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Testo redatto dai detenuti della sezione "Prometeo"
Il
carcere di Torino e poi quello di Pisa, si sono dotati di strutture utilizzate
appositamente per curare e rendere meno a rischio la condizione fisica dei malati
di HIV e AIDS in carcere.
LA
STORIA delle strutture per i malati di HIV e AIDS in carcere, da noi chiamate
progetto Prometeo, nasce negli anni 1991- 92 come risultato effettivo
della concessione di una sezione a regime particolare per i malati, anche se
le vicende legate alla scoperta della malattia risalgono agli anni '82 - '89,
periodo in cui la mancanza d'informazione sul virus infondeva una gran paura
in tutti. Così i primi detenuti malati ottennero un risultato e poterono cominciare ad allocarsi ristrutturando al meglio i locali, adattandosi alla nuova situazione con i pochi mezzi che in carcere si possedevano. I crolli psicologici dettati dalla situazione disperata di chi vede i propri compagni morire, sapendo di essere nelle stesse condizioni fisiche, avevano il sopravvento sulla ragione e sulla serenità, (che porta ad una diversa apertura al dialogo e un diverso modo di affrontare la realtà). Insieme
a noi, in questo tipo di dimensione, vi era anche un gruppo di detenuti sani
fisicamente, che oltre doversi far carico della loro condizione di carcerati
con famiglia all'esterno e relativi problemi, ci stavano vicino, colmando le
carenze affettive, risolvendo i piccoli problemi che maggiormente angustiano
i detenuti con scarse possibilità economiche (cucinando pasti caldi,
o in altro modo), ma anche diffondendo un senso di speranza e di pace con un
semplice abbraccio che ti fa sentire d'essere ancora "un essere umano". In quel tempo non erano ancora stati sperimentati farmaci antivirali in grado di arginare l'aggressione del virus; si aveva AZT, che non bastava poiché il numero dei decessi era ancora troppo alto e l'infezione si replicava in tempi velocissimi. Nonostante la buona volontà degli infettivologi, si verificava un decadimento fisico dovuto alla carcerazione, alla malattia, alle condizioni psicologiche. Fu allora che venne varata una legge che concedeva automaticamente ai malati di HIV e AIDS la scarcerazione. Dopo pochi mesi un provvedimento d'emergenza revocava questa Legge. A
questo successe un lungo periodo d'oblio durante il quale solo la volontà
dei detenuti contribuì a tener vivo il Progetto. All'inizio
dell'anno 1999 l'Associazione Prometeo, in collaborazione con la Direzione
della Casa Circondariale di Torino e il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione
Penitenziaria, inaugurò alcuni locali in piazza Cavour, 14 a Torino,
nei quali ospitare i detenuti ammessi al regime di articolo 21 O.P. I ragazzi della sezione Prometeo hanno da sempre cercato un contatto con il mondo esterno per far si che chiunque abbia la possibilità di offrire lavoro o prestare opera di volontariato o fare un atto di amicizia qualsiasi, sia più vicino alla loro realtà. Il
nostro messaggio in questo sito è chiaramente rivolto a chiunque abbia
la sensibilità per comprendere questa realtà, capendo quanto importante
potrebbe essere una mano in più.
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