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Interrogazioni al Ministro della Giustizia (Camera dei Deputati)
Abate, Burlando, Mazzarello, Rognoni e Pinotti - Seduta del 7.10.2004
Per sapere - premesso che: in occasione della festa della polizia penitenziaria, il Direttore della Casa circondariale genovese ha lanciato un serio allarme per lo stato in cui versa il Carcere di Marassi; in suddetto carcere, come del resto in quasi tutti i penitenziari, esiste una preoccupante situazione di sovraffollamento, che determina una complessa situazione, alle soglie della pericolosità; al difficile rapporto guardie carcerarie/detenuti, che vede una mancanza di circa 100 agenti, nella dotazione organica, si continua a sopperire solo con l'estrema abnegazione di chi lavora in carcere per tenere sotto controllo la situazione -: quali iniziative urgenti si intendono adottare affinché la situazione del carcere di Marassi possa avere concrete risposte, rispetto alla difficilissima situazione determinatasi.
Pisapia - Seduta del 6.10.2004
Per sapere - premesso che: in varie lettere pervenute all'interrogante, alcuni detenuti ristretti nella Casa Circondariale di Nuoro denunciano le condizioni nelle quali sono costretti a vivere nelle proprie celle, assolutamente inadeguate in termini di riservatezza e igiene; i servizi igienici, lungi dall'essere «riservati, decenti e di tipo razionale» come espressamente stabilito dall'articolo 6 O.P., sono infatti privi di copertura e collocati all'interno della stessa cella (comunque condivisa da più detenuti), senza che vi sia un'adeguata separazione dal resto del locale; ove presente, infatti, la separazione consisterebbe in due muretti laterali, dell'altezza di circa un metro, e una tendina fornita dall'Amministrazione, che come intuibile, in ogni caso non può garantire quel minimo di privacy e di igiene, invece accordato dalla normativa vigente; tale grave situazione si pone peraltro in aperto contrasto con quanto stabilito dal Regolamento Penitenziario che, all'articolo 7, sancisce che i servizi igienici debbano essere collocati in un vano apposito, annesso alla camera di detenzione (e dunque non all'interno della stessa); risulta all'interrogante che, rispetto alle carenze sulle condizioni dei servizi igienici dell'istituto, è stato anche presentato reclamo alla Magistratura di Sorveglianza di Nuoro che, in data 20 luglio 2004, è intervenuta con provvedimento n. 36/04, invitando la Direzione del carcere, il PRAP di Cagliari e il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ad intervenire sulla struttura delle celle -: di quali informazioni disponga il Ministro interrogato sui fatti riferiti in premessa; se non ritenga che la situazione riferita sia lesiva dei diritti e della dignità dei detenuti della Casa Circondariale di Nuoro; se intenda intervenire, e in quali tempi, con gli opportuni provvedimenti per adeguare la struttura penitenziaria alle norme vigenti in tema di condizioni dei servizi igienici.
Delmastro Delle Vedove, Ricciuti, La Starza, Meroi, Ghiglia, Patarino, Carrara e Misuraca - Seduta del 5.10.2004
Per sapere - premesso che: il quotidiano torinese La Stampa di lunedì 4 ottobre 2004, alla pagina 28, offre all'attenzione dei lettori una notizia auspicabilmente inveritiera sugli intendimenti ministeriali in ordine alla politica penitenziaria; a fronte di 41.324 posti letto sul totale degli istituti di pena, abbiamo un numero complessivo di detenuti di 54.247 detenuti; dinnanzi al fabbisogno, il quotidiano La Stampa ricorda che il ministero avrebbe corretto gli standard minimi delle celle, riducendole di un metro quadro a detenuto; se vera, la notizia appare sconcertante ed incondivisibile, solo che si pensi alle condizioni di sovraffollamento di cui già soffriva il sistema carcerario italiano -: se corrisponda a verità che il ministero, con una circolare, abbia ridotto di un metro quadro a detenuto gli standard minimi delle celle; in caso affermativo, come si ritiene che tale iniziativa possa conciliarsi con le condizioni di sovraffollamento che caratterizzano il sistema carcerario italiano; se non si ritiene che tale iniziativa possa produrre rivolte e disordini nelle carceri italiane.
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