"Campo Base" - programma sperimentale
per il recupero di risorse umane
promosso dall'ARCI Toscana
|
ARCI - Toscana
Via G.B. Niccolini, 3/E - 50121 Firenze
Tel. 055 245344 -
Fax 055 240195
E-mail: campobase.arci@libero.it
|
Premessa
Il progetto Campo
Base nasce da un’esperienza di lavoro decennale condotta dall’Arci Toscana
nell’ambito del carcere, esecuzione pena e risocializzazione, attraverso la
gestione di programmi di lavoro condivisi e promossi da Regione Toscana, Enti
Locali, Istituti Penitenziari, PRAP e Magistratura di Sorveglianza.
Tale esperienza,
condotta inizialmente con attività ricreative e culturali organizzate con
persone detenute nel Nuovo Complesso Penitenziario di Sollicciano a Firenze, si
è gradualmente sviluppata anche fuori dal carcere con l’attuazione e la gestione
sul territorio di servizi dedicati al reinserimento socio-occupazionale di
persone con forte handicap sociale, provenienti dall’area penale e da quella più
ampia della marginalità.
Su queste
premesse il progetto Campo Base vuol contribuire a mettere a sistema una serie
di azioni integrate fra pubblico e privato sociale che nella loro operatività
quotidiana producono già risultati concreti di fronte alla sfida della
risocializzazione.
Contesto generale
di riferimento
Il territorio
regionale della Toscana è caratterizzato da un’alta concentrazione di Istituti
Penitenziari, ben 18, diffusi su tutto il territorio: non esiste provincia che
non ne abbia perlomeno uno, mentre due province (Siena e Pisa) ne contano due e
due province (Firenze e Livorno) hanno sul loro territorio quattro carceri.
Questo ha portato ad un’attenzione particolare, da parte degli Enti
territoriali, nei confronti della tematica della detenzione e dei problemi
connessi al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti ed ex detenuti, in
particolare attraverso un’azione organica e costante realizzata in questi anni
da parte sia della Regione Toscana che delle varie Amministrazioni Provinciali.
Sulla base di successivi protocolli d’intesa fra Regione Toscana e Ministero
della Giustizia, a partire dal 1986, le Province (indicate come soggetto
preposto alla programmazione e il coordinamento) e i comuni hanno promosso
numerosi programmi riferiti alle aree trattamentali interne agli Istituti di
Pena, alla formazione dei detenuti, a servizi e progetti nel territorio per il
reinserimento sociolavorativo.
Le attività
dell’associazione proponente ARCI nel contesto generale
Cultura,
animazione sociale, servizi alla persona per l’occupabilità e la
risocializzazione : il progetto CAOS (presentato nell’ambito del volet
"Occupazione e valorizzazione delle risorse umane – Integra")
Il progetto CAOS
(Centro Ascolto Orientamento e Servizi), attivo dal 1998 al 2000, è nato dalla
volontà e impegno delle Province di Firenze (Ente promotore e capofila del
progetto), Pistoia, Prato, Arezzo, Livorno, Pisa, Massa, la Regione Toscana, la
Magistratura di Sorveglianza, l’Agenzia per l’Impiego della Toscana, l’ARCI
regionale (Ente attuatore del programma e delle azioni previste), il C.S.S.A. di
Firenze, il volontariato operante nel settore. Le azioni sono state monitorate
continuativamente da un Comitato Tecnico Interistituzionale e l’intero progetto
è stato annualmente sottoposto alla verifica di un Comitato di Pilotaggio
composto da rappresentanti della Regione Toscana, delle 10 Province del
territorio toscano, dalla Magistratura di Sorveglianza, dall’Agenzia per
l’Impiego della Regione Toscana, dal Provveditorato Regionale del Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria della Toscana, dai CSSA coinvolti e dai Direttori
degli Istituti di Pena dei territori provinciali nei quali il progetto si
sviluppava.
Alla fine del
Progetto in argomento sono stati inserite al lavoro 90 persone di area penale e
circa 500 sono stati i casi seguiti per ascolto, informazione e orientamento.
