IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO Edizione n° 20, del 5 maggio 2008
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Presentazione Associazione Notizie da Padova
Incontro con le Agenzie interinali per il reinserimento lavorativo di detenuti ed ex
Martedì 29 aprile si è svolto presso la sede del "Granello di Senape" un incontro con alcuni responsabili di Agenzie Interinali per confrontarsi su come possono intervenire le loro Agenzie nel processo di reinserimento sociale e lavorativo di detenuti ed ex detenuti. Si è iniziato con un’introduzione breve ma dettagliata ed esplicativa da parte dei rappresentanti del Granello sui detenuti che cercano lavoro, sul significato del reinserimento e sulla disponibilità del direttore e degli operatori del carcere a costruire percorsi di lavoro all’esterno per i detenuti. Poi hanno preso parola le operatrici di alcune agenzie, ponendo problemi legati a diversi aspetti della questione: dalla lentezza burocratica per ottenere misure alternative dalla magistratura per lavorare all’esterno (per ottenere insomma la semilibertà), dalla diffidenza da parte degli industriali per cui le Agenzie operano, all’impossibilità di conoscere approfonditamente il candidato prima dell’assunzione. I responsabili del Granello hanno spiegato come si possono superare tali problemi: come sia possibile agevolare il percorso per ottenere il lavoro all’esterno (grazie all’autorizzazione del direttore del carcere attraverso l’articolo 21 dell’Ordinamento Penitenziario), anche grazie a un’azione di tutoraggio svolta dai volontari, come sia possibile sensibilizzare i datori di lavoro, i colleghi e la società che ruota attorno a quel determinato posto di lavoro (attraverso incontri individuali o attraverso, per esempio, un prossimo incontro in carcere in cui un gruppo di imprenditori che potrebbe assumere detenuti incontrerà gli operatori e alcuni detenuti), come sia possibile ottenere permessi premio ed essere accompagnati da un volontario ai colloqui conoscitivi e come il periodo di prova possa essere svolto nell’ambito dei giorni di permesso o studiando altre modalità con la direzione del carcere. È stato data la disponibilità, da parte dei responsabili di Agenzia, a conoscere alcuni candidati, che stanno cercando una possibilità lavorativa attraverso lo Sportello di Segretariato sociale in carcere, fissare dei colloqui sperimentali e studiare le possibilità di assunzione. Con le Agenzie interinali presenti si è parlato anche della possibilità di organizzare corsi di formazione brevi e mirati a fornire competenza in uno specifico ambito lavorativo, che risponda maggiormente alle esigenze del territorio. Ora si stanno studiando i prossimi passi per mantenere vivo questo contatto e diffonderlo anche ai colleghi di altre agenzie che non erano presenti
Le nostre interviste: Franco Morgan, dirigente commerciale della Transpack
Un dipendente con un problema penale, una azienda che non lo licenzia. La Transpack vuole potersi fidare dei suoi lavoratori, e ha saputo però dare ancora fiducia a una persona in difficoltà. Transpack spa fornisce "imballaggi industriali", cioè contenitori (casse o gabbie) ad ossatura di legno e contenitori in cartone pesante di qualsiasi forma e dimensione realizzati su misura e per qualsiasi tipo di trasporto, più, al bisogno, imballaggi di supporto operativo al trasporto stesso. Transpack è una realtà sul mercato da 30 anni, con un impianto operativo che si estende complessivamente su un’area di 47000 mq di cui 27500 mq coperti, per un totale di circa 100 dipendenti. Stabilimenti dislocati a Pontelongo, Piove di Sacco, Muggia e Massa Lombarda - oltre ad altre aree nelle zone di Imola, Marghera e Firenze - Transpack è l’azienda leader nel nord Italia per l’imballaggio, un settore caratterizzato da un costante trend di crescita. Affrontiamo con il suo dirigente aziendale per la parte commerciale, Franco Morgan, il tema dell’assunzione di soggetti in esecuzione penale esterna.
