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Osservatorio nazionale sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione
Ente finanziatore: Fondazione BNC
Partnership: A buon diritto- associazione per le libertà
Destinatari dell’intervento
Bacino territoriale di utenza e durata
Analisi del contesto
Il mondo della esecuzione penale sta attraversando una fase di intensi mutamenti, quantitativi e qualitativi. In poco più di dieci anni la popolazione detenuta è raddoppiata e si è decuplicata la popolazione in esecuzione penale esterna. L’area del controllo penale, che nel 1990 investiva poco più di 30mila persone, oggi ne comprende quasi 100mila (secondo rilevazioni a data fissa: ovviamente molte di più sono le persone che nel corso di un intero anno solare "transitano" per il carcere o sono sottoposte a sanzione penale extra-muraria). Dal punto di vista qualitativo va innanzitutto sottolineato il progressivo riequilibrio verso l’alto tra esecuzione penale esterna ed esecuzione penale intra-moenia, e quindi la modificazione dei profili soggettivi delle persone in esecuzione penale, tra cui spiccano ora i detenuti per reati connessi all’uso di sostanze stupefacenti e quelli provenienti da Paesi extra-comunitari (dato particolarmente rilevante nella esecuzione penale minorile intra-moenia). Questi mutamenti, che seguono analoghe tendenze di altri Paesi occidentali, riflettono in gran parte i mutamenti della società italiana e il modificarsi della domanda di controllo penale che essa rivolge agli apparati di giustizia, ma - ciò che è più importante - questi mutamenti mettono in crisi un modello di reinserimento basato sugli standard dello svantaggio sociale dell’Italia del dopoguerra. Ne sorgono viceversa nuove necessità, per reinterpretare alla luce di questi mutamenti la finalità rieducativa che la Costituzione assegna alla pena e per dare risposta su un piano preventivo alla domanda di sicurezza che si esprime nei contesti urbani del nostro Paese.
Obiettivi
Obiettivi della ricerca sono quelli di:
Metodologia
La ricerca prevede la raccolta, il trattamento e la pubblicizzazione di tutte le informazioni sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione utili alle finalità descritte nel paragrafo precedente. In particolare essa prevede la raccolta di dati e notizie risultanti da almeno tre tipologie di fonti documentarie:
Alla raccolta e catalogazione dei dati in corso seguirà un lavoro di classificazione, che accorpi ed incroci per materia le informazioni raccolte. Attività (lavoro, istruzione, sport, ecc.), servizi e strutture (spazi, aree verdi, servizi sanitari e di infermerie, biblioteche, strutture sportive, ecc.), condizioni soggettive (immigrati, tossicodipendenti, affetti da Hiv, ecc.), regime interno (ore d’aria, regolamenti e loro applicazione, rapporti con il personale di custodia, con la direzione, gli operatori dell’amministrazione e con quelli del volontariato, ecc.), misure alternative alla detenzione (richieste, concessioni, modalità di esecuzione, ecc.), offerte del territorio (impegno degli ee.ll., strutture di accoglienza post-detentiva, offerte di lavoro per detenuti e semi-liberi, aziende che occupano stabilmente persone in esecuzione penale esterna) costituiscono, in prima approssimazione, i grandi campi in cui organizzare il materiale documentario. In seguito alla possibilità di rendere consultabili i materiali grezzi raccolti nel corso del lavoro dell’Osservatorio, sia attraverso la costituzione di un Centro di documentazione aperto al pubblico, sia attraverso la immissione in rete telematica dei materiali più rilevanti, l’esito pubblico del lavoro di raccolta e di elaborazione dei dati da parte sarà la redazione di un Rapporto sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione in Italia da cui emergano la fenomenologia dell’esecuzione penale, le sue linee di tendenza e le indicazioni per una efficace combinazione di interventi rivolti al reinserimento sociale dei condannati, alla riduzione della recidiva e della domanda sociale di penalità.
Fasi della ricerca
Fase preliminare
Fase operativa
Fase conclusiva
Struttura di ricerca
Sotto la Direzione scientifica del dott. Stefano Anastasia, Presidente nazionale dell’Associazione Antigone Onlus, il gruppo di ricerca, coordinato dal dott. Patrizio Gonnella, Direttore penitenziario distaccato fuori ruolo, si avvarrà della consulenza di un Comitato scientifico composto da:
Referente: Stefano Anastasia, Presidente nazionale dell’Associazione Antigone Onlus Via Gustavo Modena, 95 - 00153 Roma Tel./Fax 06.5810299 - Cell. 333.7214889
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