Dai Centri CAOS
ai Centri Servizi: l’evoluzione di un modello integrato per la lotta
all’emarginazione sociale e lavorativa di detenuti ed ex detenuti in area
metropolitana (Firenze, Empoli, Pistoia e Prato)
L’evoluzione
della sperimentazione attuata con il progetto CAOS ha portato ad una
progettazione mirata a sedimentare il know-how acquisito e a raccogliere in rete
le risorse esistenti . In particolare, ci si è sforzati di non disgiungere
l’ottica dell’occupazione da quella del recupero di pari opportunità sociali;
tenendo in primo piano l’obiettivo dell’inserimento lavorativo e tutte le misure
di accompagnamento necessarie non solo per l’ottenimento del lavoro ma anche e
soprattutto per il suo mantenimento.
Si è andati alla
costituzione, come centro di una rete di operatori diffusa anche in altri
territori, di Centri Servizi a Firenze e a Prato dedicati a rispondere, con
programmi individualizzati e tutorati, ad esigenze di:
|
occupazione |
|
alloggio (di
emergenza o strutturale) |
|
informazione e
consulenza (legale e approccio ai servizi) |
|
assistenza
sanitaria (relativa ai soggetti tossicodipendenti e con problemi di salute
mentale) |
|
orientamento
generale sulle opportunità commisurate alle condizioni di partenza
|
|
ascolto e
sostegno psicopedagogico |
I programmi
individualizzati tengono conto di condizioni soggettive che, salvo eccezioni
numericamente limitatissime, sono comprese nei seguenti aspetti:
bassa o
bassissima scolarità di base
|
assenza
pressoché totale di esperienze lavorative e formative |
|
disabitudine e
refrattarietà alle regole |
|
difficoltà
nelle relazioni di gruppo |
|
assenza di
riferimenti familiari o ambientali positivi |
|
basso livello
di autostima |
|
solitudine e
sfiducia in sé stesso e negli altri |
In particolare
gli ultimi due aspetti derivano non solo dalla condizione esistenziale di
ognuno, ma spesso anche da un’esperienza di percorsi di possibile reinserimento
contrassegnati nel tempo da rifiuti, incomprensioni e fallimenti.
In questo quadro
gli operatori dei centri hanno seguito, negli ultimi due anni, in percorsi di
diverso livello, circa 300 persone provenienti dall’area penale e da quella
della marginalità diffusa; fra queste, per circa 100 utenti si sono realizzati
inserimenti alla formazione e al lavoro.
Su queste
considerazioni e con queste basi operative già in atto, diventa sempre più
consistente, anche da parte delle Amministrazioni Provinciali di Firenze,
Pistoia, Prato e il Circondario di Empoli una logica di integrazione fra
pubblico e privato sociale che ha permesso fino ad oggi la realizzazione di
diverse sperimentazioni, e si rafforza l’ottica metropolitana, area nella quale
si possono meglio valorizzare le singole risorse – abitative, lavorative, dei
servizi sociali, sanitarie, etc. - dei vari territori coinvolti.
La rete dell’ARCI
come supporto e complemento alle iniziative sopra descritte
Le due esperienze
che descriviamo di seguito sono particolarmente innovative, proprio per
l’aspetto di "sistema" che queste contribuiscono a costruire nell’ambito
specifico, aggiungendosi agli elementi che danno vita all’idea di Campo Base.
a) la
presenza dei detenuti nell’ambito del meeting internazionale antirazzista
l’Arci Toscana
organizza da sette anni, in collaborazione con la Regione Toscana e le
Amministrazioni Locali, il "Meeting Internazionale Antirazzista" di Cecina,
appuntamento per i giovani di tutta Europa e dei Paesi del Mediterraneo che si
incontrano per discutere dei problemi della società civile, di esperienze
portate avanti dalle varie Nazioni europee sui temi del razzismo e
dell’esclusione. Nel contesto si organizzano anche "laboratori" di teatro,
musica, danza, storia, analisi sociale, per aumentare lo scambio fra i
partecipanti dei diversi paesi.
