Quarantenne
stroncato dall'eroina
Era
appena uscito dal carcere
La
Città di Salerno, 6 aprile 2004
Lo hanno trovato riverso sulle scale
che portano all'arenile, accasciato sui gradini che congiungono via Lungomare
Marconi con la spiaggetta che è meta, ogni giorno, di barboni e
tossicodipendenti. Giovanni Luciano, 42 anni, è morto all'alba di ieri,
stroncato da un'ultima, fatale dose di eroina. Un tunnel nel quale era caduto
alcuni anni fa e da cui non era più riuscito ad uscire, nonostante i tentativi
e i mesi passati in carcere Da un carcere del Napoletano era uscito soltanto
venerdì 2 aprile, un'ultima detenzione per piccoli reati, commessi per
procurarsi il denaro per l'eroina. Dopo la scarcerazione era tornato subito a
Salerno e subito aveva cercato il pusher per praticarsi l'ennesimo buco.
Trovarlo non gli è stato difficile, poi si è appartato sugli scalini del
lungomare di Mercatello e si è iniettato la dose mortale. Nato a Oliveto Citra,
Giovanni Luciano viveva da tempo a Salerno. Era solo: i genitori, originari di
Marano, sono morti entrambi alcuni anni fa. Lui non era riuscito a venire fuori
dalla droga e le giornate erano diventate un lungo calvario tra crisi di
astinenza e piccoli reati. Ad essergli fatale, ieri mattina, potrebbe essere
stata l'iniezione di una nuova dose dopo il periodo di astinenza dovuto alla
detenzione. Uno choc dell'organismo che è tra le più frequenti cause di morte
tra i tossicodipendenti e colpisce le persone che escono dal carcere o vengono
fuori da un tentativo di disintossicazione. E' molto probabile che sia stato così
anche per Giovanni Luciano, anche se non si esclude l'ipotesi di una partita di
droga tagliata male. A ritrovare il corpo senza vita del quarantaduenne sono
stati alcuni passanti, residenti della zona che di prima mattina portano a
spasso i loro cani. Erano le 7,30 quando è scattato l'allarme alla centrale
operativa del 118 e ai centralini della polizia. L'uomo, secondo la
ricostruzione del medico legale, era morto da poco più di un'ora. Attorno al
corpo sono state ritrovate alcune siringhe sporche di sangue e sul braccio erano
ancora evidenti i segni del buco. Oggi sarà eseguito sul cadavere l'esame
autoptico, ma sulle cause del decesso secondo gli inquirenti ci sono pochissimi
dubbi. Quelle scalette di Mercatello, a ridosso del distributore di benzina
della Esso, sono d'altronde una delle mete preferite dai tossicodipendenti. Buie
e appartate, ben si prestano alle esigenze di chi non vuole essere visto. Anche
Giovanni Luciano le conosceva, forse ci era già stato molte altre volte prima
di finire nelle carceri napoletane. Così l'altra notte ci è tornato, si è
seduto sugli scalini e ha messo in atto, ancora una volta, il rito del buco. Ora
la salma è al cimitero di Brignano, dove questa mattina il medico legale
eseguirà l'autopsia. Da Mercatello, intanto, arrivano le proteste dei
residenti, stanchi di vivere a ridosso di un'area che sembra terra di nessuno.
Ieri mattina, quando poliziotti e soccorritori dell'Humanitas hanno rinvenuto il
cadavere di Giovanni Luciano, abbandonate sulle scale c'erano decine di siringhe
usate e una selva di cocci di bottiglie. I resti di quello che accade ogni
notte, quando tra il lungomare e la spiaggia si incontrano tossici e clochard.
Forse anche ieri mattina, quando Giovanni Luciano ha iniziato a sentirsi male,
c'erano lì intorno altre persone. Nessuno, però, ha potuto o voluto aiutarlo.