Federazione Informazione dal Carcere

 

"Le parole per dirlo"

La Federazione nazionale dell’informazione dal carcere e sul carcere

si è ritrovata a Bologna il 16 marzo per fare il punto della situazione dopo l’indulto

 

Un’informazione corretta e precisa sui temi del carcere e della Giustizia resta ancora un’aspirazione ben lungi dal realizzarsi. Questo è il punto di partenza della Giornata di Studi "Le parole per dirlo", che ha avuto luogo il 16 marzo a Bologna, organizzata dalla Federazione nazionale dell’informazione dal e sul carcere, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, che ormai da anni segue, accompagna e sostiene il lavoro delle redazioni dei giornali dal carcere.

 

Le parole dette per l’indulto

 

Nel corso della prima parte della Giornata di studi gli interventi si sono concentrati soprattutto sul tema dell’indulto e su come è stato trattato dai mass-media, ponendo l’accento sulla contraddizione tra l’allarmismo suscitato da molti organi di informazione e i dati reali (e poco divulgati) sulla recidiva, anche alla luce di una recente ricerca dell’Amministrazione Penitenziaria sul rapporto tra ricaduta nel crimine e benefici di legge.

Ad affrontare lo spinoso argomento di un’informazione, che spesso punta, soprattutto riguardo all’indulto, al sensazionalismo a discapito della correttezza e talvolta anche della verità, si sono alternati: Gerardo Bombonato, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, Alessandro Margara, presidente della Fondazione Michelucci e "padre" storico della riforma penitenziaria, Daniela De Robert, giornalista del TG2 e autrice del libro "Sembrano proprio come noi", Luigi Spezia, giornalista di Repubblica, e Paolo Moresco, giornalista ed ex detenuto.

 

I Garanti e il diritto all’informazione

 

Nella seconda parte dell’incontro, con i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personali si è discusso di:

diritto delle persone detenute ad essere informate, ma anche a essere impegnate all’interno delle carceri sui temi dell’informazione;

diritto della società ad essere correttamente informata sulle questioni relative al carcere e ai detenuti, anche attraverso progetti di sensibilizzazione del territorio;

diritto delle vittime a non essere dimenticate, e necessità di una maggiore attenzione nei loro confronti.

Ai Garanti è stato chiesto di avviare una collaborazione più stretta con le realtà dell’informazione dal carcere e sul carcere.

Hanno partecipato all’incontro Franco Corleone, Garante delle persone private della libertà personale del Comune di Firenze, Gianfranco Spadaccia, Garante del Comune di Roma, Desi Bruno, Garante del Comune di Bologna, Giorgio Bertazzini, Garante della Provincia di Milano, Marco Colturato, dell’Ufficio del garante del Comune di Torino, Marco Leone dell’Ufficio del Garante della Regione Lazio.

Da Franco Corleone è arrivata anche la proposta di chiedere a un quotidiano nazionale di ospitare un inserto sul carcere, sul modello di Fuoriluogo, l’inserto sulle tossicodipendenze inserito nel Manifesto nell’ultima domenica del mese.

 

Le politiche del Governo e le richieste da rivolgere all’Amm. Penitenziaria

 

Sono intervenuti, nella terza parte della mattinata, Emilio Di Somma, Vice-capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Anastasia, capo della segreteria del Sottosegretario Luigi Manconi, e Nello Cesari, Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia Romagna.

A Emilio Di Somma è stato chiesto di incontrare al più presto i rappresentanti della Federazione, per definire regole, spazi, modalità di svolgimento dell’attività delle redazioni.

Stefano Anastasia ha risposto ad alcune domande riguardanti la possibile modifica delle leggi che più hanno riempito le carceri, la Bossi-Fini, la Fini-Giovanardi e la ex Cirielli, e poi il dopo indulto, e la necessità di dare un segnale di cambiamento dentro le carceri, che per ora non si è ancora visto.

 

Le parole per sensibilizzare e informare la società

 

Nella parte pomeridiana della Giornata di studi sono invece state affrontate le tematiche più strettamente connesse al lavoro delle redazioni che fanno informazione dal carcere. A parlare delle attività di sensibilizzazione sono stati:

Pier Cesare Bori, docente di Filosofia morale nell’Università di Bologna, che guida una attività didattica nel carcere di Bologna, che coinvolge, nella lettura di testi di varie tradizioni e nella riflessione su questi testi, studenti dell’Università e detenuti;

i detenuti e gli operatori del gruppo della Trasgressione di San Vittore, guidati dallo psicologo Angelo Aparo;

i detenuti della redazione di Ristretti Orizzonti, che hanno raccontato la loro esperienza di informazione e controinformazione con i ragazzi delle scuole medie e superiori.