In tale ambito,
da cinque anni, il gruppo di lavoro sul carcere organizza un "laboratorio per
l’inclusione sociale" che prevede la partecipazione di detenuti in permesso
premio. L’esperienza, partita in sordina con la presenza di quattro minori
provenienti dall’IPM e dal CPA di Firenze, si è sviluppata fino ad arrivare
nelle ultime due edizioni ad una partecipazione ogni anno di oltre 30 persone di
area penale, in permesso, in misura alternativa e in affidamento dai servizi
sociali, provenienti dagli Istituti della Toscana e da Roma Rebibbia.
Su queste basi,
il "laboratorio per l’inclusione sociale" all’interno del Meeting Antirazzista è
divenuto una parte importante delle azioni realizzate nel settore penitenziario,
creando occasioni di formazione, educazione e supporto alle persone detenute nel
percorso dall’interno verso l’esterno del carcere.
L’esperienza
Meeting rappresenta quindi - non solo per l’associazione ma anche per le
Istituzioni interessate o direttamente coinvolte che negli anni hanno condiviso
e stimolato l’iniziativa - la sintesi e la presentazione di un lavoro di
relazione con l’utenza che coinvolge gli operatori istituzionali, gli operatori
del privato sociale e gli utenti stessi durante tutto l’anno.
b) le attività
collegate al programma "Scarcerarci"
Scarcerarci è un
programma articolato e concordato con le Istituzioni che progetta e realizza
percorsi di cultura e socialità per le persone detenute, ex detenute e
socialmente emarginate attraverso un proprio modello di promozione del
reinserimento.
All’interno del
N.C.P. di Sollicciano e dell’Istituto "Mario Gozzini" di Firenze, Scarcerarci
promuove attività tese a favorire il rapporto con il territorio di riferimento,
per creare opportunità di accoglienza in senso ampio, al momento del fine pena o
della misura alternativa o dell’affidamento ai servizi. Oltre all’organizzazione
di spettacoli e tornei sportivi, sono stati attivati, sempre con l’obiettivo di
creare un collegamento con l’esterno il laboratorio di musica e quello di
murales insieme al circolo culturale.
E’ nata infine la
Polisportiva Scarcerarci, costituita da operatori nel campo della comunicazione
e dello sport, operatori degli Istituti, detenuti, ex detenuti, giovani del
territorio ed operatori sociali. L’iniziativa vuole, tramite una pratica
sportiva e educativa creare momenti di aggregazione per il tempo non lavorativo
di quanti usufruiscono di semilibertà, articolo 21, affidamento e per coloro
che, una volta scontata la pena, anche a fronte di una condizione lavorativa
sufficiente, hanno difficoltà di reinserimento nel tessuto sociale più
ampiamente inteso. La Polisportiva è un punto di aggregazione e di produzione di
iniziative culturali. E’ un luogo di riferimento costruito con e per i diretti
interessati e rivolto a tutta la città.
La Polisportiva
Scarcerarci è attualmente impegnata nel campionato UISP-Firenze di Calcio a 5,
oltre a partecipare a tornei e partite di calcio organizzate a scopo
promozionale. Partecipano costantemente all’attività, insieme agli altri, 10/15
tra detenuti ed ex detenuti.
Il progetto Campo
Base
Tornando alla
premessa, con il progetto Campo Base si vuole partire dai risultati e
dall’esperienza della progettazione integrata fra pubblico e privato sociale per
promuovere e stabilizzare un modello efficace di approccio e relazione con la
marginalità, integrandolo nella rete già esistente di azioni per la
risocializzazione.
Si vuole anche
offrire un’occasione di sintesi operativa e politica a tutti i soggetti
impegnati nel settore, puntando a rendere visibile e ripetibile un modello
integrato innovativo.
