Giornalismo dal carcere

 

Innocenti evasioni

Giornale dell’Istituto Penale per Minori di Treviso

Numero 9 - maggio 2006

 

La mamma per me

La festa in carcere

Lingua Rom

Una festa Rom

Sabbie mobili

Harga

Il mio sogno

Feste musulmane in famiglia

Il matrimonio nella Tunisia del sud

La muta della squadra di calcio

Storia di U.

Rabbia

In carcere vorrei...

I nostri lavori

Innocenti Evasioni, giornale dell’Istituto Penale Per i Minorenni di Treviso, supplemento di “Volontari Insieme”
Bimestrale del Centro di Servizio Per il Volontariato
Direttore responsabile: Benedetta Frare
Iscrizione al Tribunale di Treviso n.1183 del 10 marzo 2003

La mamma per me

 

È importante, brava, mi manca molto

È i miei occhi

È tutto

E una santa e mi manca molto

Tutta la mi vita, il cuore mi sanguina da tanto che mi manca

È la mia famiglia

Io sono parte di lei, adesso mi manca tanto

È la mi fiducia, è tutto

Non me ne frega niente

Con la mia mamma ci litighiamo spesso, sia per le brutte compagnie che frequento sia per la stupidaggini che faccio e perchè soprattutto stò fuori diversi giorni e notti senza dirle dove vado e dove sono anche se gli mando qualche sms!
Lei ha più paura per le stupidaggini che posso fare ed ha ragione perchè qualcuna ne faccio, mentre per le brutte compagnie secondo me esagera perché sono bravi ragazzi basta solo che non facciamo stupidaggini, insomma, le stupidaggini sono il vero problema.
A me spiace farla soffrire e non mi piace vederla piangere, potrei stare tutto il giorno chiuso in casa allora si la farei felice, ma non posso perché io sono fatto diversamente e non ci posso fare niente.

M.

 

La festa in carcere

 

Alla mattina arrivano le ragazze di 4 scuole diverse, abbiamo visto il cortometraggio che avevamo realizzato tempo fa assieme. Poi siamo andati al campo sportivo del carcere e per familiarizzare meglio abbiamo fatto dei giochi di ruolo un pò stupidotti però ci siamo divertiti a conoscere nuove ragazze e a scioglierci di più. Poi insieme abbiamo mangiato delle cose che avevano preparato tipo pasta fredda, pizzette, torte.
Al pomeriggio sono venuti dei ragazzi per ballare la break dance non erano un gran che infatti ci siamo messi a ballare noi. La festa è finita nel tardo pomeriggio. Sarebbe bello fare questo tipo di festa più spesso almeno ci passa il tempo in un altro modo e si conosce gente nuova.
Alcune ragazze ci chiedevano il motivo della permanenza in carcere e volevano darci dei consigli come se si sentissero superiori a noi e con le risposte a tutto. Alcune volevano farci pensare e ragionare sulla nostra vita e sulle conseguenze che potevano ricadere su altri, però secondo noi loro sbagliavano solo per la maniera in cui ci dicevano le cose, e perché non potevano conoscere tutta la nostra storia Ho conosciuto alcune ragazze che ci hanno detto che ci scriveranno speriamo di si.

M.

 

Io ho fatto amicizia con quasi tutte ma con una in particolare (la più bella) ci ho parlato tutta la giornata. Era simpatica e carina.

F.

 

Io già conoscevo una ragazza da fuori e sono rimasto a parlare solo con lei.

T.

 

Io non ho fatto amicizia con nessuno pensavo solo ad uscire.

Y.

 

Io ho trovato una ragazza che parlava la mia lingua (croato) e questo mi ha fatto molto piacere.

I.

 

Lingua Rom

 

La maestra è stanca di sentirci parlare in Rom ,senza capire niente così mi ha chiesto di scrivere un piccolo vocabolario delle cose essenziali . E li ho fatto molto volentieri perché mi è piaciuto scrivere di noi .Noi Rom ci piace girare per tutto il mondo. Noi ci sposiamo a 14 anni presto e a noi piace quando ci sono le nostre feste tipo la festa del 19 Gennaio San Giovanni Battista .Io sono stato in Francia ,Spagna,Strasburgo,Parigi,Germania……

