Osservatorio europeo

 

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Osservatorio europeo sull’esecuzione penale

e le condizioni di detenzione

 

L’Europa e il sistema delle pene

 

L’Europa si occupa sempre più di carceri, di sicurezza e di sistema penale. Il diritto penale e il diritto penitenziario in ciascuno Stato, da sempre considerati oggetto di esclusivo interesse nazionale, sono progressivamente condizionati dalle istituzioni europee. Esiste oggi un apparato europeo per i diritti e le garanzie nelle carceri. Sul piano normativo vi sono gli standard minimi previsti dalle European Prison Rules che, seppur prive di status vincolante, impongono un obbligo politico e morale di adeguamento ai 43 Stati del Consiglio di Europa.

Il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura e di ogni forma di trattamento inumano, crudele o degradante, operativo dal 1989, svolge invece una funzione ispettiva preventiva, con poteri di visita di ogni luogo di privazione della libertà. I suoi rapporti e le risposte degli Stati sono una fonte importante di conoscenza di come in concreto vengono eseguite le pene nelle carceri e nei commissariati di Europa. Sul piano giurisdizionale dal 1950 opera la Corte Europea dei Diritti umani, istituita dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Si tratta di un organo giurisdizionale, fondato sul principio di universalità, il cui intervento è spesso sollecitato da persone private della libertà personale.

La giurisprudenza della Corte, insieme alle Regole penitenziarie Europee del 1987 e alle raccomandazioni del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura danno vita ad un corpo di norme poste a tutela dei diritti umani delle persone detenute. Una analisi ed una osservazione diretta da parte di organizzazioni non governative e di istituzioni accademiche delle condizioni di detenzione nei singoli Paesi, anche alla luce della giurisprudenza della Corte e dei Rapporti del CPT, ha quale obiettivo la determinazione di un massimo comune denominatore che favorisca e aiuti l’approccio europeo - sovrannazionale nel segno dei diritti umani e della umanizzazione delle pene.

 

Analisi del contesto

 

Il mondo della esecuzione penale sta attraversando una fase di intensi mutamenti, quantitativi e qualitativi. La popolazione detenuta europea è in progressiva crescita così come quella in esecuzione penale esterna. L’area del controllo penale, comprendente anche le forme sofisticate di sorveglianza elettronica, si estende in continuazione. Dal punto di vista qualitativo va innanzitutto sottolineato il progressivo riequilibrio verso l’alto tra esecuzione penale esterna ed esecuzione penale intra-moenia, e quindi la modificazione dei profili soggettivi delle persone in esecuzione penale, tra cui spiccano ora i detenuti per reati connessi all’uso di sostanze stupefacenti e quelli provenienti da Paesi extra-comunitari (dato particolarmente rilevante nella esecuzione penale minorile intra-moenia). Questi mutamenti, che ritroviamo in molti Paesi occidentali, riflettono in gran parte i cambiamenti della società europea e il modificarsi della domanda di controllo penale che essa rivolge agli apparati di giustizia, ma - ciò che è più importante - questi mutamenti mettono in crisi un modello di reinserimento basato sugli standard dello svantaggio sociale. Ne deriva una conseguente necessità, utile a capire quale sia oggi la finalità della pena nei singoli Paesi e a dare risposta su un piano preventivo alla domanda di sicurezza che si esprime nei contesti metropolitani dell’Europa.

 

Obiettivi specifici

 

Obiettivi dell’Osservatorio europeo sono quelli di:

produrre un quadro quanto più esaustivo possibile della realtà dell’esecuzione penale in diversi Paesi europei;

far emergere dall’analisi puntuale delle condizioni socio-anagrafiche delle persone in esecuzione penale, i nuovi bisogni di intervento per il loro reinserimento sociale;

verificare la rispondenza delle politiche nazionali ai bisogni per il reinserimento sociale

costituire una banca-dati informatizzata che consenta un costante monitoraggio della realtà, delle tendenze, delle politiche e degli interventi pubblici e privati rivolti alla popolazione in esecuzione penale.

 

Obiettivi generali

 

L’Osservatorio Europeo delle condizioni di detenzione ha le finalità di:

Individuare le linee di tendenza delle legislazioni penali e penitenziarie di alcuni Paesi europei;

Informare e rendere trasparenti luoghi di per sé chiusi all’esterno;

Prevenire rispetto a tentazioni di violazioni dei diritti umani delle persone private della libertà personale;

Elaborare le informazioni in direzione della individuazione di massimi comuni denominatori delle realtà nazionali a seguito di una valutazione e di un monitoraggio comparato.

