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Allarme
dei medici penitenziari: aumentano i suicidi in carcere
La Nuova Sardegna, 6 giugno 2002
La
denuncia senza mezzi termini arriva dall'Amapi (l'associazione dei medici
dell'amministrazione penitenziaria italiana) che parla anche attraverso i
numeri. Un detenuto su tre è tossicodipendente, uno su sei è malato di epatite
virale cronica Hcv e Hbv, uno su 12 è affetto da Aids, uno su sette soffre di
disturbi psichiatrici. E ciò che è ancora più preoccupante è il rischio,
annunciato dalla stessa associazione, di un ulteriore aumento dei suicidi. Manca
infatti l'assistenza e il personale sanitario negli istituti di pena diminuirà
a causa del taglio dei fondi introdotto dalla legge finanziaria. "Le legge finanziaria - secondo quanto ha riferito il presidente dell'associazione Francesco Ceraudo - ha ridotto del 20% le disponibilità per il personale creando un buco di soli 20 miliardi che però si riflette pesantemente sull'assistenza fornita dentro le carceri". Ma la popolazione dietro le sbarre continua ad aumentare. Questi i dati che l'Amapi ha presentato a dimostrazione che la sanità carceraria, ha aggiunto Ceraudo, rischia il collasso. I detenuti sono 58.000 di cui 56.000 uomini e 2.000 donne. I detenuti tossicodipendenti sono più di un terzo: 20.000 in tutto. Gli extracomunitari arrivano a 17.500 e i malati di Aids sono 5.000. Si contano 10.500 reclusi affetti da epatite virale cronica Hcv e Hbv. Lo sciopero della fame è stato scelto come forma di protesta 5.200 volte e 3500 episodi di ingestione di corpi estranei sono stati registrati dietro le sbarre. Detenuti, dal disagio al suicidio Catania,
i medici penitenziari e le patologie dei reclusi
La Sicilia, 7 giugno 2002
Dopo
le drammatiche cifre fornite dal presidente dell'Amapi (associazione dei medici
dell'amministrazione penitenziaria), prof. Francesco Ceraudo direttore del
centro clinico detentivo "Don Bosco" di Pisa e dal presidente del
congresso, dott. Domenico Grasso, riguardanti le patologie più ricorrenti cui
risultano affetti i detenuti nelle case circondariali italiane, si sono aperti i
lavori delle sessioni scientifiche dell'assise nazionale di Catania. Di
altissimo livello la sessione di medicina fisica, riabilitazione ed ortopedia,
condotta dal prof. Nino Basaglia, autorità internazionale della fisiatria e
presidente della Simfer che ha trattato il «Progetto riabilitativo». Basaglia
ha indicato i moderni protocolli della riabilitazione neurologica ed ortopedica.
Particolarmente stimolante è stato il tema affrontato dal dott. Giovanni Savoca,
dirigente medico della I unità operativa complessa di ortopedia dell'azienda
ospedaliera «Cannizzaro» di Catania, moderato dal dott. Sebastiano Russo
D'Angelo. Il dott. Savoca ha esposto in maniera piana ed esaustiva i molteplici
aspetti dell'osteoporosi. Il dirigente del Cannizzaro ha fatto anche cenno agli
stili di vita, indicando nel tabacco e nel consumo smodato di alcol le
condizioni favorenti. Il dott. Russo D'Angelo, fisiatra e radiologo, moderatore
della sessione, ha voluto sottolineare il «prezioso apporto della diagnostica
per immagini – particolarmente della MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata)
– sotto l'aspetto preventivo, per potere attivare tempestivamente le opportune
strategie terapeutiche e ridurre l'incidenza delle complicanze e quindi del
costo sociale che investe pesantemente la comunità ed i cittadini». |