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Castelli: il 29 prima proposta modifica codice penale
Corriere della Sera, 20 aprile 2004
La commissione Nordio presenterà il 29 aprile la prima proposta di modifica del codice penale, mentre una seconda parte, speciale verrà presentata a luglio. È quanto ha annunciato oggi il ministro della Giustizia Castelli, intervenendo a Lodi all'inaugurazione di un nuovo edificio rieducativo presso la locale casa circondariale. "I tempi non sono brevi, il testo non è mai stato riformato dal '30 ad oggi anche se in molti ci hanno provato. Il Parlamento ha dimostrato di avere forti difficoltà ad agire in senso riformatore nel campo della giustizia", ha detto Castelli indicando la prima data di presentazione della proposta e dicendo comunque di sperare che possa essere esaminata in fretta perché il tempo tecnico per varare il nuovo testo c'è, visto che mancano due anni alla fine della legislatura. "Più volte ho avuto modo di dolermi dei tempi lenti del Parlamento. Spero di poter essere smentito dai fatti, ho l'ottimismo della speranza ed il pessimismo della ragione", ha detto ancora il ministro. Secondo il quale, "per una riforma così importante non ci sono più alleati: è un testo fondamentale che va oltre gli schieramenti", ed è così probabile che ci saranno sul tema maggioranze trasversali Quanto al contenuto del nuovo testo, il Guardasigilli ha anticipato che non ci sarà un inasprimento delle pene, rilevando in Italia un'anomalia tra le pene comminabili, superiori alla media europee, e quelle scontate nella realtà, a suo giudizio pochissime. Tra le linee guida della proposta, ha detto il ministro, quella di contenere pene in linea con la media europea ma con una certezza della pena più pregnante. "L'elemento premiale deve essere mantenuto perché dà speranza al detenuto ed è un mezzo per mantenere la pace nel carcere", ha rilevato Castelli. Preannunciando nel nuovo codice anche una forte depenalizzazione di vari reati. "Bisogna adeguarlo alla nuova sensibilità della società e quindi riservare pene detentive a reati più gravi e prevedere le cosiddette pene alternative e le sanzioni: concetti condivisi da tutti sul piano concettuale ma sul piano pratico nell'applicazione saranno dolori". Il ministro ha poi ricordato di aver presentato l'anno scorso al preconsiglio dei ministri uno stralcio del nuovo codice con 400 specie di depenalizzazioni. "Ne sono uscite 200 perché ogni dicastero è pronto ad approvare quelle (che riguardano ) gli altri ma non il proprio". Castelli ha poi rilevato che il bilancio della Giustizia è aumentato del 27% dall'anno scorso e che il problema più grosso resta il sovraffollamento della popolazione carceraria, con un incremento di 2.000 detenuti all'anno. Dopo aver ricordato i tre bandi d'appalto europei indetti per la realizzazione dei nuovi penitenziari a Bollate, Varese e Pordenone, e la creazione di una spa posseduta al 100% dal Tesoro per permutare edifici esistenti ed obsoleti come S. Vittore a Milano e ricavare fondi necessari per nuove carceri più moderne, Castelli ha raccomandato ai magistrati di applicare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione clandestina. "Sta dando buoni risultati: allenta la pressione sui penitenziari ed ha visto il rimpatrio di 1.533 clandestini".
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