IN-VENETO: INFORMAZIONE TRA IL CARCERE E IL TERRITORIO Edizione n° 18, del 21 aprile 2008
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Movimento Veneto Sport e Solidarietà: "La divisa ai detenuti"
Si avvicina l’estate, e anche al carcere Due Palazzi inizia un periodo che dovrebbe permettere di muoversi di più, e questo pure grazie alle attività proposte dal Movimento Veneto per lo sport e la solidarietà, che sta organizzando un torneo di calcio interno al carcere per i mesi di maggio e giugno. È ancora presto per parlare delle partite, purtroppo il tempo non è nemmeno dei più primaverili per pensare ai giochi all’aperto, ma in preparazione al torneo l’associazione sta gestendo un corso di formazione per arbitri rivolto ad alcuni detenuti, i quali a fine percorso otterranno la divisa e l’attestato ufficiale e accreditato. Questo può servire loro per arbitrare le partite del torneo interno, ma è anche una possibilità che il Movimento offre a questi detenuti che una volta conclusa la pena potranno collaborare con loro per l’arbitraggio delle partite in cui è coinvolta l’associazione; una possibilità lavorativa, di reinserimento sociale e di crescita. Per quel che riguarda il torneo, si svolgerà fra 6 squadre selezionate per piani e sezioni del carcere, e la squadra vincitrice si scontrerà alla fine con la squadra del Foro degli Avvocati di Padova. Il Movimento Veneto Sport e Solidarietà è un’associazione che opera e avvia attività sportive all’interno della Casa di reclusione di Padova dal 1998, ma è anche molto attivo all’interno del circondariale di Rovigo, dove propone attività motorie per le donne, e presso il Circondariale di Verona, dove attiva corsi di discipline del benessere (terapie orientali come lo shiatsu). In attesa del fischio d’inizio speriamo che questi arbitri non siano troppo severi, né di parte!
Corso Avvocato di Strada: 45 corsisti presenti al 2° incontro
L’avvocato Marco Ferrero è stato il relatore del secondo incontro del corso organizzato dall’associazione Granello di Senape di Padova e finanziato dal CSV. Giovedì 17 aprile infatti, presso la Sala Comboni di via Citolo da Perugia, si è parlato di "I permessi di soggiorno per gli immigrati: un quadro generale", è vi è stata una ottima partecipazione: 45 corsisti, tra i quali molti avvocati e operatori "addetti ai lavori". Il tema del resto è uno di quelli che gli avvocati, e anche gli "avvocati di strada", sempre più spesso si trovano a dover affrontare. Ed è importante che le persone che operano nell’ambito sociale lo approfondiscano e si dotino degli strumenti necessari per aiutare a tutelare i diritti delle persone immigrate, in particolare in un momento come questo, in cui nella società si respira diffidenza e una forte spinta a criminalizzare indistintamente tutti gli stranieri. La registrazione della relazione è disponibile.
Sempre più "piccoli" gli studenti del progetto Scuola-Carcere
In dirittura d’arrivo l’anno scolastico, continuano gli incontri tra detenuti e studenti del progetto "Scuola-Carcere". Anche scuole della provincia stanno aderendo al progetto, che si sta allargando a macchia d’olio. Anzi, ci sono stati anche incontri con studenti di scuole di altre province, il prossimo è il 29 aprile a Montebelluna (Tv). A Ospedaletto Euganeo (Pd) abbiamo incontrato i ragazzi più "piccoli", due seconde medie, e sono stati una sorpresa. Ragazzi svegli, curiosi, attenti e profondi nelle loro domande. Studenti giovanissimi che ti chiedono: "Che atmosfera si respira in carcere?" oppure "Che cosa vi spinge a venire nelle scuole a parlare con noi ragazzi?", o ancora "Qual è il vostro primo pensiero la mattina?", denotano un’attenzione all’interiorità, un interesse per gli stati d’animo, che lasciano spiazzati, perché non ce lo aspettiamo da ragazzi di 12-13 anni, di cui si crede che siano più che altro morbosamente curiosi solo di vedere realtà particolari come quella del carcere e dei detenuti. Una piacevole sorpresa è invece sapere che spesso i giovani non sono così superficiali come i media ci vogliono far credere, e che, se vengono ben guidati nella loro crescita, dimostrano voglia di capire, senso critico e sono pronti ad abbandonare i pregiudizi.