Un detenuto in misura alternativa per presentarsi alla Transpack deve…? La maggior parte degli imballaggi viene fatta in loco nelle varie industrie che si rivolgono a noi, e solo la parte minore in sede Pontelongo e nei nostri capannoni di Piove di Sacco. Ne deriva che il più delle volte i nostri dipendenti Transpack si relazionano direttamente con i cliente, cioè portano a "casa loro" l’immagine dell’azienda. Ecco perché il sapersi comportare e presentare, e dunque l’educazione, giocano un ruolo fondamentale nella scelta del nostro personale. Nel caso di soggetti in esecuzione penale esterna o che comunque abbiano percorsi penali alle spalle, la garanzia che si tratta di persone della quali potersi fidare per noi è ciò che conta di più. Se a garantire per loro ci sono le istituzioni - come l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (Uepe) - e in genere un team che si occupi del loro accompagnamento e reinserimento e con il quale possiamo interloquire - noi non abbiamo nessun problema a offrire a questi soggetti un lavoro. Non possiamo permetterci il lusso di doverci preoccupare di come si comportano i nostri dipendenti: poterci fidare di loro è un incentivo di molto superiore agli eventuali sgravi o contributi fiscali di cui godremmo assumendo detenuti.
Parla per esperienza? Sì, per oltre dieci anni è stato con noi qui alla Transpack un ragazzo albanese arrivato in Italia quando non era neppure maggiorenne. L’abbiamo conosciuto che era ancora incensurato tramite una cooperativa presso la quale era impiegato e con cui collaboravamo. Ci è piaciuto e gli abbiamo offerto un posto di lavoro: mai fatto un minuto di ritardo, mai saltato un giorno, sempre puntualissimo. Si è subito integrato e noi lo abbiamo aiutato a trovarsi un appartamento qui vicino, a mettersi un po’ a posto…
E poi? Poi ha commesso una sciocchezza ed è stato condannato a una pena di tre anni da scontarsi in misura alternativa alla detenzione. Ecco come siamo venuti a contatto con l’Uepe di Padova e Rovigo, che ci ha seguiti in questo percorso. Lui ha continuato a lavorare con noi, dimostrando la massima puntualità e impegno, rispettato da tutti. Ineccepibile. Lo abbiamo aiutato quando ha dovuto prestare servizio sociale, quando ha deciso di sposarsi e di chiedere il ricongiungimento per la futura moglie, poi con suo figlio, la casa… Solo di recente ha cambiato lavoro.
Insomma alla Transpack ci si deve comportare bene. Altri requisiti richiesti? Sicuramente la voglia di lavorare e di imparare. Il nostro settore non solo è caratterizzato da un constante trend di crescita, ma anche da una continua evoluzione: imballiamo di tutto e non si finisce mai di imparare e migliorarsi. Puntiamo moltissimo sulla formazione, della quale ci occupiamo personalmente, dal momento che non esistono corsi che preparino le persone a costruire casse e imballaggi. L’inquadramento in genere prevede 5-6 mesi di prova, poi 7 a tempo determinato e infine, se tutto va bene, l’assunzione. Abbiamo tutto l’interesse a tenere le persone che formiamo.
