|
Lo sport nelle carceri: momento formativo per il reinserimento
Il Giorno, 17 giugno 2003
La Provincia di Milano ha avuto da sempre una particolare attenzione per le fasce deboli e lo svantaggio sociale, e in questa ottica si è impegnata anche nel processo di aiuto e di recupero delle persone detenute. L’assessorato alla Formazione Professionale riveste un ruolo di particolare peso nell’ambito dell’educazione-formazione delle persone ristrette negli istituti di pena, mediante la realizzazione di progetti orientati al mantenimento e la ricostruzione di una identità personale e sociale, parte integrante del processo riabilitativo. L’offerta formativa del Piano 2002/2003 prevede 67 corsi, per un totale di 7.620 ore e una utenza di 493 allievi, in tutti gli ambiti penitenziari della provincia. Le aree professionali interessate sono: informatica (12 corsi), spettacolo, sport, giornalismo (2), ecologia, ambiente (1), lingue, comunicazione (3), raffinerie, trattamento di combustibili (4), amministrazione lavori d’ufficio (4), artigianato artistico (12), industria alimentare (14), edilizia (9), cartotecnica, editoria (2), industria abbigliamento (3), industria alberghiera e ristorazione (1). Le varie aree permettono di offrire le proposte formative ad utenti con diversi requisiti, che vanno dalla motivazione alla durata della pena, la scolarità e la padronanza della lingua, e tendono a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro per facilitare la spendibilità professionale al momento del reinserimento nella vita sociale. L’offerta si concentra soprattutto nel carcere di San Vittore e all’istituto Beccaria, grazie all’intervento di Enaip. La progettualità dei corsi non è casuale; in tal senso vogliamo indicare come particolarmente significativa la recente proposta di un corso per Operatore di cultura fisica e sportiva, appena attivato nel carcere di San Vittore da parte del C.F.P. Vigorelli, in base ad esigenze emerse all’interno dell’istituto di pena e di una attenta valutazione sui contenuti dell’offerta formativa elaborata da un gruppo di lavoro. Il progetto prevede di dotare alcuni bracci del carcere di palestre per l’attività motoria e sportiva dei reclusi e di offrire contemporaneamente un percorso finalizzato alla formazione di figure che possano correttamente gestire l’attrezzistica, acquisendo un attestato fruibile a livello lavorativo una volta conclusa la detenzione.
|