Pre-rapporto 2001 di "Antigone"

 

Osservatorio nazionale sull'esecuzione penale

e le condizioni di detenzione

 

 

Pre-Rapporto 2001

 

 

Donne in carcere

 

Il carcere è prevalentemente abitato da uomini. La percentuale di donne sulla popolazione detenuta al 31 maggio 2001 era inferiore al 5% per un numero complessivo di 2425. Il totale delle donne entrate in carcere dallo stato della libertà nel 2000 è di 6519 unità. Numero stabile rispetto al decennio precedente, salvo le quasi 8000 unità del 1992. Esse sono suddivise in sei istituti e svariate sezioni femminili all’interno di istituti misti.

1151 sono imputate, 1193 condannate, di cui 81 in semilibertà, 81 internate. 946 le donne straniere (percentualmente di poco superiori al numero delle donne italiane detenute)

Secondo dati riferibili al primo gennaio 2001 tendenzialmente la popolazione femminile è condannata a pene inferiori rispetto alla popolazione totale detenuta. L’11,75% delle detenute è priva di titolo di studio e il 4,71% è analfabeta. Il 35,78% possiede il diploma di scuola media inferiore. Il 20,92% ha il diploma di scuola media superiore o titoli di formazione professionale, l’1,64% é laureata. Fra le donne i reati più frequentemente commessi sono in violazione della legge sulla droga (32,71%). Ovviamente compare la voce prostituzione, pur non essendo incriminabile lo status di prostituta, con una percentuale del 5,10%.

Fra gli ultimi atti della tredicesima legislatura, a febbraio 2001, è stata definitivamente approvata la legge che prevede nuove misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto fra detenute e figli minori. I bambini in carcere con le loro madri sono meno di 50. Dopo alcuni mesi di applicazione la legge non ha ancora prodotto risultati significativi, in quanto non prevede forme automatiche di scarcerazione per quelle detenute che hanno bambini con età inferiore ai 10 anni.

 

 

 

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