasaki" - Vicenza - Piazza Matteotti, dal 6 al 9 agosto 2008

 

Giovedì 7 agosto ore 18.00: "Il diritto delle città alla pace", tavola rotonda con Achille Sindaco di Vicenza, Pietro Giovannoni, Fondazione La Pira, Paolo Nerozzi, Senatore. Ore 21.00: "Stupido Risiko - Una geografia di guerra". Spettacolo di Patrizia Pasqui con Mario Spallino - in collaborazione con Emergency.

Venerdì 8 agosto ore 18.15: "Il ritorno del nucleare", tavola rotonda con Gianni Tamino e Gianni Mattioli. Ore 21.00: "Lu santo jullare di Dio", spettacolo di Dario Fo con Mario Pirovano.

Aviano, Davanti alla base militare statunitense. Sabato 9 agosto ore 11: Commemorazione di Nagasaki.

I giorni 6-7-8-9 agosto dalle 7.30 alle 13.30 il Gruppo Presenza Longare sosterà in sit-in permanente davanti alla base Pluto di Longare. Ad agosto può succedere di tutto; sembra che tutto si fermi, almeno da noi. Ad agosto sono state prese decisioni gravi, in particolare riguardo al nucleare: le bombe di Hiroshima e Nagasaki, ma anche l’installazione degli Euromissili. Ad agosto può succedere anche che continui l’impegno per la pace, proprio perché quella memoria del 6 e 9 agosto ha lasciato una ferita che ancora non è stata rimarginata, anzi! Il nucleare ha sempre pesato come un ricatto e un pericolo grande per tutta l’umanità. Oggi c’è un ritorno al nucleare sia per ridisegnare gli equilibri internazionali, sia per compiere scelte che tolgono spazi ed energie alle democrazie dei vari paesi.

Il sistema di potenza attuale fa acqua da tutte le parti; rende sempre più difficile la possibilità di vita; attenta alla convivenza planetaria. Il nucleare rimane il fulcro di questo sistema. Per questo c’è un grande sforzo a livello mondiale per superare questo handicap dell’umanità. Sono tante le organizzazioni che stanno operando perché il pianeta intero venga liberato da tutte le bombe atomiche e anche dalle centrali nucleari, sempre più improponibili per risolvere i problemi energetici, nonostante la forte lobby che le sponsorizza ovunque, anche in Italia.

Direttore: Ornella Favero

Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Riccardo Munari, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.

 

Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto"

 

 

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