 

Metodologia e contenuti dell’osservazione

 

La ricerca prevede la raccolta, il trattamento e la pubblicizzazione di tutte le informazioni sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione utili alle finalità descritte nel paragrafo precedente.

In particolare essa prevede la raccolta di dati e notizie risultanti da almeno tre tipologie di fonti documentarie:

i dati statistici ufficiali e fonti normative interne e internazionali in materia di ordinamento penitenziario ed esecuzione della pena;

la determinazione di aree di specialità in ambiti attinenti i diritti fondamentali;

studi e ricerche in materia di diritto penitenziario e sociologia della pena prodotte nei Paesi oggetto di indagine comparativa;

interviste e testimonianze raccolte presso le strutture delle amministrazioni, i responsabili di associazioni che si occupano di esecuzione della pena.

Alla raccolta e catalogazione dei dati in corso seguirà un lavoro di classificazione Paese per Paese, che accorpi ed incroci per materia le informazioni raccolte. In primo luogo vanno osservati i numeri del sovraffollamento: il numero delle carceri, il numero dei detenuti e il tasso di rapporto rispetto alla popolazione; la durata media della pena inflitta e eseguita, le tipologie di reati ascritti alla popolazione detenuta e le tipologie delle condanne penali, i tassi di criminalità; il numero di persone sottoposte a misure alternative e il tasso di rapporto rispetto alla popolazione; il tasso di rapporto fra operatori di polizia penitenziaria, popolazione e detenuti, fra operatori del trattamento, popolazione e detenuti, fra medici, popolazione e detenuti

Gli altri grandi campi in cui organizzare il materiale documentario sono. Attività (lavoro, istruzione, sport, ecc.), servizi e strutture (spazi, aree verdi, servizi sanitari e di infermerie, biblioteche, strutture sportive, ecc.), condizioni soggettive (immigrati, tossicodipendenti, affetti da Hiv, ecc.), regime interno (ore d’aria, regolamenti e loro applicazione, rapporti con il personale di custodia, con la direzione, gli operatori dell’amministrazione e con quelli del volontariato, ecc.), misure alternative alla detenzione (richieste, concessioni, modalità di esecuzione, ecc.), offerte del territorio (impegno degli enti locali., strutture di accoglienza post-detentiva, offerte di lavoro per detenuti e semi-liberi, aziende che occupano stabilmente persone in esecuzione penale esterna) Un capitolo a parte merita invece la raccolta e la segnalazione di abusi, violenze, maltrattamenti agli organismi sopranazionali che si occupano di diritti umani.

In seguito alla possibilità di rendere consultabili i materiali grezzi raccolti nel corso del lavoro dell’Osservatorio, sia attraverso la costituzione di un Centro di documentazione aperto al pubblico, sia attraverso la immissione in rete telematica dei materiali più rilevanti, l’esito pubblico del lavoro di raccolta e di elaborazione dei dati da parte sarà la redazione di un Rapporto sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione in Europa da cui emergano la fenomenologia dell’esecuzione penale, le sue linee di tendenza e le indicazioni per una efficace combinazione di interventi rivolti al reinserimento sociale dei condannati, alla riduzione della recidiva e della domanda sociale di penalità, alla prevenzione di violenze e violazioni dei diritti umani. L’Osservatorio dovrà avere una sede in ciascun Paese ed una sede sovrannazionale.

 

Fasi della ricerca

 

Fase preliminare

 

Costituzione e formazione del gruppo di ricerca;

Elaborazione delle griglie per la raccolta dei dati statistici ufficiali e delle fonti normative e predisposizione dei questionari per le interviste agli operatori;

Sensibilizzazione degli interlocutori

 

Fase operativa

 

Raccolta dati e interviste;

Elaborazione delle informazioni raccolte

Predisposizione della Banca dati telematica e del Centro di documentazione

 

Fase conclusiva

 

Conferenza stampa di presentazione dei risultati della ricerca

Apertura al pubblico del Centro di documentazione

Fruibilità in rete della Banca dati telematica

Convegno pubblico di discussione dei risultati della ricerca

Pubblicazione del Rapporto sull’esecuzione penale

 

 

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