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I dati d’ingresso dei detenuti minori negli I.P.M.
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Rovigo, 5 febbraio 2004
Alla c.a. dei Capi Gruppo Parlamentari
Si riporta qui di seguito i dati inerenti l’ingresso di minori negli istituti di Pena, a livello nazionale, inerente l’anno 2003. il tutto per capire il fenomeno della criminalità minorile nel nostro Paese.
La prima tabella ci dice con chiarezza che la detenzione minorile è soprattutto al centro - nord. Nei primi quattro posti vi sono infatti 4 istituti di cui uno del centro e i rimanenti 3 del nord. Da qui il primo paradosso. Si vede infatti che gli istituti del centro-nord Italia, numericamente inferiori rispetto a quelli del Sud, sono più affollati delle strutture meridionali.
La seconda tabella, che contiene il dato relativo alle sole presenze maschili, non fa che confermare questa tendenza.
La terza tabella è quella più interessante rispetto alle attuali trasformazioni che stanno caratterizzando la detenzione minorile. Qui sono riportati i soli dati relativi ai minorenni stranieri detenuti e si vede quanto sia evidente lo stato di sofferenza delle strutture del centro - nord Italia, nella gestione di quest’utenza difficile, che si piazzano tutte nei primi posti per numero d’ingressi di stranieri. L’I.P.M. di Treviso, con la sua limitata capienza, passa dall’undicesimo al sesto posto. Rispetto a questo I.P.M., c’è comunque da dire che anche rispetto al totale complessivo degli ingressi, Treviso ha superato comunque grandi Istituti del Sud come Palermo e Catanzaro, ed è sopravanzato di pochi numeri (3 e 4) da realtà notevoli come Napoli E Lecce.
Infine, la tabella 4 si riferisce al numero di minori presenti mediamente ogni giorni in tutti gli istituti. Per quel che concerne Treviso, se si considera che la sua capienza massima è pari a 18 detenuti al giorno, il dato 17.6 sta a significare che nel primo semestre la struttura ha sempre lavorato al massimo della soglia tollerabile. Per quanto riguarda il raffronto con gli altri istituti, sarebbe interessante capire per ogni istituto quale sia la capienza massima al fine di verificare il sotto o sovra-utilizzo. In ogni caso, ritengo che sia alquanto sconcertante il dato di Potenza (6 detenuti al giorno) oppure L’Aquila (9 al giorno). Sarebbe interessante capire in questi Istituti, come anche in altri, quanto personale sia in servizio in rapporto alla popolazione detenuta. Infine, non sono stati presi in considerazione i dati del C.P.A. il cui carico di lavoro va aggiungersi a quello sopportato dagli operatori dell’I.P.M. qualche dato statistico per capire meglio il carico di lavoro dell’I.P.M. di Treviso e ragionare sulle piante organiche. Va ricordato che i numeri si riferiscono al primo semestre 2003 e che in I.P.M. a Treviso, per tutto l’anno, siamo arrivati a 100 ingressi, un numero che non ha precedenti in passato. Non è possibile fare comparazioni su questo dato perché il dipartimento non ha ancora elaborato i dati relativi a tutto il 2003.
In questa prima tabella si nota da inizio 2003 sino alla fine quanti minori sono passati per il Centro di prima Accoglienza di Treviso.
In questa seconda tabella, si può notare quali sono i maggior reati, con i quali sono stati accompagnati in carcere i minori nel Triveneto.
In questa parte si evidenzia la popolazione ristretta presente nell’Istituto, per cui si ha un lato numero d’ingresso elevato di ristretti minori stranieri, che si arriva a 138, mentre ristretti italiani al numero di 38.
In questa parte si può notare dove avvengono i maggiori arresti nel Veneto.
Per quanto sopra esposto, si può notare che non è assolutamente vero che la maggior parte di crimini afferrati sono prodotti dai minori. Per cui è parere dello scrivente che un abbassamento dell’imputabilità ha nei minori un esito devastante, ma non solo, produrrebbe l’effetto contrario. Per cui vi sollecito un vostro impegno al fine di evitare disegni legge, tra cui quello proposto dalla Casa delle Libertà sull’abbassamento dell’imputabilità che possono violentare la persona del minore indirizzandolo alla violenza e non all’educazione. Per cui come FP-CGIL Veneto stiamo preparando un convegno nel quale produrremo, congiuntamente al Volontariato, proposte concrete in difesa dei minori. Pertanto vi sarei grato di un vostro interessamento nonché una vostra partecipazione.
Fiducioso di poter avere un Vostro riscontro in merito, vi porgo i miei più cari saluti.
Il coordinatore Regionale Veneto FP-CGIL Penitenziari, Gianpietro Pegoraro
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