I protagonisti di
Campo Base
|
Detenuti, ex
detenuti, persone con difficoltà di inserimento socio-lavorativo |
|
Regione
Toscana, Enti Locali |
|
PRAP, Istituti
di Pena della Toscana |
|
Tribunale di
Sorveglianza |
|
I servizi del
Ministero di Giustizia, degli Enti Locali e del privato sociale |
|
Il mondo del
lavoro, imprenditori, organizzazioni di categoria, sindacati |
|
Centri
Provinciali per l’Impiego |
|
Scuola,
Università ed Enti di formazione |
|
Associazionismo
sociale, culturale, sportivo |
Campo Base è un
percorso di lavoro compartecipato fra Istituzioni, terzo settore e beneficiari
finali, articolato in tre appuntamenti diversificati durante il 2002, con un
programma di attività ed eventi intorno ai seguenti temi:
Lavoro
|
domanda e
offerta di lavoro: incontri con le categorie imprenditoriali, gli Enti Locali
e il sindacato su normative e strategie possibili nel rapporto fra mondo del
lavoro e svantaggio. |
|
domanda e
offerta di lavoro: seminario con Aziende, Enti di formazione, Uffici per
l’Impiego, Enti Locali e operatori del terzo settore sui modelli di
inserimento lavorativo in atto e sulla sperimentazione di nuovi percorsi di
buona prassi. |
Formazione
|
Corso di
formazione di base rivolta all’utenza finale sul rapporto
individuo/lavoro/collettività e la funzione sociale del lavoro. |
|
tavolo di
lavoro (con supervisione di un formatore) sui modelli di intervento
nell’ambito dei servizi alla persona e sui parametri di verifica dei risultati
del lavoro svolto in ambito sociale in rapporto con la marginalità. L’attività
è rivolta agli operatori e ai dirigenti del settore pubblico e del privato
sociale per la definizione comune di criteri di qualità. |
|
formazione sui
modelli di esecuzione della pena nella fase intramuraria e in quella
post-penitenziaria, rivolta a utenti, operatori del pubblico e del privato
sociale, operatori degli Istituti, operatori di polizia penitenziaria. |
Socialità:
|
attività di
aggregazione: laboratori, cultura, spettacolo, giochi, sport, incontri
tematici ecc.. Si realizza in questa fase la cornice culturale e ricreativa
nella quale inscrivere quanto fin qui descritto, favorendo relazioni più
approfondite e consapevoli fra i partecipanti. |
Il calendario di
Campo Base 2002
Giugno 2002 –
Firenze/Prato
Due giornate di
lavoro con i protagonisti sopra elencati finalizzata alla preparazione del
materiale introduttivo alle attività previste ai precedenti punti: lavoro,
formazione e promozione, nonché all’avvio di gruppi di lavoro finalizzati ai
seguenti punti 2 e 3 (preparata tramite incontri mirati all’interno e
all’esterno del carcere). La prima giornata a Firenze sarà incentrata sui temi
dell’esecuzione penale esterna e della formazione integrata pubblico-privato
sociale; la seconda giornata si svolgerà a prato e affronterà i temi specifici
legati al rapporto fra aree del disagio e mercato del lavoro.
2) 13 – 20 Luglio
2002 – Cecina (Meeting antirazzista)
Spazio
educativo/formativo, collegato ad attività specifiche già in atto, rivolto a
minori provenienti dall’area penale e/o dai centri di prima accoglienza (circa
30 minori). Giornata di lavoro con i protagonisti di Campo Base, presentazione
dei risultati degli incontri precedenti e proposte progettuali.
Incontro pubblico
su "carcere e comunicazione"
Conferenza stampa
di presentazione pubblica del progetto.
Ospitalità
detenuti in permesso o in esecuzione penale esterna
3) 9 – 13
settembre 2002 – Marina di Massa / Marina di Carrara
Appuntamento
sviluppato in 4 giornate, rivolto alla totalità dei protagonisti di Campo Base,
agli invitati e al territorio ospitante (circa 120 persone).
svolgimento e
conclusione dei seminari e dei gruppi di lavoro impostati precedentemente
attività di
aggregazione, cultura, spettacolo, sport e informazione rivolta ai protagonisti
di Campo Base e agli ospiti
| | |