Nessun pregiudizio verso chi è in esecuzione penale dunque… Certo che no. Premetto che noi non assumiamo direttamente, ma ci affidiamo alle agenzie interinali (è molto più semplice dal punto di vista burocratico e ci sentiamo tranquilli e tutelati dal fatto che esse operano per noi una prima selezione). Voi ci dite che queste persone in misura alternativa sono caratterizzate da una motivazione al lavoro superiore alla media? Benissimo: nel caso le agenzie interinali ce le presentino, e che esse siano garantite dalle istituzioni e dalle associazioni, non abbiamo alcun problema a dar loro la possibilità di dimostrare la propria volontà di riscatto. Transpack Spa via Dante 42, Pontelongo, Padova
Notizie da Venezia
Vetrina del Volontariato e della solidarietà a Venezia
La Vetrina del Volontariato e della solidarietà presenta un programma ricco di eventi. Segnaliamo, tra gli altri, il convegno organizzato dall’Associazione di Volontariato Penitenziario "Il Granello di Senape", venerdì 16 maggio intitolato "Riflessione sui temi del carcere e del reinserimento". A seguire lo spettacolo teatrale "Vita Prigioniera". La festa del volontariato del 10 e 11 maggio si apre con un convegno che propone una riflessione sul rapporto tra i giovani e il volontariato. Dopo i saluti iniziali di Federico Rigetto, presidente del CSV di Venezia, Bruno Pivetta, Presidente del Cavv, Rita Zanutel, assessore alle politiche sociali della Provincia di Venezia e del volontariato di Venezia e di Silvano Spiller, presidente del comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato, il convegno comincia con l’intervento di Lisa Leonardini che illustrerà i risultati dell’indagine sui giovani e l’associazionismo nella provincia di Venezia per continuare con Debora Nicoletto dell’Osservatorio Regionale per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia. I lavori si chiuderanno con l’intervento di Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, coordinato da Gloria Milan, consulente in comunicazione. È richiesta l’iscrizione al convegno. L’11 maggio, a partire dalle 10 fino a tarda serata, il Parco San Giuliano ospiterà spettacoli, concerti e dimostrazioni ed esercitazioni di vari corpi (Protezione civile, Vigili del fuoco e altre), uscite in barca con la guardia costiera e visite guidate al Forte Marghera. Qui di seguito il ricco programma di eventi. Sabato 10 e Domenica 11 Maggio Campo S. Margherita
Fiera dell’Associazionismo e del Volontariato di Venezia
Mercatini, canti della tradizione popolare, musica dal vivo, teatro dei burattini, giochi in campo proposto dalla Vetrina del Volontariato e della Solidarietà. Venerdì 16 Maggio ore 10 Teatro Junghans alla Giudecca
Famiglia: insieme è bello
Conclusione della 1a edizione del concorso per le scuole primarie, presentazione degli elaborati e premiazioni proposto dalla Fondazione Mamma Maria. Venerdì 16 e Sabato 17 Maggio Auditorium di Santa Margherita.
XIII edizione "Riflessione sui temi del carcere e del reinserimento"
Spettacolo teatrale "Vita Prigioniera" - Tavola rotonda "Escludere e punire o prendersi cura e integrare: quali vie per la sicurezza" proposto dall’Associazione "Il granello di senape" Sabato 17 e Domenica 18 Maggio ore 16-23 Campo dell’Angelo Raffaele
VIII edizione festa "Venezia uno spazio da vivere assieme"
Esposizione elaborati dei bambini, giochi in campo, visita artistica, dibattiti, musica, tango e concerto di Marco Forieri con i Sca-J proposto dall’Associazione Viviamo Venezia. Sabato 24 e Domenica 25 Maggio Piazzale della Stazione S. Lucia e Chiesa degli Scalzi.