Crai =Fine
Mui= Bocca
Vas= Mano
Punho= Piede
Nak= Naso
Maika= Madre in Croato
Mamo-Dei= Mamma
Jukel= Cane
Gras= Cavallo
Ciriclì= Ucellino
Balò= Maiale
Cagnì= Gallina
Gulubo= Colomba
Masciò= Pesce
Sosoi= Scoiattolo
Pori = Coda
Sar buscios =Come ti chiami
Catar aves = Da dove vieni
Socheres =Che cosa fai
Cana= Quando
Sar= Come
Soste = Perchè
Co= Chi
Te aves bahtalò=Buona fortuna
Camav= Voglio
Dema= Dammi
Lovè= Soldi
Cher= Casa
Gia= Vai
Ramos= Scrivi
Purum= Cipolla
Ardeia= Peperoni
Manho= Pane
Sumnacai= Oro
Ciaso= Orologio
Sciatartuche= Vai via
Dema = Dammi
Ce sciucar= Che bella
Mamo= Mamma
Dade= Papà

Caci sciave situ=Quanti figli hai
Penmanghe= Dimmi
Sò= Cosa
Acarles= Chiamalo
Acarma= Chiamami
Acarav= Chiamo
Ave mande = Vieni da me
Av= Vieni
Dema jek hartia= Dammi un foglio
Dema papiri= Dammi la carta igienica
Lolò= Rosso
Bah= Fortuna
Te aves bahtalo=Buona fortuna

 

Una festa Rom

 

Il 19 gennaio e la festa di san giovani batista si festeggia per tre giorni si uccide il maiale però ci si fa il segno della croce chiedendo scusa a Dio perché si deve uccidere il maiale, poi lo si fa allo spiedo.
Le donne fanno il pane che assomiglia a una focaccia, la forma e molto lavorata e al suo centro viene messa una candela con la foto di Gesù e poi il capo famiglia mette i soldi .
Tre uomini i più anziani incominciano i rito, 2 tagliano il pane e 1 versa il vino sul pane.
Il pane tagliato viene innalzato al cielo poi si beve il vino prima gli uomini dal più grande al più piccolo e poi le donne. Alla fine si mangia si beve e si balla

 

Sabbie mobili

 

Mi ricordo che quando dissi alla mia famiglia che sarei andato via, mia madre si mise a piangere, ma era il mio destino. Presi uno zaino con poche cose da vestire, soldi nascosti, qualcosa da mangiare, sigarette (Mars) abbiamo preso la macchina fino alla fine della strada ed inizio del deserto.
Abbiamo fatto 8 chilometri di marcia per entrare in Libia eravamo in 4 tra cui una guida (pagata). La marcia è durata quasi 6 ore di notte cosi non ci vedevano e potevamo passare il confine.
Durante il tragitto abbiamo trovato le sabbie mobili di color bianco grandissime dove una vola c'era il mare ora c'erano queste sabbie mobili, la guida gridava sempre “forza dai…forza..” e correva tanto lui sapeva dove poter mettere i piedi , tutti noi eravamo senza scarpe tanto c'era la sabbia non servivano le scarpe.
Dopo il confine c'erano delle persone che ci accoglievano a casa per un paio di giorni, io sono rimasto 15 a casa di uno di loro perchè il tempo era brutto e non potevo prendere la barca.
Alla fine un camion ci carica e ci porta vicino al mare, un motoscafo ci preleva e ci porta sulla barca grande e iniziamo il nostro viaggio.

 

Harga

 

In africano significa l'incendio. Si chiama cosi il viaggio intrapreso partendo da tutte le coste del sud mediteranno verso paesi del Harga che in dialetto nord mediterraneo. Cosi con lo stesso stato d'animo che viviamo durante un incendio si parte e si fugge verso l'ignoto privi di mezzi di salvataggio privi di mezzi di sopravvivenza lasciando tutto e tutti con l'unico scopo di raggiungere una meta lassù in qualche punto del mediterraneo. E ' un viaggio avventuroso pieno di insidie fatto di condivisione.
La fame la sete i sogni i desideri il destino e anche la morte è un viaggio dal buio verso la luce ma illuminato da un'unica parola di speranza. “Inshallah” (Se dio lo vuole).
K. “Sono partito dalla Libia, il mio viaggio è durato tre giorni.”
J” Il mio invece è stato più lungo, cinque giorni vecchia bello e rischioso, la barca piccola, vecchia e strapiena di gente sempre pena di acqua stretti come sardine, immobili per giorni senza bere e senza andare in bagno ad ogni manovra la barca sembrava cedere e si aveva l'impressione costante che fosse giunta anche la nostra di fine.”
K”La nostra barca insignificante in mezzo a quelle da crociera alle petroliere e ai yacth, e noi….al buio sopra la testa e sotto i piedi. L'attesa , lo stordimento per raggiungere la meta, il porto, una luce finalmente..la terra. Non avevo nemmeno la forza di scendere dalla barca, ero stremato e sono finito all'ospedale. “
J”Sicilia ….obiettivo raggiunto”
K”Salva la pelle “grazie a Dio”
Le luci, le case, la gente ecco finalmente siamo arrivati.

