Cos’è
il SEAC
In
origine si chiamava Segretariato Enti Assistenza Carcerati. Cambiato poi in
Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario e Territorio.
Finalità
e obiettivi del SEAC
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Collegamento
tra enti e associazioni di volontariato penitenziario e territorio.
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Sensibilizzazione
sulle problematiche penitenziarie, adulti e minori.
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Iniziative
ed interventi di sostegno ed aiuto verso le persone detenute in misura
alternativa, ex detenuti/e e le loro famiglie.
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Favorire
la mediazione tra vittime e autori del reato.
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Promuovere
e svolgere corsi di formazione ed informazione.
Cos’è
il coordinatore del SEAC
Il
Coordinatore Regionale SEAC Veneto ha il ruolo di verificare e promuovere la
formazione delle varie associazioni che aderiscono al SEAC, la presenza dei
volontari negli Istituti di pena e la presenza dei volontariato nel territorio
in collaborazione con il Centro Servizio Sociale Adulti (C.S.S.A.), gli Enti
Locali (Comune, Ser.T., Comunità terapeutiche, cooperative di lavoro, etc.) ed
il territorio.
In
Veneto aderiscono al coordinamento SEAC 15 associazioni.
Attività
del SEAC
Durante
l’anno si distinguono quattro momenti particolarmente importanti:
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Assemblea
annuale del SEAC Regione Veneto ad inizio anno;
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Seminario
di formazione e informazione per tutto il volontariato del triveneto (prima
settimana di luglio);
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Seminario
SEAC Nazionale per tutto il volontariato (a settembre di ogni anno);
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Momenti
di formazione a livello locale (nelle città).
Problematiche
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Quale
importanza oggi ha il volontariato nel carcere. |
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È
provato che il volontariato aiuta a far diminuire la tensione e di
conseguenza ad aumentare la sicurezza. |
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Rivedere,
se possibile, gli orari di ingresso. e anche gli spazi di qualche carcere
per aiutare maggiormente i volontari nel svolgere sia dei progetti ma anche
i colloqui individuali. |
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Come
aiutare il detenuto a muoversi all’interno del carcere: promuovere
maggiormente la guida dei detenuti (Che è già pubblicata e presentata in
alcuni Istituti) e magari mettere su uno "Sportello di
informazioni" interno che aiuti il detenuto nelle sue necessità. È
già in programma (e addirittura attuato in qualche carcere non del Veneto)
uno "Sportello di ascolto" esterno. |
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Un
problema che stiamo affrontando come volontari e vorremmo arrivare prima o
poi ad attuare è di lavorare all’interno del carcere come
"gruppo" e non più solo come singolo per garantire maggiore
professionalità, sicurezza e qualità nell’operare nei progetti che si
affrontano. |
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Un’altra
nostra esigenza è quella di poter (dove si può) collaborare con il
cappellano per poter andare incontro a tutte le diversità religiose che si
trovano negli Istituti. L’esigenza nasce anche da non suscitare tensione
tra le nostre attività e il ruolo e le attività del cappellano. |
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Come
affrontare un discorso di accoglienza delle famiglie dei detenuti all’interno
del carcere? (Vedi: ambienti appositi per permette l’incontro tra i
detenuti e i loro figli e spazi o aree verdi esterne al carcere) |