Sono state presentate altre esperienze di sensibilizzazione delle scuole sul carcere, come quella di Lodi, presentata da Grazia Grena, e di Forlì.

Per quanto riguarda invece la Federazione nazionale dell’Informazione dal e sul carcere, è stata ribadita la necessità di rafforzare il coordinamento tra le varie realtà, al fine di dar vita a una rappresentanza forte che, magari con il sostegno dell’Ordine dei giornalisti, riesca ad acquistare maggiore voce presso le istituzioni e i media. Ma il primo necessario passo verso questo percorso deve essere una maggiore e più efficace comunicazione tra le realtà che operano nelle diverse carceri italiane, per facilitare lo scambio e il circolare di informazioni.

 

Prossimi impegni

 

Preparare l’incontro con il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria

Lavorare alla creazione di una rete di informazioni dalle carceri, che coinvolga, oltre alle redazioni nelle carceri, anche associazioni di volontariato e realtà del terzo settore

Studiare la possibilità di creare un sito della Federazione, che dia maggiore visibilità alle notizie che arrivano dall’interno delle carceri e dall’area penale esterna, e renda più stabile e significativo il rapporto con i media "tradizionali"

Ridefinire il progetto di informazione e comunicazione, presentato dalla Federazione Nazionale dell’informazione dal e sul carcere, in collaborazione con il Comune di Roma – Ufficio del Garante, alla Cassa delle Ammende.

 

L’incontro di Bologna è stato organizzato dalla redazione di "Ristretti Orizzonti" e da Carla Chiappini, responsabile di "Sosta Forzata", giornale della Casa circondariale di Piacenza, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna.

Hanno aderito all’iniziativa, ed erano quasi tutti presenti (erano rappresentate davvero molte redazioni e altre realtà che si occupano dell’informazione dal carcere e sul carcere, che hanno risposto prontamente  a un invito inoltrato solo attraverso una mailing list della Federazione. Se qualcuno non si ritrova nell’elenco, è pregato di segnalarcelo):

 

Redazione di “Ristretti Orizzonti” (Casa di reclusione di Padova e Istituto Penale Femminile Giudecca) con detenuti in permesso, Redazione di “Sosta Forzata” con detenuti in permesso (Casa circondariale Piacenza), Redazione di “Altrove” con detenuti in permesso (Alessandria); Redazione di “Uomini Liberi” con detenuti in permesso (Lodi); Redazione di “Il.Gabbia.No (Casa circondariale di Civitavecchia); Patrizia Tellini (Redazione di Ragazze Fuori); Redazione di “La Gazza Ladra” (Casa circondariale di Novara); Redazione di “Labirinti” (Casa circondariale di Verona); Informacarcere di Firenze; Redazione di “MicroCosmo” (Casa circondariale di Verona); Redazione di Area di Servizio-Carcere e Territorio (carceri di Genova Marassi e Pontedecimo); Redazione di Zona 508 (Istituti penali di Brescia); Redazione di Prospettiva Esse (Casa circondariale di Rovigo), Redazione di “La Grande Promessa” (Casa di reclusione di Porto Azzurro); Redazione di “Spiragli” (OPG Montelupo Fiorentino); Agenzia di Comunicazione sul Carcere “Equal Pegaso”; Nonsolochiacchiere (Redazione Rebibbia); Innocenti evasioni (Istituto Penale Minorile di Treviso); “Eppur Ci Siamo” (Casa circondariale di Treviso); Redazione di “Carte Bollate” (Casa circondariale Bollate); Gruppo di Lavoro sulla scrittura nell’Ipm di Bologna; Associazione Nuovamente di Bologna; Associazione “A Roma insieme”; Gruppo della Trasgressione di San Vittore, Sportello In/Out di Venezia, Adriana Lorenzi (conduce laboratori di scrittura autobiografica nelle carceri); Luciana Scarcia (conduce un laboratorio di scrittura nella Casa circondariale di Rebibbia); Riccardo Arena (Radio Carcere); Anna Di Giovanni (Associazione Vides); Enrico Reato (Amici di Zaccheo); Maurizio Perfetti.

 

Per informazioni: redazione@ristretti.it, oppure carla.chiappini@fastwebnet.it

 

 

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