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Celle a "5 stelle" per i carcerati ucraini che possono pagare 20 € a notte
Giornale di Brescia, 1 settembre 2003
"Pago... pretendo" recita un vecchio adagio meneghino, solitamente esibito con una certa tracotanza da un cliente insoddisfatto o come aspettativa di qualità rispetto ad un servizio che, si prevede, verrà pagato a caro prezzo. Non è improbabile, allora, che tale adagio diventi presto molto diffuso, in Ucraina, fra i carcerati benestanti che, secondo quanto raccontato giovedì scorso dal quotidiano russo in lingua inglese The Moscow Times, potranno godere di un trattamento a "5 stelle" nelle patrie galere, sempre che abbiano la possibilità e siano disposti a sborsare l’equivalente di una ventina di euro al giorno. Nel penitenziario della cittadina di Dnipropetrovsk, infatti, sono stati aperti due "bracci", completamente ristrutturati, nei quali alcune celle sono dotate di ogni comfort, comprese nuove toilette, lavandini, televisione, soffici letti equipaggiati con lenzuola, cuscini e coperte, il tutto, sottolineava un portavoce del Ministero dell’interno, per una cifra inferiore a quella di una camera doppia in un albergo a tre stelle. Un "braccio" simile è stato inoltre aperto nella prigione di Kharkiv, mentre celle dello stesso tipo sono in via di completamento anche nelle carceri di Kiev e di altre quattro città ucraine non meglio specificate. Ovviamente non sono molti, fra i 198 mila ospiti del sistema penitenziario ucraino, quelli che possono permettersi il "trattamento vip". I carcerati nell’ex paese sovietico ricevono infatti un’indennità di circa 2 euro al mese prima delle deduzioni per cibo e vestiti. Né è plausibile possano contare sulle sovvenzioni dei familiari, considerando il fatto che lo stipendio medio in Ucraina si aggira sui 60-70 euro al mese. Rimane il fatto che l’esponenziale crescita dei reati di corruzione sembra stia portando in galera un buon numero di "carcerati benestanti", certamente pronti a sborsare i denari necessari ad ottenere un trattamento che quanto meno li risparmi dalle penose condizioni in cui continuano ad essere costretti i loro compagni di sventura. Afflitte da decenni di incuria, infatti, le carceri ucraine, in gran parte risalenti al periodo sovietico, quando non addirittura a quello zarista, godono di una triste reputazione, aggravata dalla forte penetrazione del crimine organizzato, dalla dilagante corruzione delle guardie e del personale amministrativo, dal cronico sovrappopolamento e dalla totale carenza di servizi sanitari. Si calcola, a questo proposito, che il 30% della popolazione carceraria sia affetta da tubercolosi. Nelle intenzioni ufficiali del Ministero dell’interno di Kiev, la creazione delle celle a pagamento è un primo passo verso la realizzazione di uno standard che soddisfi la "Convenzione europea sui diritti umani": "un obiettivo che richiederà molto tempo", ha sottolineato il portavoce del ministero Oleksandr Zarubitskyi. Il governo, accusato di voler semplicemente "fare cassa" si difende assicurando che, invece, gli introiti verranno usati per migliorare le condizioni di vita nelle carceri che costano alle casse dello Stato 38 milioni di euro l’anno. Rimane il fatto che per riempire le sue celle a 5 stelle dovrà contare sugli unici che potranno permettersi di pagare l’esorbitante tariffa, vale a dire soprattutto i leader delle organizzazioni criminali, gente, notoriamente abituata a "pretendere" quello per cui "paga".
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