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Morte
di Giuliano Costantini, detenuto tossicodipendente,
Fonte: Associazione Antigone - 16.10.2000
Giuliano Costantino è un uomo di 40 anni, originario di Fermo (AP), tossicodipendente. Vive di espedienti. Frequenta comunità e Sert, ma la sua vita va avanti senza la possibilità di una svolta. Non ha padre; e cresciuto in orfanotrofi e istituti. Ha una struttura di "semplice", tanto da non diventare nemmeno un vero "tossico". Il 5 maggio di quest'anno viene arrestato per tentato furto. Il 19 maggio ottiene gli arresti domiciliari. Il 1° giugno viene riportato nel supercarcere di Marino del Tronto, perché sorpreso fuori casa, sulla via antistante la sua abitazione. Il 28 agosto il Tribunale del riesame di Ancona rigetta il suo ricorso per riottenere gli arresti domiciliari. Chiede al suo avvocato di non ritornare a Marino del Tronto. Il 29 luglio chiede una visita medica perché dichiara di essere stato picchiato dagli agenti. Il 4 agosto gli viene concesso e contemporaneamente annullato il trasferimento in altro istituto di pena. Il 5 settembre Giuliano Costantini lamenta dolori addominali. Il medico che lo visita parla, nella cartella clinica, di "simulazione". Il 9.9 e il 18.9 viene visitato; gli vengono somministrati Minias e Talofen, farmaci specifici per tossicodipendenti. Il 18.9 viene trovato un lavandino rotto. Il Costantini dice ai suoi compagni di cella di essere stato picchiato da agenti di custodia. Il 25.9 visita medica per febbre a 39,8; ore 2,30, si prescrive Flociprin e Sulidamar. Nello stesso giorno altra visita; la febbre è scesa a 36° (Flociprin per 4 giorni). Il 26.9 altra visita, ore 12.30. Si ipotizza un disturbo di natura psichiatrica. Il 26.9 il medico dei tossicodipendenti prescrive un clistere (ore 14,45). Il 26.9 altra visita (ore 18.0), perché il detenuto vomita "materiale scuro". Si prescrive un clistere. Il 27.9, ore 11.30, ultima visita: Il medico diagnostica: "Addome acuto e imminente pericolo di vita". Il 27.9 viene operato d'urgenza e muore poco dopo l'intervento. Dal 5 settembre al 27 settembre, giorno della sua morte, nonostante 10 visite mediche, il Costantini non viene sottoposto a nessun esame, a nessun controllo specialistico. La procura di Ascoli dapprima ha aperto un'indagine come "atti relativi" al decesso, poi ha iscritto il procedimento come notizia di reato per omicidio colposo a carico di 4 medici del carcere. Ha aperto un procedimento a carico di una o più guardie carcerarie per lesioni aggravate, ma non ha ritenuto esservi un nesso causale tra i pestaggi e la morte del Costantini. Dalla morte alla celebrazione dei funerali, avvenuta lunedì 9.10, sono arrivate tre lettere di detenuti: - una anonima dove si parla di "squadretta" di agenti che nel supercarcere di Marino del Tronto, sezione giudiziaria, picchiano i detenuti. Giuliano sarebbe stato picchiato tre volte. - Una lettera firmata dove si parla di due pestaggi del Costantini. - Una lettera di un detenuto che parla della cella come di un "magazzino sporco, impolverato e pieno di ragnatele, dove non ci sono più neanche i ragni".
Don Vinicio Albanesi, Presidente della Comunità di Capodarco
Fermo, 16.10.2000 |