Notizie da Venezia
"Guantanamo", spettacolo per non dimenticare violazioni dei diritti
L’11 gennaio 2008 è stato il sesto anniversario dell’apertura di uno dei centri di detenzione più tristemente famosi del mondo, diventato il simbolo delle violazioni dei diritti umani nel contesto della "guerra al terrore". Negli ultimi anni, anche grazie all’impegno di Amnesty International, si sono ottenuti risultati importanti: circa 500 prigionieri rilasciati, prese di posizione dei principali organismi internazionali, di leader politici (tra cui oltre 1200 parlamentari di ogni parte del mondo) e di molti governi per la chiusura del centro di detenzione. Ma non basta: l’azione continuerà fino a quando Guantánamo non verrà chiuso, fino a quando i suoi detenuti non verranno sottoposti a un processo regolare oppure rilasciati. Il 18 aprile si terrà a Padova la presentazione dello spettacolo "Guantanamo". Lo spettacolo è nato da una idea di Sonia Biacchi (fondatrice del Centro Teatrale di Ricerca) per esprimere e comunicare le sue emozioni rispetto alla drammatica storia del carcere di Guantanamo attivo ormai da cinque anni; con l’idea è nata anche la proposta di presentarlo in prima assoluta a Venezia per una doppia coincidenza: l’inaugurazione della 52° biennale d’arte e la conclusione della campagna mondiale di Amnesty International per la chiusura del carcere di Guantanamo.
Incontri su educazione e crescita: "Senti chi parla"
Gli Educatori del Servizio Sociale della Municipalità di Marghera, assieme ad un gruppo di cittadini di Catene hanno organizzato degli incontri pubblici su temi relativi all’educazione e alla crescita dei ragazzi delle scuole Medie, nell’ambito dell’iniziativa denominata "Senti chi parla". Si è scelto di individuare i temi delle serate insieme a chi direttamente vede, incontra ed osserva i ragazzi nelle loro attività di tutti i giorni, in quanto coinvolto nella vita della comunità, sia come educatore/insegnante sia semplicemente come genitore. Obiettivo del Servizio è quello di lavorare in modo partecipato con gli adulti della Municipalità di Marghera, sono stati pertanto programmati tre incontri pubblici, che si svolgeranno presso una sala della Parrocchia Madonna della Salute in via Trieste a Catene. Ecco il calendario: 23 aprile 2008 alle 20.30: "Da bambini ad adolescenti: cambiamenti, sessualità e accettazione di sé; 7 maggio 2008 alle 20.30: "Genitori e ragazzi: tra regole ed autonomia"; 14 maggio 2008 alle 20.30: "Non so con chi esce mio figlio! Il gruppo, i nuovi amici e la trasgressione". Tutte le serate saranno condotte dalla Dottoressa Monica Lazzaretto (Responsabile del Centro Studi G. Olivotti).
Notizie da Vicenza
Le difficoltà di fare un giornale in carcere: una testimonianza
A Vicenza, nella Casa circondariale, dal 2001 si tenta di fare un giornale. Isabella Marchetto da anni si impegna su questo fronte, trovandosi però spesso davanti a muri quasi invalicabili. Ecco il racconto della sua esperienza: "Il giornale è nato nel 2001, con pubblicazione quindicinale, foglio unico A3 piegato in due. Allora lavoravamo con i detenuti corsisti della sezione ad Alta Sicurezza ed eravamo in due colleghe (molto affiatate anche fuori dal luogo di lavoro, per cui metà lavoro si completava fuori). I computer funzionanti erano una quindicina e la collega che mi appoggiava era un’esperta informatica. Il giornale è stato pubblicato per due anni (anche durante il periodo estivo), e in quel periodo io partecipavo alle riunioni mensili al Due Palazzi, nella redazione di "Ristretti Orizzonti", con gli altri giornali delle carceri del nord est. Poi sono rimasta sola. La mancanza di fondi e il fatto che anche i corsisti si fossero un po’ messi contro, hanno fatto in modo che la cosa abbia dovuto interrompersi. Ho iniziato a pensare che non ci fossero più detenuti veramente interessati a far sentire la loro voce. Li trovavo molto tiepidi, disinteressati, opportunisti. Inoltre era cambiata direzione e cappellano. Insomma abbiamo chiuso per un anno. Poi qualcosa si è ripreso nel 2006: "linee guida", grandi fermenti, riunioni iniziali, tutti ci volevano guadagnare qualcosa in termini di visibilità. L’ultimo numero nel giugno scorso. Adesso abbiamo pronto il giornale, ma non abbiamo i finanziamenti per stamparlo e neppure un collega che mi aiuti dal punto di vista grafico e informatico. Un gruppo di scout si è offerto di stampare le copie, ma siamo in attesa di risposta. Io non demordo perché non si può chiudere una finestra di "libertà" e il piccolo gruppo costante che mi segue il mercoledì pomeriggio è del mio stesso parere. Attualmente siamo in 4/5: io, il bibliotecario e tre o quattro corsisti convinti". Tutto questo per far notare come sia difficile fare informazione "alternativa" nel nostro Paese: non per nulla siamo, nella classifica stilata da organismi internazionali, a un livello di libertà di informazione inferiore a molti stati cosiddetti del terzo mondo!
