|
Ciampi: "Il sovraffollamento è contro la dignità"
Il Nuovo on line, 24 ottobre 2002
In visita al penitenziario di Spoleto, il Presidente definisce il sovraffollamento "il principale ostacolo" agli scopi di rieducazione. Castelli: "Problema spesso strumentalizzato, non ci sono lager".
Più dignità per i detenuti, carceri meno affollate, il ricorso alle misure alternative alla detenzione. Mentre il governo discute, e si divide, su un provvedimento di amnistia o di indulto per svuotare le celle, Carlo Azeglio Ciampi si reca alla casa di reclusione di Spoleto, il primo capo dello Stato italiano a visitare un istituto di pena non minorile, considerato fra i più efficienti e moderni del Paese. Da qui il presidente della Repubblica, insieme al ministro della Giustizia, Roberto Castelli, affronta tutti i punti caldi del "pianeta carcere". E si rivolge direttamente ai detenuti. Li rassicura sullo "sforzo" che si sta facendo per realizzare completamente nell' ambito penitenziario, il non facile equilibrio tra esigenze imprescindibili di sicurezza e rispetto della dignità della persona". E punta il dito contro ''il sovraffollamento" in cella che "costituisce l' ostacolo principale alla messa in opera di trattamenti di riabilitazione efficaci". Per i detenuti ha parole di solidarietà, il capo dello Stato. ''Le pene sospendono il condannato dalla società, non lo escludono da esso, anche da esso si misura il grado di civiltà di una nazione", dice. E chiede rispetto per la dignità umana, perché lo Stato "deve offrire al detenuto le condizioni per il suo recupero morale e per il suo futuro reinserimento sociale". L'augurio di Ciampi è che siano approntate nuove strutture, spazi più ampi, personale di numero adeguato per realizzare anche nelle altre carceri ciò che si è fatto a Spoleto. Vanno dunque estesi, e da subito, gli effetti di quel decreto legge dello scorso settembre, ricorda Ciampi, che prevede un piano straordinario pluriennale per la realizzazione di nuovi istituti anche attraverso "l'acquisizione e l'adeguamento di edifici esistenti". Un messaggio che viene subito raccolto dal ministro della Giustizia Castelli, anch'egli a Spoleto, che ne approfitta anche per riprendere a distanza la polemica sulla condizione degli istituti di pena in Italia, stigmatizzando quanti, "troppi strumentalizzando un disagio reale cercano di dipingerlo in termini del tutto inaccettabili come inferno o lager. Sono termini che non si adattano alla realtà italiana". |