Osservatorio Parlamentare

 

Interrogazioni al Ministro della Giustizia (Camera dei Deputati)

 

Bielli - Seduta del 21.02.2005

 

Premesso che:

dai primi anni ‘90 perdura, e si intensifica, il malessere generalizzato della casa circondariale di Forlì, causato dall’aumento della capienza, stabilita dai decreti ministeriali, dell’istituto - da 90 a 135 detenuti, elevabili, nel caso di necessità, a 165 - a fronte di una costante diminuzione del personale di polizia penitenziaria;

il calo è stato determinato, principalmente, dal trasferimento dei compiti di traduzione e piantonamento dall’Arma dei carabinieri al personale di polizia penitenziaria, attraverso la creazione del nucleo di P.T.; ciò ha solo sottratto personale agli istituti, in assenza di un’adeguata implementazione dell’organico;

a ciò si sono aggiunti, nel tempo, diversi provvedimenti ministeriali di riduzione degli organici, i trasferimenti del personale in altri istituti, le dimissioni ed i naturali pensionamenti;

la questione è ancora più critica per quanto riguarda l’organico della sezione femminile della casa circondariale di Forlì, che accoglie anche le donne arrestate nelle province di Rimini e Ravenna, i cui istituti sono privi di sezione femminile, con ciò rendendosi necessario un continuo servizio di traduzione;

pur se sulla carta l’organico femminile, pari a 19 unità, appare in regola numerica, va segnalato che delle 19 unità, due sono, sovrintendenti e due ispettrici, e dunque assegnate a mansioni diverse dal controllo delle detenute, 3 usufruiscono legittimamente di diversi benefici e non svolgono mansioni gravose o notturne, 2 sono in procinto di avanzare medesime richieste di esonero;

mancando, in particolare, personale assegnato alla sorveglianza vera e propria, sia nella sezione maschile che femminile, l’istituto è poco sicuro, sia per il personale che per gli stessi detenuti, e la situazione del personale gravosa -:

se intenda adottare provvedimenti idonei al ripristino delle condizioni di sicurezza e di pieno controllo all’interno dell’istituto di Forlì; se intenda adottare iniziative affinché sia considerata la possibilità di assegnare all’istituto parte del personale di polizia penitenziaria femminile che sta terminando i corsi di formazione presso le scuole di Parma e Verbania.

 

 

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