Castelli
lancia l’allarme carceri
Il
ministro: abbiamo ereditato una situazione spaventosa
Gazzetta
del sud, 21 maggio 2002
«Abbiamo ereditato una situazione
spaventosa, al limite del sostenibile alla quale stiamo cercando di porre
mano». Così il ministro della Giustizia, Roberto Castelli ha commentato i
risultati di uno studio, secondo il quale i suicidi nelle carceri italiane sono
aumentati negli ultimi anni. «Io ho dato il via a un piano straordinario per l’edilizia
penitenziaria di oltre 1.000 miliardi di lire - ha detto il Guardasigilli - Poi
abbiamo in serbo anche una grossa novità che, però, al momento non posso
svelare». Ma qual è la «grossa novità»? Riguarda sicuramente l’edilizia
carceraria, ma il ministro ha resistito ad ogni tentativo di strappargli il
segreto. Si tratta,ha detto, di «un’iniziativa locale, nel senso che riguarda
una sola città». «È un’iniziativa importante - ha proseguito il
Guardasigilli - un’iniziativa che potrà fare da apripista ad altre e che
riguarda una realtà importante. Non vorrei, però, creare eccessive
aspettative, anche se si tratta di una cosa buona, di una delle tante iniziative
concrete che stiamo cercando di portare avanti». E’ sensazione generale che l’enigma
sarà risolto già oggi, nel corso della visita del ministro al carcere di Como.
Ma la vera battaglia del governo, è quella contro il sovraffollamento. Castelli
ha sottolineato che il problema delle carceri «è sempre in cima» ai suoi
pensieri. «Non passa giorno in cui io non dedichi una parte del mio tempo al
problema dei penitenziari - ha concluso - un problema che va monitorato giorno
per giorno». Immediata la replica dell’associazione Antigone, che da anni si
batte per i diritti dei detenuti: «La popolazione penitenziaria in Italia è
destinata ad aumentare perché le politiche del Governo alimentano la domanda di
galera, i posti in carcere dunque non basteranno mai», ha detto Stefano
Anastasia, il presidente dell’Associazione. «Il sovraffollamento delle
carceri - afferma Anastasia - non dipende dal numero dei posti letto, ma dalle
politiche penali che il Governo Berlusconi porta avanti: dall’innalzamento
delle pene per i minorenni che delinquono da scontare negli istituti per adulti;
dall’aumento del tasso di clandestinità degli immigrati che non possono più
entrare in Italia legalmente e dal ritorno alla dose media giornaliera
ipotizzato dal vice premier Fini». «È chiaro - spiega Anastasia - che da
queste scelte non può che derivare una crescita esponenziale della popolazione
detenuta, fenomeno contro il quale non c’è piano edilizio che tenga». «D’altra
parte - prosegue Anastasia - anche il comitato europeo per la prevenzione della
tortura, sottolineando la grave situazione degli istituti di pena in Italia, ha
ribadito che il problema del sovraffollamento non si affronta costruendo nuove
carceri, ma con la depenalizzazione e le pene alternative». «Inoltre al
ministro Castelli ricordiamo che - conclude il presidente di
"Antigone" - i suicidi in carcere non dipendono solo dal
sovraffollamento, ma anche dalle condizioni di vita: negli istituti di pena non
c’è nessuna attività trattamentale, ma solo reclusione».
Suicidi
in cella, Castelli ha un piano
Carcere.
Il ministro annuncia un’«iniziativa importante»
L’associazione
Antigone: il governo accresce la «domanda di galera»
L’Arena
di Verona, 21 maggio 2002
Il
guardasigilli ha anche aggiunto che molte delle sue iniziative riguardanti il
problema delle carceri «puntano a risolvere questo grande problema del
sovraffollamento». Il ministro ha anche sottolineato che il problema delle
carceri «è sempre in cima» ai suoi pensieri. «Non passa giorno», rassicura
Castelli, «in cui io non dedichi una parte del mio tempo al problema dei
penitenziari, ovvero a un problema che credo vada monitorato giorno per
giorno». Ma qualunque possa essere l’idea nuova di Castelli, c’è qualcuno
a cui la politica governativa non piace, almeno sul «fronte» dell’edilizia
carceraria: «La popolazione penitenziaria in Italia è destinata ad aumentare
perché le politiche del governo alimentano la " domanda di galera ".
I posti in carcere , dunque , non basteranno mai». A rispondere così al
ministro è Stefano Anastasia, il presidente dell’associazione Antigone , che
si batte per i diritti dei detenuti.
«Il sovraffollamento delle carceri », dice, « non dipende dal numero dei
posti letto, ma dalle politiche penali che il governo Berlusconi porta avanti:
dall’innalzamento delle pene per i minorenni che delinquono, da scontare negli
istituti per adulti; dall’aumento del tasso di clandestinità degli immigrati
che non possono più entrare in Italia legalmente , e dal ritorno alla dose
media giornaliera ipotizzato dal vicepremier Fini».
«È chiaro», argomenta Anastasia, « che da queste scelte non può che
derivare una crescita esponenziale della popolazione detenuta, fenomeno contro
il quale non c’è piano edilizio che tenga. I suicidi in carcere , poi, non
dipendono solo dal sovraffollamento, ma anche dalle condizioni di vita: negli
istituti di pena », conclude, « non c’è nessuna attività "
trattamentale " , ma solo reclusione». Lecco. «Abbiamo ereditato una
situazione spaventosa, al limite del sostenibile, alla quale stiamo cercando di
porre mano». Così il ministro della Giustizia Roberto Castelli a margine di un
convegno sulle infrastrutture tenutosi ieri a Lecco, ha commentato i risultati
di uno studio secondo il quale i suicidi nelle carceri italiane sono aumentati
negli ultimi anni. «Ho dato il via», ha rivendicato il ministro, «a un piano
straordinario per l’edilizia penitenziaria di oltre mille miliardi di lire.
Poi abbiamo in serbo anche una grossa novità che, però, al momento non posso
svelare». Dettagli non ne ha voluti fornire, ma s i tratta - ha però detto -
di «un'iniziativa locale, nel senso che riguarda una sola città». «È un'iniziativa
importante », ha commentato più tardi il guardasigilli a Cisano Bergamasco in
un incontro con gli amministratori pubblici sulla viabilità, « che potrà fare
da apripista ad altre e riguarda una realtà importante; non vorrei, però, aver
creato eccessive aspettative. È però una cosa buona », ha spiegato, « una
delle tante iniziative concrete che stiamo cercando di portare avanti».