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Versamenti contributivi
È premura del lavoratore conservare le cedole contributive relative alle prestazioni di lavoro effettuate, nonché memorizzare i periodi, i luoghi ed il nome delle ditte per la quali sono state svolte, per eventuali controlli sui versamenti effettivamente eseguiti. Con questi dati sarà possibile rivolgersi ad un Patronato ed eseguire periodiche verifiche (il rapporto di lavoro in corso risulta circa un anno dopo all’I.N.P.S.). La posizione contributiva può essere richiesta anche per attività lavorative svolte in altri paesi.
Cosa fare per recuperare i contributi evasi
Qualora le aziende abbiano evaso il versamento dei contributi, è possibile recuperarli:
Se non è possibile recuperare dall’azienda il dovuto, il riconoscimento dei contributi è consentito solo con un onere a carico del lavoratore (comunque il pagamento dei contributi mancanti deve essere effettuato dal lavoratore prima della causa di risarcimento). Si ricorda, infine, che sono riscattabili i periodi impiegati in lavori socialmente utili. Gli immigrati, che hanno versato contributi in Italia, possono richiederne l’accreditamento nei paesi d’origine, se convenzionati con l’Italia. In caso contrario possono chiedere la restituzione delle somme versate per i contributi (maggiorati del 5% annuo), con domanda su apposito modulo, all’I.N.P.S. dove si è svolto l’ultimo lavoro (art. 13 L. 335/95). La richiesta va presentata prima di lasciare il territorio Italiano e confermata successivamente dal paese di origine. I paesi extracomunitari attualmente convenzionati con l’Italia sono: Argentina, Australia, Austria, Brasile, Canada, Repubblica di Capoverde, Jersey e Isole del Canale, Jugoslavia, Liechtenstein, Norvegia, Principato di Monaco, Repubblica di S. Marino, Stati Uniti d’America, Svezia, Svizzera, Tunisia e Uruguay. Chi ha lavorato in diversi paesi convenzionati (idem per gli italiani emigrati) potrà quindi ricorrere al sistema di calcolo della pensione "Pro-Rata". Per i paesi che hanno già stipulato accordi ma non sono ancora operativi, come la Turchia, rimane la possibilità di recuperare i contributi.
N.B. La finanziaria 2002 con il decreto Fini - Bossi ha sospeso la possibilità di recupero monetario dei contributi che pertanto, in assenza di specifiche convenzioni, rimangono in Italia.
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