 

Il mio sogno

 

Per questo viaggio che ero disposto a fare qualunque cosa. Mio padre non voleva, cosi mi sono bevuto il veleno Il mio sogno era quello di venire in Italia lo desideravo tanto fare per topi e sono finito in ospedale, alla fine mio padre si è convinto e io sono partito. Ho scelto di venire qui perché mi piace tanto l'Italia.

Feste musulmane in famiglia con ricette

 

La nascita di un bambino ed il settimo giorno (seba): la famiglia decide il nome del bambino ed al settimo giorno offre un sacrificio: per il maschio due arieti e uno per la femmina. In entrambe le ricorrenze si festeggia in famiglia con gruppi musicali, canti religiosi e la recitazione di versetti coranici. Alla madre, al rientro in casa, vengono regalati latte e datteri.
Il taglio dei capelli del bambino (Al Hissan): in uso in Nord Africa. Uno dei nonni taglia per la prima volta i capelli al bambino/a, alla presenza dei genitori ed altri familiari. Questa usanza rappresenta una forma di accoglienza nel nuovo mondo.
Lo svezzamento (Al fitam): è un giorno di festa che segna il passaggio da neonato a bambino.
La circoncisione (Khitana): è obbligatoria per la religione musulmana. Avviene solitamente nei primi 4 anni di vita del bambino. è un rito obbligatorio per i musulmani. Rappresenta, anche, l'appartenenza al sesso maschile. Questo evento viene accompagnato da una festa musicale aperta a familiari ed amici. Musulmani.

I fori ai lobi delle bambine: in questo giorno si svolge una grande festa in casa tra i familiari ed amici. L'applicazione degli orecchini ai lobi rappresenta, infatti, l'appartenenza al sesso femminile.
Il primo giorno di digiuno del bambino: Solitamente avviene intorno ai 13 - 14 anni. La famiglia fa provare al figlio/a il 1° giorno di digiuno del ramadan, che si conclude con festeggiamenti le cui modalità variano da Paese a Paese.
La conclusione degli studi coranici (la selka); nelle zone rurali si festeggia la conclusione degli studi coranici portando per le strade il bambino a cavallo, seguito da gruppi musicali.
Giorno del fidanzamento (Khotuba): il giorno in cui i familiari dei due fidanzati raggiungono l'accordo, diviene occasione di festa per i membri familiari.
Il matrimonio; Nell'epoca passata la sposa adornata e profumata, viene portata da un gruppo di donne su di una lettiga e consegnata allo sposo. Se la donna non era vergine i festeggiamenti venivano interrotti ed il matrimonio annullato. Oggigiorno la celebrazione del matrimonio è molto simile a quella occidentale.

 

Brik


Si usa una sfoglia di pane sottile a forma di quadrato , in mezzo si un uovo intero, poi del tonno, capperi, un pò di patate già lessate (facoltativo), pepe un pò di sale e poi si chiude come un fagottino a forma triangolare.
Si frigge in olio bollente, poi si serve freddo.


Masfuf


Cous cous dolce.
Si cucina nel latte caldo il cous cous con un pò di zucchero, uvetta secca, mandorle spezzate, si usa mangiarlo nel periodo del ramadam

Salata misciuia ( insalta cotta al fuoco)
Verdura varia a pezzi (pomodori, melanzane, peperoni, cipolla) cotta sulla griglia , una volta cotte, si frullano, aggiungo olio, sale, pepe, zafferano (tanto), si usa mangiarla con il pane e olio.

 

Tagjn


Piatto che ha diverse versioni (tajn verde, giallo ecc.), di solito viene fatto con patate lesse, verdure, carne, uovo , formaggio sale, zafferano, pepe, sale e olio e viene cotto al forno.
Il cibo di solito si accompagna con il te alla menta opp. Ilben (latte cagliato).

 

Il matrimonio in Tunisia del sud

 

IL ragazzo parla in famiglia della sua intenzione verso una ragazza e del futuro fidanzamento. La famiglia può anche dire no e allora si ubbidisce, di solito la famiglia si informa se la ragazza va bene. Se invece dice si, si fa il fidanzamento entrambi i futuri sposi comprano l'anello e durante una festa in cui ci sono tutte e due le famiglie si scambiano gli anelli e si fanno le foto.
In questa festa si mangia si beve si festeggia.
Dopo ci si può sposare quando si vuole.
Se il fidanzamento si rompe a seconda di chi decide , c'è un risarcimento economico verso la famiglia lasciata e c'è la restituzione dell'anello.

