Opera: suicidi tentati suicidi

 

Casa di Reclusione di Opera (MI)

Suicidi, tentati suicidi, morti sospette e morti naturali

 

Il Giorno, 10 novembre 2003

 

Suicidi, tentati suicidi, morti sospette e morti naturali, carenza di personale, detenuti che protestano e agenti malcontenti. Questo è lo spaccato di una città nella città dove vivono circa tremila persone. Il carcere di Opera è uno delle strutture penitenziarie più moderne del nostro Paese ma ai problemi congeniti se ne sono aggiunti molti altri lungo la sua breve ma intensa storia.

Dal caso Squeo, al suicidio di Gioacchino Giustiniano, detenuto nel reparto di sicurezza, protagonista del sequestro Tacchinardi, assieme al fratello Baldassarre, una lunga sfilza di vicende hanno costellato gli ultimi due anni del penitenziario. Pasquale Squeo, morì mentre veniva trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo a Milano, dopo una notte di agonia.

La figlia Debora, esattamente un mese prima, era l’agosto del 2001, lanciò un appello attraverso "Il Giorno" per ottenere il ricovero del padre in un ospedale pubblico; aveva paura che in cella morisse. E poi le lettere che spesso i detenuti scrivono dal carcere alla redazione per denunciare la scarsa funzionalità del centro clinico interno.

Stesse denunce fatte dagli agenti della polizia penitenziaria per voce dei sindacati. Francesco Di Dio, segretario regionale della Lombardia del Sappe ha spesso denunciato queste carenze. "Ad Opera ci sono solo tre educatori mentre, ne è previsto uno ogni 50 detenuti, quindi dovrebbero essere presenti almeno 22 assistenti sociali - dice Di Dio - e poi ci sono i problemi del centro clinico". Mille 400 detenuti per 700 agenti. Oltre al direttore ci sono tre vice direttori, ma mancano all’appello ancora 170 unità (150 agenti uomini, 15 donne e tre dirigenti).

Nel secondo semestre dello scorso anno ad Opera si sono verificati 41 casi di autolesionismo, 11 tentativi di suicidio, sono deceduti due detenuti. Il sovraffollamento è certamente un altro dei problemi che assillano la casa circondariale di Opera: a fronte di una capienza regolamentare che prevede la reclusione di 930 detenuti (851 uomini e 79 donne), vi sono rinchiusi 1.404 detenuti (1.331 uomini e 73 donne).

Un’unica nota positiva: l’iscrizione della squadra dei detenuti, il Free Opera Brera, al campionato di terza categoria della Figc, dove partecipa anche la formazione degli agenti. E proprio ieri il sindaco di Milano, Gabriele Alberini, ha dato il calcio d’inizio alla partita contro il Pieve Emanuele. "Speriamo - ha detto - che con questi interventi i detenuti ritornino nella società rigenerati".

 

 

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