Notizie da Verona
Isola d’Elba: "40 anni, tra memoria e grandi promesse"
15-18 maggio 2008 - 30° Seminario Seac. 40 anni fa Fra Beppe incontrava il suo primo detenuto nel carcere di Porto Azzurro sull’Isola d’Elba. Da lì sono nati il Seac, La Fraternità e tante altre esperienze importanti. 40 anni dopo, grazie all’operato dei Seac del Triveneto e della Toscana che hanno organizzato l’evento, tutta l’associazione "La Fraternità" torna all’Elba per ricordare la sua storia, ragionare insieme sui cambiamenti del volontariato e del sistema penale, ma soprattutto per stare qualche giorno insieme, scambiare esperienze tra volontari, detenuti, familiari del Triveneto e della Toscana, visitare l’isola di Pianosa. L’incontro è aperto a chiunque desideri conoscere il mondo del volontariato penitenziario, la storia dell’Isola e delle persone qui recluse. La partenza è fissata per giovedì 15 - da Verona e Padova - e il rientro è previsto per la serata di domenica 18. Il programma completo è disponibile sul sito www.lafraternita.it nella sezione Prossimi Appuntamenti.
Pet-therapy: un corso nella Casa Circondariale
La Cooperativa "Il sogno nel cassetto" è una realtà giovane che opera sul territorio da un paio d’anni. Il suo scopo sociale è quello di mettere la persona "al centro" di ogni contesto relazionale, permettendole di raggiungere gli obiettivi prefissati, attraverso un percorso umano ricco di stimoli. Sta realizzando, in collaborazione con la Casa Circondariale di Verona, un progetto di pet-teraphy che coinvolgerà complessivamente 60 detenuti. Gli argomenti trattati sono la cura del cane, un corso di obbedienza, nozioni di base di agilità e nozioni di soccorso cinofile. In questo percorso il cane funge da strumento di percorso terapeutico - educativo ed assume il ruolo di "mediatore", atto a ristabilire positivi contatti sociali. Le figure professionali che operano in questo progetto prospettano che la presenza del cane all’interno di una struttura carceraria può avere una serie di effetti benefici, e coinvolgere le persone detenute in un’attività efficace a livello affettivo e in termini d’aumento di autostima e di qualità della vita durante il periodo di detenzione, con la possibilità ulteriore che questo percorso possa assumere un carattere pre - formativo per un possibile eventuale inserimento occupazionale nell’ambito della toelettatura e dell’addestramento di cani.
