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Progetto di ricerca-intervento. Responsabile scientifico: Susanna Ronconi
"Nuovi bisogni informativi e nuove modalità di comunicazione sul tema dell'HIV nella popolazione detenuta italiana attraverso l'attivazione della rete dei giornali del carcere nella lotta all'AIDS" (Istituto Superiore di sanità, Accordo di collaborazione scientifica 60b / 1.21)
Il campione interessato dalla ricerca
Dal momento che il progetto aveva tra i suoi obiettivi principali il coinvolgimento e l’attivazione della rete dei giornali del carcere abbiamo iniziato il nostro percorso con l’individuazione delle testate che avevano interesse e disponibilità a collaborare alla ricerca. Al termine di questi contatti che hanno impegnato i primi mesi di lavoro è emersa una rete di circa trenta testate. Durante il tempo intercorso tra questa fase e l’avvio dell’operatività della ricerca (somministrazione questionari ) la situazione si è un po’ modificata, alcune delle testate individuate inizialmente hanno cessato la .loro attività, e ne sono nate di nuove. All’inizio della fase operativa gli istituti in cui si pensava di arrivare a somministrare il questionario erano potenzialmente ventiquattro; tale numero si è ulteriormente ridotto; gli istituti nei quali i questionari sono stati compilati sono complessivamente diciassette. Si riporta di seguito un elenco dettagliato :
Il coinvolgimento di tutte queste realtà è stato possibile grazie all’intenso lavoro di contatti e di promozione del progetto svolto dalle associazioni coinvolte: "Il Granello di Senape" di Venezia e "Pantagruel" di Firenze, nonché delle testate "Facce e maschere" di Milano e "Il filo di Arianna" di Eboli. Quasi ovunque l’esistenza di un giornale interno al carcere oltre ad essere un prerequisito fondamentale per l’avvio del lavoro ha facilitato la diffusione dei questionari e ha permesso una capillare attività di sensibilizzazione degli intervistati sui temi dell’Hiv e dell’AIDS. Gli unici istituti in cui i questionari sono stati somministrati a prescindere dall’esistenza di un giornale sono stati: Torino Vallette, Milano Bollate e Busto Arsizio. Nel primo caso la scelta è stata dettata da ragioni legate all’esistenza di rapporti consolidati tra la direzione dell’ istituto e il Gruppo Abele, oltre che dall’esplicito interesse per il progetto manifestato dalla direzione del carcere; anche la direzione del carcere di Bollate ha espressamente chiesto che l’istituto venisse coinvolto nella ricerca e inoltre, anche se al momento dell’inizio dei lavori non esisteva un giornale interno, era comunque in corso un’attività realizzata dalla LILA di Milano che ha portato, nel giro di pochi mesi, alla redazione di un foglio interno dal titolo "Carte sbollate". Infine il coinvolgimento del carcere di Busto Arsizio è stato possibile grazie all’impegno di un operatore dello stesso istituto. Sulla base della rete appena descritta è stato possibile inviare alle varie redazioni dei giornali circa 1800 questionari; 900 di questi sono stati compilati e restituiti al Centro Studi del Gruppo Abele dove è avvenuto il lavoro di elaborazione dei dati al termine del quale i questionari validi sono risultati poco più di 800. Per una dettagliata descrizione dei dati quantitativi si vedano i capitoli seguenti).
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