L'uomo mette la casa, la tv i mobili la donna porta la biancheria che ha già preparato fin da piccola.
Il matrimonio dura tre giorni, e anche a volte 7 giorni se ci sono tanti soldi.
La donna 7 giorni prima del matrimonio non può uscire dalla casa se non coperta, può andare nelle saune per lavarsi e prepararsi per la cerimonia, tutto il suo corpo sarà ricoperto di una polvere bianca e le mani vengono di dipinte con l'Hennè e anche i piedi.

mignolo e l'anulare destro.
Poi la ragazza va nella casa del futuro marito li ci sarà un funzionario per registrare il matrimonio, con lo scambio degli anelli nuziali il matrimonio si ufficializza.
Inizia la festa si mangia assieme, i parenti fanno i regali soldi, mobili , cose che servono. Le bevande non sono sempre alcoliche, per timidezza si beve birra, ma gli alcol non sono ammessi.
Il dolce particolare del matrimonio è Shamia dolce con mandorle.
La festa dura anche di notte, gli sposi entrano in casa, mentre gli altri stanno tutti fuori, gli sposi fanno l'amore, usando come lenzuolo una maglietta bianca che sporcandosi di sangue sarà poi gettata fuori ad una persona anziana (di solito la nonna del ragazzo) che l'annusa, perchè se è sangue di una vergine avrà un profumo particolare, e cosi potrà dire se la ragazza è vergine o no.
Se risulta falso, il matrimonio non è valido e il ragazzo rifiuta la ragazza.

 

La muta della squadra di calcio

 

Di solito il lunedì pomeriggio giochiamo a pallone tra di noi oppure con qualche squadra dall'esterno tipo scuole e oratori. La nostra squadra all'inizio era composta da colori diversi a seconda degli abiti che uno aveva .
L'AIDO associazione ITALIANA donatori ORGANI ci ha donato un'intera muta (magliette,pantaloncini,calzettoni, canotte) noi abbiamo scelto il colore e il nome da mettere dietro la maglietta REAL MINORI.
Io non so il perché di questo regalo visto che oggi come oggi nessuno da niente per niente e noi non abbiamo niente da dare. Credo che comunque l'abbiano fatto per dimostrare che c'è qualcuno che aiuta senza avere niente in cambio e noi ci sentiamo più squadra e più riconoscibili.

 

Storia di U.

 

Al mio paese facevo l'orafo, lavoravo in oreficeria di un amico di un mio amico, ho lavorato 4 anni, otto ore al giorno, la cosa più difficile era fare le collane di Cartier, ci vuole molto impegno e tempo perchè è questione di tecnica, qualsiasi disegno portavano io insieme ai miei colleghi lo facevamo, mi piaceva molto ho imparato molto ma la paga era molto bassa cosi decisi di venire in Italia.
Eravamo 350 in una barca, tanta gente di colore e tanti egiziani, siamo sbarcati a Lampedusa, un'isola piccola, e subito ci hanno accolto i carabinieri che ci hanno portato in un centro di accoglienza che sembrava un carcere perchè era recintato e mi ricordo che c'era un grande cancello.
C'era una stanza per la preghiera e 2 docce con 2 bagni.
Poi dopo 4 giorni ci hanno portato in Sicilia.
Ho fatto qualche lavoro poi sono arrivato a Padova e poi è successo quello che è successo.
Mi piacerebbe andare in germania, francia ed olanda, olanda è buono ci sono tanti arabi.

 

Rabbia

 

Una rabbia dentro, sento una cosa dentro qui a livello dello stomaco, e come se avessi voglia di spaccare qualcosa per farla uscire, non so che fare non riesco a dormire o pensare, sto male e non so cosa fare, ho paura di perdere il controllo, e qui dentro non posso perderlo.

A me invece quando sono nervoso viene un gran mal di testa e devo sfogarmi opp. fare un'altra cosa che mi distragga altrimenti spacco tutto!

P.

 

In carcere vorrei

 

Qui in carcere ci vorrebbero più attività dinamiche, il far niente fa uscire di testa, la scuola da sola non basta e poi chi ha già fatto la scuola cosa può fare di diverso? Ci vorrebbe un corso dove si possa lavorare o sfogarsi come un corso di street jam o di cucina.

U.

I nostri lavori


Con il Sert abbiamo realizzato
in forma di fumetto un opuscolo
informativo su gli effetti delle
sostanze stupefacenti

Legambiente ha organizzato
una manifestazione in bicicletta dal nome “Ruota libera”.
L’iniziativa consiste nella
distribuzione (gratuita) di
cartellini in cartoncino plastificato da appendere dietro la bicicletta e che incoraggiano in modo
simpatico, con disegni o slogan all’uso della bici. I disegni di queste “targhe” sono stati commissionati a noi del Laboratorio Grafico del carcere minorile di Treviso. Pubblichiamo alcuni nostri elaborati.

 

 

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