"Incontri di viaggio" e apertura del Progetto Stazione Solidale
Giochi per bambini, mercatino, momenti di riflessione, spettacoli teatrali proposto dall’Associazione Il Castello. Sabato 31 Maggio ore 16 Galleria Food and Art (i cantieri Toffolo, Giudecca, zona Palanca)
Esposizione del laboratorio di espressione artistica
Proposto dall’Anffas di Venezia Onlus. Per informazioni relative agli eventi contattare la Vetrina dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12. Tel. 041.5209031, mail vetrinavs@libero.it
Notizie da Verona
Detenute di Montorio a passo di flamenco
Sono circa una decina le detenute della casa circondariale di Montorio che, una volta alla settimana, partecipano al corso di flamenco nato sul finire del 2007 da un’idea dell’insegnante Paola Tacchella. Un progetto che ha avuto subito l’approvazione della direzione e che vede come titolare l’associazione villafranchese La Libellula, che ha procurato le scarpe adeguate a tale tipo di ballo per ogni partecipante. Lo svolgimento del corso, in convenzione con il Centro territoriale permanente Carducci di Verona, è affidato alla ballerina spagnola di fama nazionale Maria José León Soto, che dichiara: "È la prima volta che insegno a ballare in un carcere. È tutta un’altra cosa. Qui non hai a che fare con persone che hanno fatto una scelta fra tante, ma con persone che ripongono in te grandi aspettative e che vivono intensamente le ore trascorse insieme. Le ragazze, che si sono realizzate anche le gonne durante il corso di sartoria con suor Stella, ci danno davvero dentro quando ballano e per me è un’esperienza senz’altro importante e positiva". Nonostante la mancanza di attrezzature specifiche e degli accessori comuni a una palestra di danza - come gli specchi e il pavimento in legno - sono frasi del tipo "io voglio ballare come te" pronunciate con convinzione e serietà, a commuovere e riempire di energia la ballerina insegnante. "Quando ho pensato al corso di flamenco - spiega l’ideatrice e responsabile del progetto Paola Tacchella - ho voluto riservare particolare attenzione allo stato psicofisico delle detenute, offrendo loro la possibilità di liberare le proprie energie nell’universo del ballo. Un ballo che oltretutto aiuta a superare le differenze culturali e ideologiche e che, avendo bisogno di disciplina e senso di gruppo, unisce molto e insegna a rapportarsi agli altri".
Casa, lavoro e istruzione per i rom rumeni di Verona
A un paio di mesi dalla chiusura del campo rom di Boscomantico, gli enti locali coinvolti nel progetto nato nel 2002 in nome di una possibile convivenza e integrazione dei rom rumeni a Verona, fanno chiarezza sullo svolgimento dei fatti e offrono alla cittadinanza il punto sulla situazione attuale. "Nonostante le continue avvisaglie di sgombero iniziate nel giugno 2007 con la nuova amministrazione Tosi - spiegano i portavoce degli enti - il processo di smantellamento del campo è proseguito senza grosse tensioni, come naturale evoluzione di un progetto che ha sempre avuto per obiettivo quello di una sistemazione lavorativa, abitativa, scolastica, sanitaria degli abitanti del campo". Oggi le famiglie trasferite nelle varie case tra Verona e provincia sono 23, per un totale di 114 persone tra adulti e minori. Alcuni hanno già un’abitazione propria, con normali rapporti di vicinato che al momento risultano più che soddisfacenti. Anche per quanto riguarda l’inserimento lavorativo si stanno facendo dei passi avanti e tra gli impieghi nel settore del facchinaggio e delle pulizie, spicca quello di una persona assunta come fattorino in una banca. Ottimo il lavoro svolto dagli enti sul fronte scolastico. Grazie a corsi di sostegno, anche estivi, per facilitare l’inserimento dei giovani rumeni nelle classi italiane, l’anno scolastico 2007 - 2008 ha visto il numero di 51 iscritti tra materne e superiori, con una frequenza scolastica che arriva all’87% delle presenze. Secondo don Giuliano Ceschi, direttore della Caritas diocesana di Verona, "ciò che ora è importante mettere al centro dell’attenzione è l’aspetto dell’accompagnamento, perché l’integrazione dei rom rumeni sia assorbita completamente dal nostro territorio". "Con l’apertura dei confini dell’est e gli sconvolgimenti politici avvenuti nei Balcani, è stato impellente affrontare la questione rom anche a Verona, nonostante le strumentali resistenze insinuate nell’opinione pubblica" conclude il direttore del Centro Studi Immigrazioni, Carlo Melegari. "L’Unione Europea oggi è aperta a favorire progetti e iniziative in questo senso, ma le politiche nazionali non sempre attingono ai finanziamenti. L’Italia in Europa è il paese con meno accesso ai finanziamenti e addirittura certe iniziative già finanziate vengono respinte da alcuni politici".
