|
La
sede, l’arredamento e le attrezzature La
sede e l’arredamento Il
locale dovrà essere accessibile per il maggior tempo possibile e ad uso
esclusivo della redazione: se volete dar vita a un giornale che duri nel tempo,
vi aspetta una mole di lavoro notevolissima e avrete bisogno di tempo e
tranquillità. Per l’arredamento, servono tavoli, sedie, scaffali e
classificatori, per l’archivio. Possono essere reperiti direttamente
nell’Istituto, oppure chiesti a scuole, o ad altri uffici pubblici. I
computers Per
eseguire la battitura dei testi, sono sufficienti computers ”386” o
“486”, modelli di nessun valore commerciale che vengono dismessi dagli
uffici e finiscono, di norma, nelle soffitte. Dovete,
quindi, scrivere al Comune, a scuole, banche, compagnie di assicurazione, Camere
di commercio, ditte che operano nel settore dell’informatica, e chiedere che
queste attrezzature, inutilizzate, siano donate al carcere, perché
l’amministrazione le possa dare in uso a voi. I redattori che non sanno usare
il computer potranno imparare agevolmente con questi modelli, rispetto a quelli
più recenti, che supportano programmi più complessi. Forse sarà necessario
organizzare un corso di videoscrittura. Se
intendete effettuare anche l’elaborazione grafica dei testi (prestampa),
servirà una attrezzatura adatta (computer, scanner, stampante, masterizzatore),
che ha un costo di alcuni milioni. Potete
chiedere il relativo finanziamento agli enti locali, presentando un apposito
preventivo di spesa. Le
altre attrezzature (progetto
per una tipografia) Oltre
ai computers, sarà importante avere in uso una fotocopiatrice, che basterebbe
per produrre un giornale fatto in economia. Se avete ambizioni maggiori, potete
pensare di attivare una tipografia, che in seguito potrebbe stampare anche i
materiali dell’amministrazione carceraria e prendere commesse dall’esterno.
Attrezzare un laboratorio tipografico e formarne gli addetti, ha però un costo
notevole, a meno che non si riesca a trovare macchinari dismessi e un
insegnante, disposto ad istruire alcuni operatori, a titolo di volontariato. Per
chi voglia provarci, elenchiamo di seguito quanto serve per far funzionare la
tipografia:
|