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Petizione - denuncia dei detenuti di San Vittore
Milano, 25 giugno 2003
È iniziata l’estate, quella che dovrebbe essere la stagione di ferie, mare, divertimenti. Di solito viene spontaneo riflettere sull’anno che è appena trascorso, fare una sintesi. Quest’anno ci sono state tante promesse di rinnovamento, riforme in tutti i campi, decentralizzazione, più potere alle regioni, "devolution"… la nascita dell’euro…. grandi risultati! Rimangono in ombra solo gli scomodi problemi della giustizia e del malfunzionamento delle carceri italiane, con il sovraffollamento che ha raggiunto limiti inimmaginabili. I tagli alla spesa che superano il 60%, la riduzione del personale sanitario, i medicinali salva-vita introvabili, l’inesistenza dei medici specialisti, sempre per la mancanza di fondi (sono circa sei mesi che non vengono pagati). Tra l’altro, con l’arrivo dell’estate, manca l’acqua potabile e la situazione igienica ha scatenato un’epidemia di scabbia. E, infine, il non adeguarsi all’orario estivo, in vigore nella Comunità europea, e l’impossibilità di farsi la doccia la domenica e nei giorni festivi. Tutto questo induce i detenuti del carcere di San Vittore, a Milano, a denunciare la situazione di disagio e la mancanza di rispetto della dignità umana, e a chiedere che sia fatta luce sulle reali condizioni di vita nelle carceri. Questo sta accadendo nel paese che presiede la Comunità europea e che, a voce del suo ministro della giustizia, dichiara che le carceri italiane sono alberghi a quattro stelle! Noi detenuti, oltre che a invitarlo a trascorrere una notte in questi alberghi, ci chiediamo con quale criterio ha fatto la sua analisi e per quale ragione si sta rimandando, con una scusa o con l’altra, il provvedimento di indulto caldeggiato da più parti, mentre c’è voluta solo una mezza giornata per varare il "lodo Maccanico", rendendo le massime cariche dello Stato non giudicabili sino alla fine del loro mandato. La popolazione detenuta si chiede che ne sarà del suo futuro, specialmente dopo la Circolare del D.A.P. che, di fronte a "seri rischi di rivolte ed evasioni collettive", raccomanda di raddoppiare l’apparato di vigilanza. Strana risposta, a chi chiede solamente i suoi diritti!
Seguono firme di 200 detenuti del carcere di San Vittore
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