Notizie da Rovigo
Transessualità: la paura di sentirsi diversi
Transessualità: una parola che ancora fa arricciare il naso a tanti. In realtà questo termine indica soltanto una persona che aspira a cambiare sesso, come legittimamente ha riconosciuto in Italia una legge del 1982. "La maggior parte delle persone transessuali o classificate tali, però - spiega Livio Ferrari, direttore del Centro francescano di ascolto - non è a un cambiamento anatomico di sesso che aspira, quanto a un cambiamento sociale. Come Centro abbiamo iniziato a interessarci di questa realtà quando alcune persone sono venute a bussare alla nostra porta in cerca di aiuto. E ci siamo accorti che sul nostro territorio non esistono strutture adatte ad accogliere i problemi dei transessuali. Molti si rivolgono a Bologna, dove sono presenti centri di ascolto per loro. Chi vive nella fede cerca conforto durante la confessione, altri vanno di notte al pronto soccorso per chiedere consigli. Sempre con la paura dell’emarginazione e dell’essere additati come "diversi". Senza dimenticare anche i familiari di un transessuale, che vedono il loro caro soffrire". Su queste basi il Centro francescano di ascolto ha organizzato un incontro per giovedì 24 aprile, alle 17.30 alla Gran Guardia, aperto a tutti, ma "soprattutto agli operatori del sociale", dove saranno affrontati tutti questi argomenti, cercando di organizzare proposte per il futuro. Tra gli interventi previsti, oltre a quello di Livio Ferrari, ci saranno quelli di Porpora Marcasciano, presidente Mit di Bologna, e di Laura Scati, psicologa e psicoterapeuta del Cedig di Trieste. Coordinerà i lavori Mirta Da Pra Pocchiesa, del gruppo Abele di Torino, giornalista e autrice del libro "Transessualità oltre lo specchio: parliamone".
Bruno Tinti e le sue "toghe rotte"
Un sistema giudiziario che funziona ha bisogno di una nuova etica culturale. A dirlo è stato il preside del liceo Paleocapa di Rovigo, Virgilio Santato, presentando Bruno Tinti, ex procuratore aggiunto a Torino, nell’incontro organizzato dall’associazione "Cuore di carta" al Museo dei Grandi fiumi di Rovigo. Autore del libro "Toghe rotte", l’ex magistrato ha condannato non tanto la legge italiana, garantita da una Carta costituzionale che sancisce l’imparzialità dei giudici, ma piuttosto certa classe politica rivolta a ottenere pene meno severe per certi reati o, addirittura, a vanificare la struttura giudiziaria. "Il nostro è un Paese dove l’80 per cento dei detenuti è extracomunitario o tossicodipendente - è stato osservato -. E questo perché, come una tela di ragno, la giustizia imprigiona le "piccole prede" ma si lacera e si fa sopraffare da molti dei reati maggiori. Specializzato in reati economici, Tinti ha spiegato che ne esistono ben 65 fattispecie diverse ma di questi, ben 61 sono a prescrizione garantita. "In pratica se anche si inizia il processo - ha detto l’ex magistrato - al massimo si arriverà a una sentenza definitiva di condanna, visto che il tempo per svolgere le indagini, che spesso devono avvenire all’estero, occupa gran parte di quello stabilito per emettere una sentenza di non luogo a procedere per scadenza dei termini".
Appuntamenti
Granello di Senape e C.S.V.: per gli Avvocati di Strada
Granello di Senape e C.S.V.: per gli Avvocati di Strada. Padova: Casa Comboni, via Citolo da Perugia, 35. Mercoledì 23 aprile ore 17.00-19.00. Terzo incontro del corso di formazione e aggiornamento per il servizio di Avvocato di Strada. Il corso è gratuito e aperto al pubblico. Tema: "La tutela dei diritti delle persone private della libertà personale". Relatore: avv. Desi Bruno
Incontri sul tema: "Adolescenze difficili"
Incontri sul tema: "Adolescenze difficili". Mestre: Centro Culturale Candiani. Mercoledì 23 aprile - ore 9.30-14.00. Tema: "La violenza dell’alcol". Proiezione del film "Hooligans". Interventi: Massimo de Bortoli, filosofo e giornalista, Amanda Ciri, educatrice del comune di Venezia. Info: c/o Opere Riunite Buon Pastore tel. 041.5222689, e-mail sede@buonpastore.org. Direttore: Ornella Favero Redazione: Chiara Bazzanella, Francesca Carbone, Livio Ferrari, Vera Mantengoli, Paola Marchetti, Maurizio Mazzi, Francesco Morelli, Riccardo Munari, Franco Pavan, Paolo Pasimeni, Jaouhar Redouane, Daniele Zanella.
Iniziativa realizzata nell'ambito del Progetto "Il Carcere dentro le Città", realizzato grazie al contributo del "Comitato di Gestione del Fondo speciale per il Volontariato del Veneto" |