Un pomeriggio dedicato ai nuovi veronesi
Sabato 10 maggio, dalle 16.30 alle 19, il Cortile Mercato Vecchio di Verona farà da sfondo all’evento organizzato dal Cartello di associazioni "Nella mia città nessuno è straniero" per ricordare quelli che un tempo partivano e conoscere i nuovi che oggi arrivano nella città scaligera. Canti, poesie e racconti dei "Veronesi de soca e de ancò", con l’esplosivo Roberto Puliero, che ripercorrerà, con ironia e leggerezza, la storia dei nostri bisnonni emigranti. Grazia De Marchi, accompagnata dalla fisarmonica di Giuseppe Zambon, canterà invece l’incontro tra culture e musiche, in una miscela di canzoni popolari veronesi e tango argentino. Parteciperanno inoltre Alessandro Anderloni - che farà incontrare al pubblico una coppia di migranti davvero speciali che si misero in viaggio oltre 2000 anni fa - e Tommaso Rossi che, nella Verona di Giulietta e Romeo, proporrà la commovente storia di due nuovi veronesi. A Eros Olivotto il compito di attraversare i confini, alla ricerca della "patria", tramite le ali della poesia. E poi ancora musica con Noel Ortega, artista veronese di origini filippine, per un pomeriggio che vuole essere soprattutto di allegria.
Notizie da Vicenza
Formazione per il Servizio legale gratuito con la Caritas
Dal 17 maggio parte a Vicenza la terza serie di corsi di formazione per avvocati e praticanti che prestano servizio gratuito presso gli sportelli di consulenza legale e giuridica della Caritas. Questi corsi, il primo dei quali fu organizzato nel 2004, vengono proposti ogni due anni circa e coinvolgono gli Ordini degli Avvocati di Vicenza, Bassano e Schio, ordini con i quali gli organizzatori degli sportelli hanno sottoscritto una sorta di "regolamento" che prevede la non presa in carico del "cliente". Su precisa richiesta degli Ordini, infatti, gli sportelli possono dare informazioni e consulenze, ma non aprire pratiche. A tutt’oggi sono circa 30 gli avvocati che prestano servizio gratuito presso questi sportelli.
Notizie da Rovigo
Rovigo: carcere multietnico
Nel carcere di Rovigo un detenuto su due è straniero. Sono questi i dati forniti dal direttore della casa circondariale rodigina di via Verdi, Fabrizio Cacciabue. Gli stranieri reclusi sono 56 su 96 detenuti (il 58,33%). Prevalgono i nigeriani (16). Scarsa invece l’incidenza di persone condannate esclusivamente per la loro condizione di clandestinità nella popolazione carceraria. "Sono solo tre i casi di condannati per la Bossi-Fini - spiega il direttore Fabrizio Cacciabue - Le pene riguardano soprattutto reati per droga, furti o sfruttamento della prostituzione". Ben 15 le nazionalità ed etnie diverse dei reclusi, anche se il direttore della Casa circondariale sottolinea la totale assenza di scontri o tensioni per motivi etnici. "Il clima quasi familiare della nostra struttura ci agevola - precisa Cacciabue -. Forse le diversità culturali sono subite più dagli italiani che non dagli stranieri". In rapporto alla Bossi-Fini e alle problematiche della clandestinità, un dato interessante arriva dal giudice di Adria Lorenzo Miazzi. "Nel 2006 a Rovigo su 220 processi per direttissima, 180 riguardavano clandestini che lavoravano davvero. Il sistema giudiziario a doppia velocità, lento per i reati gravi e veloce per i reati minori, condanna in fretta solo chi commette questi ultimi. Alla fine si condannano badanti o muratori, invece che delinquenti. La depenalizzazione dei reati meno gravi, non contro la persona o il patrimonio, porterebbe grandi benefici alla popolazione carceraria".
