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Suicidi in carcere: non vogliamo limitarci a "dare i numeri"
Il
Centro Studi di Ristretti Orizzonti cura il Dossier “Morire di carcere” da
ormai 5 anni, ma senza pretendere con questo di sostituirsi alle fonti
ufficiali. Infatti la premessa di ogni nostro comunicato è che elaboriamo
soltanto le notizie raccolte attraverso gli articoli giornalistici, oppure le
segnalazioni delle associazioni di volontariato, di parenti ed amici dei
detenuti, etc. Questo vale - naturalmente - anche per il
fenomeno del suicidio tra i detenuti, che monitoriamo mese per mese con
l’intento prioritario di restituire un’identità e una storia a queste
persone, perché riteniamo che ridurre la loro morte a semplice evento
statistico vorrebbe dire privarle anche della dignità di essere ricordate. Detto questo, oggi abbiamo deciso di “dare i numeri” in maniera più dettagliata, anche per rispondere al Sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe, che in un odierno comunicato, basandosi sulla nostra ricerca, critica pesantemente il Sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi. Ora, è da sempre evidente che i dati possono essere usati in tanti modi, a noi sembra che il modo più corretto sia di dire che, dopo la concessione dell'indulto, si è naturalmente "alleggerita" la situazione all'interno delle carceri, e di conseguenza, probabilmente (parola chiave quando si parla di sucidi, perché non ci sono certezze di nessun tipo), si è attenuato il disagio che può portare anche ad atti estremi, ed è effettivamente diminuito il numero dei suicidi. Adesso è finito l'effetto indulto, e i numeri della politica non sono incoraggianti per far pensare a quei significativi cambiamenti, che il sottosegretario Manconi, e anche noi e tanti altri che si occupano di carceri vorremmo, come l'abrogazione della legge ex Cirielli e altri analoghi provvedimenti. E la situazione, dentro le galere, nel frattempo ristagna, non ci sono più le grandi aspettative pre-indulto e si fatica a smuovere una situazione che risente pesantemente del clima che si è creato nella società: un clima fatto di una continua e insensata invocazione a punire qualsiasi reato con la galera, e quindi, in prospettiva, a riempire ancora di più le carceri. *Lo scorso anno i detenuti che si sono tolti la vita sono stati 50 (37 da
gennaio ad agosto); nel 2005 sono stati 57 (36 da gennaio ad agosto) e nel 2004
sono stati 52 (33 da gennaio ad agosto). Nei primi 8 mesi del 2007, quindi, c’è
stato un numero sensibilmente inferiore di suicidi rispetto agli stessi periodi
degli scorsi anni. Il tasso più elevato lo si è registrato nel 2001,
con il 12,52/10.000 (69 suicidi). In 18 anni (dal 1990 al 2007) i detenuti morti
per suicidio sono stati 907 (con un tasso medio di 10,11/10.000). *I dati degli anni scorsi, a differenza di quelli del 2007, sono ufficiali.
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