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L’Unione Sarda, 09.03.2004
Le condizioni di vita all’interno delle carceri della provincia, soprattutto dal punto di vista sanitario, sono allarmanti. Lo denuncia in una lettera il capogruppo del Pps Silvestro Ladu, che ha chiesto al presidente della Commissione regionale ai diritti civili Mariella Pilo di disporre una visita ispettiva nei penitenziari della Sardegna. Conferma ai timori, sostiene Ladu, è venuta in un convegno sulla sanità penitenziaria che si è svolto a Cagliari nel febbraio scorso. Lo stesso Provveditore regionale Francesco Massidda, pur riconoscendo che la sanità nelle carceri della Sardegna è paradossalmente uno dei settori che vanno meglio, ha evidenziato la necessità di una maggiore attenzione verso alcune patologie direttamente legate allo stato di detenzione ed ai disagi conseguenti. "La nostra isola Ñ scrive Ladu Ñ risulta avere la più alta percentuale di suicidi e di malattie mentali all’interno delle carceri, senza contare gli episodi di autolesionismo che sono indice di un crescente disagio fra i detenuti. Non mancano problemi di altra natura, come ha rivelato lo stesso Provveditore regionale agli istituti di pena Francesco Massidda in un recente convegno a Cagliari: strutture risalenti in qualche caso all’Ottocento, spazi inadeguati, carenza di operatori interni e di agenti di polizia penitenziaria, con conseguenti, insopportabili carichi di lavoro, problemi di sicurezza". "Il disagio e l’esasperazione degli addetti ai lavori si sono già manifestati giorni fa Ñ aggiunge Ladu Ñ nel carcere nuorese di Badu ’e Carros, dove dal 2000 ad oggi si sono alternati ben venti direttori e nella casa circondariale di Isili, definita da più parti "uno scenario al limite della condizione umana". Non sta certamente meglio la colonia penale di Mamone che, in questa sequenza di avvicendamento di direttori, è rimasta senza titolare, nonostante il fatto che in questa struttura siano previsti importanti progetti di riqualificazione. Non credo che, allo stato dei fatti Ñ conclude il capogruppo del Pps Ñ la Regione e il Consiglio possano continuare ad ignorare questi preoccupanti segnali di allarme o a limitarsi ad interventi di contorno che, ancorché importanti, non riescono più ad incidere in maniera significativa". Ladu chiede che le visite ispettive comincino dalle carcersi della provincia: Badu ’e Carros, Isili e Mamone, dove la situazione è più grave. Come è noto, nelle tre carceri citate da Silvestro Ladu la tensione sindacale si è fatta alta negli ultimi mesi. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un sit in degli agenti di fronte a Badu ’e Carros, mentre appena qualche giorno fa c’è stata una animata assemblea del personale a Isili.
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