Osservatorio Parlamentare

 

Interrogazioni al Ministro della Giustizia (Camera dei Deputati)

 

Cima, Boato - Seduta del 26.10.2004

 

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

dalla sera del 17 ottobre 2004, è cominciata la mobilitazione pacifica dei detenuti di molte carceri italiane che protestano contro il sovraffollamento che non accenna a diminuire, contro i continui tagli all'assistenza sanitaria e alle risorse per l'Area Educativa, contro la mancata applicazione della Legge Gozzini, della Legge Simeone e della Legge Smuraglia, contro l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare; la rivendicazione avanzata dai detenuti riguarda la crisi strutturale, economica e di valori presente nelle carceri italiane, la mancanza di educatori per permettere ai tanti detenuti in espiazione della pena di accedere ai circuiti alternativi di detenzione, la richiesta di un'immediata scarcerazione dei malati di Aids e delle detenute madri, l'impressionante carico di lavoro degli assistenti sociali e la carenza di personale nella polizia penitenziaria, che in alcune regioni del nord supera il 35 per cento della forza presente;

appare opportuno il ripristino dei bilanci del dipartimento amministrazioni penitenziarie (DAP) a quelli del 2001 -:

come il Governo intenda prendere in seria considerazione la critica situazione delle carceri italiane e far sì che vengano applicate correttamente le leggi vigenti che dovrebbero essere il punto di partenza per garantire condizioni umane di detenzione e rispetto della dignità di ogni persona;

se non ritenga opportuno aprire un immediato confronto con l'obiettivo di riportare il sistema carcerario quanto meno ad una situazione di normalità.

 

Brusco, Antonio Leone - Seduta del 26.10.2004

 

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che:

il decreto ministeriale soppressivo della casa circondariale di Sala Consilina (Salerno) datato 21 maggio 2004, ma venuto "alla luce" solo qualche giorno fa, ha sorpreso e meravigliato tutti, a partire dai massimi vertici dell'amministrazione penitenziaria;

il Ministro Castelli, interpellato dai firmatari nel 2001, a seguito del decreto ministeriale "Fassino" sulla carceri del 30 gennaio 2001, che inseriva anche la struttura di Sala Consilina tra i 21 istituti penitenziari da realizzare ex novo, con conseguente dismissione della vecchia struttura, assicurò che le dismissioni sarebbero avvenute solo dopo la realizzazione delle nuove costruzioni;

con il medesimo obiettivo i sindaci ed amministratori comunali del Vallo di Diano e basso Cilento, il Consiglio dell'ordine forense, le associazioni di categoria tutte, le comunità dell'intero territorio, fortemente allarmate, sono scese in sciopero, astenendosi quindi dalle rispettive attività, per sottolineare e chiedere il mantenimento dello status quo -:

se e quando sarà realizzato il nuovo carcere di Sala Consilina;

se non si renda necessario ed urgente verificare le condizioni ed il grado di agibilità dell'attuale struttura e, se del caso, scongiurare la soppressione, adottando misure mantenitive idonee anche a carico del comune di Sala Consilina, che avrebbe garantito in tal senso.

 

Cirielli - Seduta del 25.10.2004

 

Per sapere - premesso che:

in un articolo pubblicato sul quotidiano il Mattino del 22 ottobre 2004, redazione di Salerno, si riferisce in merito al programma di finanziamenti destinati allo sviluppo dell'edilizia carceraria meridionale da parte del Ministero della giustizia e in particolare si parla della costruzione del nuovo penitenziario di Sala Consilina, in provincia di Salerno;

nel programma operativo della Dike Aedifica, la società controllata da Patrimonio spa cui è affidata la realizzazione delle nuove carceri, è prevista la costruzione del nuovo istituto penitenziario di Sala Consilina nell'anno 2006 ed il relativo progetto sarà realizzato entro il tempo massimo di quattro anni:

un decreto del Ministero della giustizia prevede la soppressione del vecchio carcere di Sala Consilina;

il suddetto istituto penitenziario è di vitale importanza per la città di Sala Consilina;

fino all'anno della realizzazione del nuovo carcere, la soppressione dell'attuale penitenziario sarebbe causa di notevoli disagi per la città di Sala Consilina dovendo quest'ultima restare senza penitenziario per alcuni anni in attesa dell'ultimazione dei lavori -:

se le notizie apparse sul quotidiano il Mattino corrispondano al vero e, in caso affermativo, quali iniziative di propria competenza intenda adottare per porre un definitivo rimedio al problema indicato, considerata l'importanza della presenza di un istituto penitenziario a Sala Consilina.

 

Mascia - Seduta del 20.10.2004

 

Per sapere - premesso che:

il cittadino italiano Nicola Cortese, condannato a tre anni di reclusione per un reato commesso in Spagna, è attualmente detenuto nel penitenziario spagnolo di Albolote (Granada);

nel mese di aprile 2004 il sig. Nicola Cortese in applicazione della Convenzione sul trasferimento delle persone condannate, adottata a Strasburgo il 21 marzo 1983, ha presentato istanza di trasferimento al fine di scontare in Italia la pena inflittagli dallo Stato spagnolo;

non risulta al momento che l'istanza di trasferimento sia stata accolta -:

quali iniziative siano state compiute dallo Stato italiano per dare corso all'istanza di trasferimento presentata dal detenuto Nicola Cortese;

quali siano le cause del ritardo, considerato che l'interessato dopo mesi non ha avuto alcun riscontro in merito all'istanza di trasferimento.

