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Padova: lettera al Sindaco sulla situazione della Casa Circondariale il Coordinamento Carcere/Città di Padova
Egregio sig. Sindaco, in
quanto Direttivo del Coordinamento Carcere/Città di Padova, rappresentativo di
numerose associazioni di volontariato e altre realtà del privato sociale
impegnate nell’assistenza ai detenuti degli Istituti penitenziari della città,
nella tutela dei loro diritti e nel sostegno del processo di risocializzazione,
Le scriviamo per esprimere viva preoccupazione circa la situazione della Casa
Circondariale di Padova, per come è stata denunciata dalle recenti
manifestazioni di protesta dei detenuti. La
stessa è peraltro da tempo nota e così riassumibile:
Tale situazione, che non esitiamo a ritenere e definire estrema, risulta in palese contrasto con la normativa internazionale e nazionale, con l’art. 27 della nostra Costituzione, con l’ordinamento penitenziario e i regolamenti, in tema di diritti dei detenuti, di umanizzazione della pena, di funzione rieducativa della stessa,cui la stessa detenzione cautelare non può risultare estranea. Basti, per tutto, il fatto che tali condizioni appaiono in evidente violazione con le regole di cui agli artt. 6, 95, 134, 135 del Nuovo Regolamento del 20/9/2000. Il fatto che tale realtà riguardi massimamente persone in attesa di giudizio e beneficiarie della presunzione di innocenza, come poi assai spesso viene confermato, la rende ulteriormente paradossale e contraria ai principi di legalità, oltre che di sostanziale umanità. Oltre
all’enorme disagio delle condizioni di vita interne, alle gravi difficoltà
per qualsiasi attività trattamentale e di socializzazione, preoccupano i
possibili effetti sui sentimenti di estraneità, di isolamento sociale, di
comprensibile reattività che tutto ciò potrà determinare nei reclusi, con
ulteriore futura marginalizzazione. L’episodio di suicidio di questi giorni
appare simbolicamente condensare l’insieme di questi significati. E pure in
così evidente inciviltà va rilevato e apprezzato l’atteggiamento di
ragionevolezza che complessivamente ha ispirato la protesta di questi giorni. A
sostegno della stessa e delle sue ragioni, nello spirito e nella prospettiva di
decongestionare la situazione attuale e di prevenire il suo riprodursi, questo
Coordinamento si è già espresso nel senso di:
Con
questa lettera aperta ci rivolgiamo ora a Lei, in quanto primo cittadino di
questa città, per sollecitare l’Amministrazione comunale, considerata la
realtà di questo istituto come parte integrante del proprio territorio, a
valutare le attuali condizioni come inaccettabili e incompatibili con la civiltà
delle tradizioni e dei progetti che contraddistinguono la città di Padova e ad
intervenire di conseguenza, in conformità alle proprie competenze e
prerogative, tenuto conto che, ai sensi del suindicato regolamento del 2000, i
reclusi degli istituti penali presenti nel territorio comunale sono considerati
a tutti gli effetti, per il periodo di durata della detenzione, come residenti
nel Comune di Padova Sollecitiamo
in particolare la rapida istituzione del Garante dei diritti dei detenuti e del
Tavolo di Lavoro delle istituzioni e delle associazioni sul carcere, secondo i
progetti in corso di definizione, così come delineati nel recente convegno del
18/11 u.s. e di cui la situazione qui denunciata dimostra l’urgenza. Sottolineiamo
inoltre l’importanza di una rapida attivazione di interventi utili
all’accoglienza e all’inserimento sociale degli ex detenuti, nonché
all’implementazione delle misure alternative. Fiduciosi
che farà tutto il possibile, nell’ambito delle sue competenze e prerogative,
per favorire una soluzione per la gravissima situazione dell’istituto in
oggetto, La ringraziamo della certa disponibilità, con un sentito saluto e gli
auguri di un anno di proficuo lavoro.
Il Direttivo del Coordinamento Carcere/Città di Padova
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