Casa Accoglienza Mons. Vianello

 

Progetto Casa d’accoglienza "Monsignor Vianello"

 

Introduzione

 

La Caritas Diocesana di Venezia ha creato nella Casa d’accoglienza "Monsignor Vianello" di via Passo 20/D, a Campalto (VE), una struttura aperta ad esigenze di accoglienza per persone con problematiche giudiziarie in corso e, in alcuni casi, per persone dimesse dagli istituti penitenziari veneziani per agevolarne il reinserimento educativo e sociale. La Caritas, in stretta collaborazione con le autorità competenti del territorio (Comune, Casa Circondariale di Venezia, il Centro Servizio Sociale Adulti di Venezia, ecc.) offre la propria disponibilità per:

la costituzione di un punto di riferimento per i detenuti che intendono usufruire di benefici nel periodo della carcerazione.

un momento di residenzialità per coloro che, usciti dal carcere, hanno la necessità di essere immediatamente ospitati e di definire un progetto a breve termine;

La possibilità di avere un domicilio è un fattore determinante, insieme all’inserimento lavorativo, per il successo o l’insuccesso del progetto di inserimento sociale della persona sottoposta a misura penale. Per le persone socialmente più deboli, proprio quelle che più difficilmente possono risolvere autonomamente il problema abitativo, esso deve essere accompagnato da azioni che consentano uno sviluppo dell’autonomia individuale e diano avvio a un percorso di emancipazione dal bisogno attraverso la ricostruzione e l’inserimento in reti di relazioni familiari, lavorative e sociali che aumentino il capitale sociale accessibile per le persone coinvolte.

 

Titolo del progetto: Casa d’accoglienza "Monsignor Vianello"

 

Intervento d’accoglienza indirizzato a persone con problematiche di tipo penale.

 

Soggetti promotori

Caritas di Venezia

San Vincenzo di Campalto

 

Ubicazione

 

Lo spazio consiste in una casa situata in via Passo a Campalto, ex scuola materna, ristrutturata comprendente primo piano e il sottostante giardino.

Il piano terra invece, indipendente dal resto della casa, sarà gestito e utilizzato dalla cooperativa

"Il lievito".

Il progetto casa d’accoglienza Monsignor Vianello dispone complessivamente di 5 posti letto per gli ospiti disposti in 4 stanze, 3 bagni, cucina e salotto.

 

 

Destinatari

 

L’intervento prevede l’ospitalità di massimo 6 persone con le seguenti caratteristiche:

adulti detenuti presso la casa circondariale di Santa Maria Maggiore e la SAT (ex casa lavoro), persone sottoposte a misure restrittive della libertà e/o misure alternative alla detenzione (come licenze premio), familiari di detenuti ospiti della struttura.

Per quanto riguarda gli ex detenuti le accoglienze verranno valutate caso per caso e intraprenderanno un percorso individuale, comune solo in alcuni aspetti con quello dei detenuti.

 

Descrizione sintetica

 

Il Centro d’Accoglienza offre ristoro e alloggio gratuito a 5 persone per un breve periodo (massimo 15 giorni). Gli utenti detenuti intraprendono, un progetto che segna formalmente l’inizio di un percorso volto a superare il disagio iniziale, a favorire la valorizzazione delle risorse individuali in vista di un loro reinserimento sociale; essi si impegnano a rispettare le regole della Casa e a lavorare insieme all’équipe sull’individuazione di obiettivi comuni e sul conseguimento di essi. Riteniamo infatti che questo possa favorire un allontanamento dalle reti di relazione legate al reato (che in carcere permangono e anzi spesso si creano e/o consolidano) e un inserimento in reti di relazioni legate a differenti contesti (agli ambiti familiari, lavorativi, ricreativi, ecc.) con un conseguente aumento delle opportunità di inserimento sociale e di costruzione di percorsi di autonomia per la persona. Ci aspettiamo anche che questo favorisca una riduzione delle possibilità di recidiva.

Il fulcro dell’intervento si individua nei concetti cardine dell’accoglienza per quanto riguarda la promozione dell’individuo, l’ospitalità, la solidarietà, l’auto aiuto, l’orientamento, la rimotivazione ad un atteggiamento attivo e responsabile nei confronti della propria esistenza.

L’accoglienza ha così significato di prendersi cura della persona con obiettivi parziali, intermedi, e a volte apparentemente molto limitati perché queste persone sono gli esclusi dai circuiti della società civile: circuiti sanitari, assistenziali e sociali.

 

L’aspetto primo è la salute:

la cura del proprio aspetto

la cura della propria persona

il livello di autostima

la possibilità di definire i confini del sé corporeo

L’accoglimento di un bisogno fondamentale, quale è il diritto alla tutela della propria salute, diventa un momento importantissimo per tornare a fare i conti con un’esistenza non scandita dai ritmi della ricerca del sopravvivere. Si fa presente che la Caritas prevede il coinvolgimento di altri operatori quali ad esempio, gli Assistenti Sociali del C.S.S.A. di Venezia, gli operatori componenti l’équipe di trattamento della Casa Circondariale di Venezia, nonché gli operatori di volta in volta coinvolti nel progetto.

 

Finalità e obiettivi

 

Il progetto si basa sull’accoglienza, priva di pregiudizi e di preconcetti, al fine di facilitare l’inserimento sulla base della solidarietà e dell’auto aiuto.

 

Si individuano, di seguito, gli obiettivi base:

promuovere il processo di adattamento sociale;

educare allo svolgimento delle eventuali misure alternative;

sostenere i legami familiari;

realizzare una presenza sociale di sostegno che concorra al miglioramento della qualità della vita;

partecipare alla vita della Casa d’accoglienza;

comunicare in modi appropriati nei diversi contesti relazionali.

 

Sono previsti così sevizi relativi a:

preparazione pasti;

organizzazione di attività finalizzate alla maggiore integrazione sociale ed alla costruzione di un percorso autonomo per favorire un passaggio non traumatico alla vita civile al termine della pena;

organizzazione e gestione del tempo libero;

organizzazione di laboratori interni, come momento di ponte (qual ora questo necessiti) fra la prima uscita dal carcere ed un eventuale inserimento lavorativo esterno;

si prevede pertanto la presenza di una figura educativa con le funzioni di referente delle attività interne ed esterne alla Casa d’accoglienza.

 

L’équipe operativa ha inoltre le seguenti funzioni:

supportare ciascun ospite nel suo processo di maturazione e di individuazione dei percorsi e delle modalità per il superamento di eventuali difficoltà;

sostenere individualmente gli ospiti dal punto di vista economico (vitto, alloggio),e di piccole necessità quotidiane qualora non abbiano le possibilità per sostenerne le spese;

valutare la corretta manutenzione dell’alloggio, da un punto di vista fisico e la gestione delle relazioni interpersonali nell’ambito della convivenza.

 

 

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