 

Potenza - Seduta del 20.10.2004

 

Per sapere - premesso che:

Gerardo Marinaro, cittadino italiano nato a Castelgrande (Potenza) è attualmente detenuto nella prigione della contea di Piscataquis a Dover, Maine;

ciò in quanto - circa un anno fa, giunto alla frontiera che separava gli Stati Uniti dal Canada - dichiarò di non essere mai stato prima negli Stati Uniti;

gli agenti di frontiera scoprirono la non veridicità di tale affermazione ed un provvedimento - di molti anni prima - con cui, dopo aver scontato una condanna relativa all'uso di sostanze stupefacenti in quello stato, gli si vietava di farvi ritorno;

anziché impedirgli semplicemente l'accesso, gli agenti procedettero al suo arresto, nonostante il Marinaro abbia - subito dopo - ammesso di aver vissuto negli Stati Uniti dove aveva una figlia che non ha più rivisto da quando la bimba aveva 1 anno;

le contestazioni mosse allo stesso comportano una pena minima di 40 mesi, con il rischio di una sentenza di condanna a 20 anni;

tutto ciò per una banale bugia che, al più, doveva solo impedirgli di entrare negli Stati Uniti;

il trattamento riservato al Marinaro è in contrasto con la normativa internazionale e con il trattamento riservato a cittadini provenienti da altri Stati (Messico, Cuba) che sono - in situazioni simili - semplicemente estradati;

inoltre, non esiste pericolo di recidiva o pericolosità sociale, in quanto il Marinaro - oltre alla condanna per droga risalente ad oltre 16 anni fa - si è perfettamente inserito nel mondo del lavoro (è proprietario, in Germania, di un ristorante-albergo) ed è sposato con due bambini piccoli che soffrono per la mancanza del padre -:

quali iniziative abbia posto in essere per cercare di chiarire la posizione processuale del Marinaro;

quali iniziative intenda avviare per eliminare la difformità di trattamento riservata al Marinaro;

se intenda attivarsi al fine di richiedere al governo degli Stati Uniti un trattamento penitenziario conforme alle norme internazionali e che, il Marinaro possa scontare la pena residua in Italia o in Germania.

 

Cima - Seduta del 19.10.2004

 

Per sapere - premesso che:

dalla sera del 17 ottobre è cominciata la mobilitazione pacifica dei detenuti di molte carceri italiane che protestano contro il sovraffollamento che non accenna a diminuire, contro i continui tagli all'assistenza sanitaria e alle risorse per l'Area Educativa, contro la mancata applicazione della Legge Gozzini, della Legge Simeone e della Legge Smuraglia, contro l'eccessivo ricorso alla custodia cautelare;

la rivendicazione avanzata dai detenuti riguarda la crisi strutturale, economica e di valori presente nelle carceri italiane, la mancanza di educatori per permettere ai tanti detenuti in espiazione della pena di accedere ai circuiti alternativi di detenzione, la richiesta di un'immediata scarcerazione dei malati di Aids e delle detenute madri, l'impressionante carico di lavoro degli assistenti sociali e la carenza di personale nella polizia penitenziaria, che in alcune regioni del nord supera il 35 per cento della forza presente;

appare opportuno il ripristino dei bilanci del dipartimento amministrazioni penitenziarie (DAP) a quelli del 2001 -:

come il Governo intenda prendere in seria considerazione la critica situazione delle carceri italiane e far sì che vengano applicate correttamente le leggi vigenti che dovrebbero essere il punto di partenza per garantire condizioni umane di detenzione e rispetto della dignità di ogni persona;

se non ritenga opportuno aprire un immediato confronto con l'obiettivo di riportare il sistema carcerario quanto meno ad una situazione di normalità.

 

Diliberto - Seduta del 19.10.2004

 

Per sapere - premesso che:

presso il carcere bolognese della Dozza si sono verificati casi acclarati di TBC;

la vicenda ha inizio in data 8 luglio 2004, quando una giovane detenuta viene ricoverata perché positiva al bacillo tubercolotico;

la giovane in questione già da mesi prima del ricovero presentava sintomi della malattia la cui diagnosi sarebbe stata effettuata tardivamente in modo da non consentire un'adeguata profilassi e prevenzione per il personale e per i detenuti;

né i detenuti né il personale sarebbero stati tempestivamente informati del diagnosticarsi di casi di Tbc;

solo dopo il ricovero della prima detenuta, e precisamente solo il 19 luglio 2004, sarebbe stato somministrato ad operatori e detenuti il test della Mantoux -:

se quanto riferito in premessa corrisponda al vero e comunque come intenda intervenire:

a) per garantire una adeguata tutela dei detenuti e degli operatori;

b) per consentire una informazione corretta, tempestiva, efficace ed adeguata alla gravità della materia in oggetto;

c) per mettere in atto tutti gli interventi di prevenzione e profilassi necessari.

 

 

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