Aperto lo "Sportello a colori": aiuto a transessuali, travestiti e transgender
Aperto da lunedì 29 aprile al Centro francescano d’ascolto di Rovigo in via Mure Soccorso 5, in collaborazione con la Caritas diocesana, lo "Sportello a colori", punto di aiuto, sostegno, difesa dei diritti delle persone transessuali, travestiti e transgender. Lo sportello è aperto il lunedì dalle 9 alle 12 e il venerdì dalle 15 alle 18. Al suo interno sono a disposizione operatori volontari specializzati, psicologi e sessuologi che offriranno ascolto, informazioni, counseling, sostegno e orientamento a chi ne richiede l’aiuto. In primo piano verrà messa la difesa dei diritti sul lavoro, dando assistenza a coloro che vengono esclusi dai servizi riservati agli altri cittadini e lavoratori, e il sostegno ai familiari e agli eventuali soggetti reclusi nella Casa circondariale. Lo Sportello a colori collabora ed è in rete con agenzie pubbliche e organizzazioni private tra cui il Mit, Movimento identità transessuale di Bologna, e il Gruppo Abele di Torino.
Appuntamenti
Padova: Granello di Senape e C.S.V. per gli Avvocati di Strada
Padova: Casa Comboni, via Citolo da Perugia, 35. Giovedì 8 maggio 19.00-21.00. Sesto incontro del corso di formazione e aggiornamento per il servizio di Avvocato di Strada. Il corso è gratuito e aperto al pubblico , previa iscrizione. Tema: "Le misure alternative alla detenzione alla luce delle novità introdotte dalle leggi Fini-Giovanardi ed ex Cirielli". Relatore: Dott.ssa Sonia Bello
Venezia: la Festa del Volontariato 2008
Venezia: Auditorium Centro Servizi Provincia di Venezia Via Forte Marghera 191 - Mestre 10 maggio. "Effetto Volontariato. Giovani e volontariato: sono un connubio d’acciaio?". Parco di S. Giuliano a Mestre, 11 maggio. Festa del Volontariato
Verona: conoscere il passato, storie di carceri e di chi le ha vissute
Verona: Sala Conferenze della Banca Popolare di Via S. Cosimo. Giovedì 8 maggio, dalle 17.30, Tavola rotonda sulla realtà carceraria nella storia della città scaligera. Dopo la recente presentazione del libro Carceri e pene nella storia di Verona, nato con l’intento di offrire una panoramica sui luoghi adibiti alla detenzione nel corso della storia di Verona, l’associazione La Fraternità propone un incontro focalizzato non tanto sulle strutture penitenziarie in sé, quanto sulle storie delle persone che le hanno vissute, sia come detenuti che come volontari, agenti penitenziari, magistrati e religiosi. Senza nessuna pretesa di essere esaurienti o di tracciare una pagina di storia, le persone che interverranno alla tavola rotonda racconteranno frammenti di vita e di emozioni legate alle loro esperienze nelle strutture di detenzione. Immancabile la presenza di Fra Beppe, fondatore della Fraternità, sempre traboccante di storie, ricordi, commenti lungo i 40 anni della sua esperienza intorno a questa realtà. Info: www.lafraternita.it
Verona: "Il perché delle regole", con Gherardo Colombo
Gherardo Colombo presenta il suo libro "Il perché delle regole". Lunedì 5 maggio alle 20.45. Sezano (VR), Comunità degli Stimmatini, Via Mezzomonte, 28. Gherardo Colombo, in magistratura dal 1974, ha lasciato l’incarico nel febbraio 2007. Nel corso della sua carriera è divenuto famoso per aver condotto o contribuito a inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli, Mani pulite, e molte altre che hanno segnato la storia italiana recente. In questo libro Colombo propone un dibattito sul valore e sulla cultura della legge in Italia, un passo necessario per chiarire l’importanza che ricoprono nella società non solo le istituzioni ma anche i cittadini e la loro consapevolezza che l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale sia l’unico modo per realizzare una società migliore: più equa, giusta e vivibile. Con la consapevolezza che, di fatto, la giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole.
