Vivere meglio. Anche in carcere

 

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Form-Azione – Il progetto della Cremeria di Cavriago

 

Recentemente ha preso avvio, rivolta ai detenuti ed agli operatori della Casa Circondariale di Reggio Emilia, una iniziativa realizzata dal Centro Studi e Lavoro "La Cremeria " in collaborazione con il comune di Cavriago che rientra in un progetto a più ampio respiro dal titolo "Form-Azione: alla ricerca di nuove metodologie formative per il miglioramento della qualità della vita negli istituti penitenziali". L’esperienza formativa si compone di tre laboratori distinti, il primo sul linguaggio visivo, il secondo sulla comunicazione teatrale ed il terzo riguardante la comunicazione corporea-musicale. Il fine è quello di migliorare il contesto in cui le persone coinvolte sono inserite ed innalzare di conseguenza il livello della qualità della vita sia dei detenuti sia degli operatori sul luogo di lavoro.

"Il progetto si qualifica, nello specifico – dice il Dr. Gianluca Candiano Direttore della Casa Circondariale – per coinvolgere insieme operatori e detenuti in uno sforzo per ampliare la loro conoscenza e migliorare la loro comunicazione. Questa sperimentazione contiene, in vitro, elementi di novità sui quali "domani"si può anche investire per prassi. Il progetto si realizza anche e soprattutto per la disponibilità l’attenzione dell’educatore Dario Aureli e del Comandante Stefano Marcantognini. Inoltre mi preme segnalare come nel progetto siano stati inseriti anche un antropologo ed un filosofo morale per portare i detenuti a conoscere le tradizioni culturali più importanti delle loro origini. Oggi abbiamo il 55% di detenuti stranieri e queste conoscenze, che diventano reciproche, servono a se stessi ma anche agli operatori"

"I programmi dei Sindaci – dice Loriana Paterlini Sindaco, appunto, di Cavriago – hanno tutti, tra i loro obiettivi fondamentali, il miglioramento della qualità della vita dei propri cittadini. Porsi questo obiettivo per i " cittadini" di una comunità per certi versi "difficile" come può essere quella dei detenuti dimostra, da parte di chi la rende possibile, una sensibilità elevata."

"Le caratteristiche peculiari dell’iniziativa – dice Veronica Ceinar coordinatrice del progetto per il C.s.l. La Cremeria – sono quella di fare un percorso formativo parallelo tra operatori e detenuti e di fare una ricerca a fusione dove, per la prima volta, la formazione non avviene attraverso il passaggio di contenuti ma avviene attraverso l’azione diretta dei partecipanti che rielaborano, in modo autonomo, i contenuti."

"Abbiamo fatto partire l’iniziativa- dice Lucrezia Chierici Direttrice della C.s.l La Cremeria- a livello sperimentale ma essa, ne siamo certi, ha grande significato perché, oltre a coinvolgere anche le donne detenute, coinvolge tutti gli "elementi" che fanno parte di un Istituto Penitenziario. Pur essendo in fase sperimentale e della durata di due anni ci siamo già resi conti che nasce un modello applicativo anche per altre occasioni e per altre circostanze.Inoltre la grande valenza del progetto ci deriva dal fatto che la Regione Emilia Romagna, su 180 progetti presentati, ha messo il nostro al sesto posto." I laboratori avviati sono 6 e prevedono la partecipazione di 20 soggetti ciascuno. Buon lavoro.

 

 

 

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