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Se la condanna diventa un lavoro utile IL RESTO DEL CARLINO, 10 aprile 2002
Essere utili alla comunità pur vivendo la condizione restrittiva dei detenuti, scontare la pena in modo attivo e solidale, un modo costruttivo per imboccare la strada del recupero sociale. Il Comune di Codigoro ha aderito all'iniziativa del Ministero della Giustizia finalizzata all'accoglimento dei soggetti condannati a scontare la pena del lavoro di pubblica utilità, per un periodo non inferiore a dieci giorni né superiore a sei mesi. Questi cittadini che devono espiare il loro debito verso la società potranno essere impegnati in attività, non retribuite, a favore della collettività da svolgere presso enti pubblici oppure verso organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato. La convenzione, che per il Ministero sarà sottoscritta dal Presidente del Tribunale di Ferrara, prevede l'impiego di due condannati per non più di sei ore di lavoro settimanale ciascuno. «La convenzione prevede il loro utilizzo - spiega l'assessore ai servizi sociali, Giuseppe Trasforini - in prestazioni di lavoro per finalità di protezione civile, anche mediante soccorso alla popolazione in caso di calamità naturali, di tutela del patrimonio ambientale e culturale, di custodia di musei, gallerie o pinacoteche. Ma anche per interventi finalizzati alla manutenzione ed al decoro di beni del patrimonio pubblico, compresi giardini, ville e parchi. Infine potranno essere compresi, sempre nei lavori di pubblica utilità, anche quelli pertinenti alla specifica professionalità del condannato che verranno valutati, di volta in volta, dal parte dell'ente comunale». A carico del Comune rimane solo l'onere della copertura assicurativa contro gli infortuni nonché, la responsabilità, civile verso terzi. «Abbiamo subito aderito a questa iniziativa - prosegue l'assessore Trasforini - e pensiamo ad un impiego presso musei, ma anche per la tenuta del verde o in altre particolari esigenze che tengano conto anche delle attitudini dei detenuti che il Ministero riterrà opportuno inviarci. E' una convenzione in grado di coniugare interventi di interesse e pubblica utilità svolti da quei cittadini che, in questo modo, possono intraprendere nel modo giusto il positivo cammino di reinserimento nella società dopo aver pagato - conclude l'assessore Trasforini - in modo utile e propositivo, il loro debito verso la società».
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