Verona: un giorno di festa per tutti i popoli
Verona: Villa Buri (S. Michele Extra), domenica 11 maggio dalle 10.30 Anche quest’anno, in occasione della domenica di Pentecoste, a Verona prende vita la "Festa dei popoli" Il comitato promotore della Festa (Centro Pastorale Immigrati, Caritas, Centro Missionario Diocesano, Associazione degli Immigrati, Cestim, Movimento dei Focolari, Associazione Villa Buri, Missionari Comboniani, Csi) coordinato dalla Migrantes diocesana, propone lo slogan "Nella mia città nessuno è straniero", rifacendosi al cartello che da qualche mese sta organizzando manifestazioni di sensibilizzazione e accoglienza nella città scaligera. Animazione e laboratori per bambini e ragazzi e attività culturali per giovani e adulti. Nel pomeriggio, a partire dalle 15 si terrà la festa vera e propria per incontrare altre culture attraverso la musica, la danza, l’artigianato e la cucina: espressioni del folklore e della dignità dei popoli. Anche l’associazione La Fraternità sarà presente con un banchetto, a testimonianza della popolazione detenuta che, non potendo partecipare alla giornata di festa per ovvie ragioni, chiede di non essere dimenticata. L’associazione allestirà inoltre una mini-mostra di quadri all’interno della "galleria dei popoli" per proporre opere realizzate dai detenuti di Montorio. Lo stesso giorno Fra Beppe, fondatore della Fraternità, sarà presente nel carcere di Verona insieme ad alcuni frati di differenti etnie, per festeggiare la festa dei popoli con una Santa Messa insieme ai reclusi.
Verona: il Csv di inaugura la nuova sede
Verona: ex Caserma Santa Marta via Cantarane, 24 (zona Veronetta). Venerdì 9 maggio alle 11.30. Inaugurazione della nuova sede del Centro Servizi per il Volontariato di Verona, già attiva da un paio di settimane Interverranno personalità politiche e religiose - tra cui il vescovo Mons. Giuseppe Zenti - e verranno inoltre presentati gli eventi a cornice che si svilupperanno nel mese di maggio, per promuovere i sevizi di consulenza, formazione e promozione del volontariato. Si tratta di un momento importante per il Centro che, con questa nuova sede, potrà migliorare e incrementare il proprio servizio a favore del volontariato veronese e, con l’occasione, distribuirà ai presenti la "Carta dei servizi e delle opportunità", documento che rappresenta il legame esistente tra il Centro e i suoi utenti, con informazioni utili sui servizi offerti e le modalità di utilizzo. Info: www.veronasociale.it
Presentazione Associazione
Centro Studi Immigrazioni di Verona
Nato a Verona nel 1990 come associazione di operatori sociali e culturali a vario titolo impegnati nel campo dell’immigrazione e delle problematiche ad essa inerenti, il Centro Studi Immigrazioni si pone diversi obiettivi, tutti mirati a promuovere i diritti umani e la solidarietà sociale negli ambiti che riguardano le complesse problematiche dell’immigrazione. Tra questi: informare, incentivare la ricerca e il volontariato, prestare intermediazione e promuovere l’accesso degli immigrati al mondo del lavoro, alla casa, ai servizi sociali e sanitari, alla scuola, alla formazione professionale e a tutto quanto esprime godimento pieno dei diritti di cittadinanza nel rispetto, all’interno delle leggi dello stato, delle diverse identità culturali. Per maggiori informazioni: www.cestim.org. Direttore: Ornella Favero Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Riccardo Munari, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.
Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto" |