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Antigone nel mirino
Il Manifesto, 13 novembre 2002
Stavolta non è l’ingegner Castelli che straparla di "sobillatori di rivolte". Proviene dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (D.A.P.) la circolare che invita i direttori delle carceri a rafforzare la sorveglianza verso l’associazione Antigone, accostata per l’occasione ad "organizzazioni anarco – insurrezionaliste". "Si informa che a questa Direzione - scrive la Divisione Detenuti e Trattamento del DAP - sono pervenute notizie da organo ufficiale informativo, secondo le quali movimenti facenti capo all’associazione "Antigone" e ad "organizzazioni anarco – insurrezionaliste" paventano la possibilità di mettere in atto manifestazioni di protesta contro la "situazione repressiva" del sistema carcerario, contro il regime della carcerazione speciale (art 41 bis), nonché iniziative di solidarietà a favore di "militanti prigionieri" allo scopo di risvegliare l’interesse della classe politica italiana". Dovrà essere sensibilizzato tutto il personale di polizia penitenziaria, in particolare se preposto ai servizi di sentinella, interno sezioni, portineria centrale e carraia, colloqui e ufficio pacchi. Dovranno essere "adottate tutte le misure di sicurezza ritenute utili e consentite, finalizzate a prevenire e impedire qualsiasi atto di turbativa". Un’altra "perla" del D.A.P., venuta fuori sempre ieri, è la circolare sui rischi di evasione di detenuti stranieri: "Cittadinanza non italiana né dell’UE, età giovanile (fino a 35 anni), indifferenza alla posizione giuridica e alla tipologia di reato, agilità fisica", sarebbero le caratteristiche del potenziale evasore. Il D.A.P. ce l’ha con gli albanesi e dispone "un’osservazione preventiva". Caccia all’albanese, insomma. Antigone, come è noto, è un’associazione di volontariato attiva nelle carceri da oltre dieci anni, lavora per renderle più umane, annovera parlamentari e giuristi tra i suoi aderenti ed è interlocutore di governi, D.A.P. ed enti locali. Salvatore Ardita, il magistrato responsabile della circolare, lo sa benissimo e perciò si è subito scusato. Ha anche balbettato una spiegazione: "Non si tratta di informazioni raccolte dal D.A.P., ma di note informative, coperte dal più stretto riserbo, provenienti da altri apparati di sicurezza, e che non si possono ignorare. Nulla hanno a che vedere con la considerazione che l’amministrazione ha di Antigone, una realtà con cui si lavora, e bene, da anni. Anzi, la diffusione della circolare, lungi dal voler costituire un’offesa all’associazione, i cui esponenti appartengono al mondo della cultura e sono al di sopra di ogni sospetto, poteva anche essere vista in funzione di controllo per eventuali infiltrazioni nella stessa associazione". Insomma, se gli scrivessero che i comunisti mangiano i bambini il dottor Ardita ordinerebbe: tenete i bambini lontani dai comunisti. Al DAP si parla di informative "esterne", provenienti cioè dai servizi o dal Viminale e collegate - guarda un po’ - alla campagna allarmistica sul Forum sociale europeo di Firenze. Così si spiegherebbe anche il richiamo agli "anarco – insurrezionalisti", formuletta utilizzata anche dal ministro dell’interno Beppe Pisanu per indicare i potenziali devastatori di Firenze. La nota esce comunque all’indomani della ripresa delle proteste in decine di prigioni in tutta Italia: da lunedì, infatti, è ripartito lo sciopero del vitto in nome dell’indulto. A settembre, durante la prima ondata di agitazioni, il ministro Roberto Castelli aveva accusato i parlamentari delle sinistre di "fomentare rivolte", poi il Corriere della sera aveva scritto che le segnalazioni venivano dal D.A.P. e Tinebra aveva smentito. L’ufficio del dottor Ardita, secondo il segretario della Cgil della polizia penitenziaria Fabrizio Rossetti, "è sempre più senza controllo da parte di Tinebra e sempre più risponde alle logiche politiche di Castelli. Le stesse persone che hanno confezionato il "pacchetto" a Castelli sul rischio di sommosse alimentate dalla sinistra e che hanno indicato nell’albanese al di sotto dei 35 anni con requisiti di agilità fisica l’identikit dell’evasore - ha detto ancora Rossetti - hanno ora disposto misure di sicurezza nei confronti di Antigone". Inutile dirlo, lo staff del guardasigilli leghista invita a rivolgersi al D.A.P.: "Il ministro non c’entra". Dure le reazioni delle sinistre, che chiedono all’ingegner Castelli di spiegarsi in parlamento con una raffica di interrogazioni, firmate tra gli altri da Massimo Brutti (Ds), Alessandro Battisti (Margherita), Paolo Cento (Verdi) Giuliano Pisapia (Prc). Pietro Folena parla di "stato di polizia" e denuncia "una campagna che vede il ministro Castelli protagonista". "Fantasie senza fondamento" s’indigna Brutti, "affermazioni fuori dal mondo", protesta Gabriella Pistone del Pdci; "messaggi obliqui e limacciosi" insiste Battisti. "È un fatto allarmante e di inaudita gravità", dichiara Cento. "Stupefacente se non provocatorio", rincara Pisapia.
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