Sportello detenuti a Cagliari

 

Sportello - detenuti a Buoncammino

 

L’Unione Sarda, 12 marzo 2004

 

La casa circondariale di Buoncammino avrà presto un centro di orientamento per i detenuti che riacquistano la libertà. Si tratta di una iniziativa per aiutare il reinserimento di chi ha trascorso molto tempo in carcere: uno sportello cui rivolgersi per avere un lavoro ma soprattutto un’assistenza sociale non convenzionale. Lo ha reso noto il direttore Gianfranco Pala che proprio due giorni fa ha riassunto l’incarico dopo aver diretto per due anni la colonia penale di Mamone, a Nuoro.
"Mi sembra una buona iniziativa - ha affermato il dirigente - soprattutto perché parte dal centro di coordinamento dei Volontari che già svolgono la loro attività all’interno delle strutture carcerarie isolane. Sono sicuro che avrà un ruolo molto importante nel futuro del nostro carcere". Per la verità con i tagli imposti al bilancio del ministero di Grazia e Giustizia, lo "sportello-detenuti" può coprire uno spazio che oggi è particolarmente scoperto: è calato il numero dei reclusi-lavoranti, ridotte le spese di carattere generale ma più di tanto non si può fare economia: ne risentirebbe il buon funzionamento della prigione condannata a restare sul colle di Buoncammino chissà per quanto tempo ancora.

Con il trasferimento di un centinaio di detenuti nelle colonie penali all’aperto, il carcere di Buoncammino attraversa in questo periodo un momento meno asfissiante del solito: il numero dei reclusi è di 350 circa. "Però i problemi sono sempre i soliti: occasioni per il lavoro e il tempo libero, lo studio sono pochine. L’unica cosa nuova che ho trovato dopo due anni è l’arredamento dell’ufficio del direttore. Speriamo che cambino anche tante altre cose".

Buoncammino, bisogna ricordarlo, al di là del problema dell’affollamento, dell’alta percentuale di detenuti malati (sieropositivi in particolare), dei locali che impediscono un regolare svolgimento dei colloqui (molto spesso i familiari sono costretti a trascorrere la notte sulle panchine in attesa di poter accedere all’interno) è l’unico carcere italiano che si è dotato di un sito internet e che consente a molti detenuti di usare il computer. Un detenuto è riuscito a pubblicare persino quattro libri di poesie riscuotendo anche un discreto successo nella penisola.

Naturalmente, nel futuro prossimo venturo si saprà cosa ha riservato il Ministero per il carcere di Buoncammino. Nell’attesa anche il nuovo direttore è impegnato, assieme alla polizia penitenziaria ed alle altre forze lavorative interne, alla soluzione dei problemi più contingenti. Il camper che la notte staziona davanti al carcere per offrire assistenza ai familiari dei detenuti in attesa di colloquio basta e avanza per capire quanta strada c’è ancora da percorrere. L’arrivo dei volontari però costituisce una importante anteprima.

 

 

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