Protocollo
di intesa tra
l’università
di Siena
il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
il provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria
la direzione della casa di reclusione di San Gimignano
la Regione Toscana
L’Università di Siena, brevemente indicata "Università" CF
80002070524 rappresentata dal Rettore Prof Piero Tosi nato a Pescia il 4 luglio
1940, Rettore pro-tempore dell’ Università di Siena, domiciliato per la
carica presso l’Università di Siena, via Banchi di Sotto, 55, autorizzato
alla stipula del presente atto con deliberazione del Senato Accademico in data 9
settembre 2002,
con
Il
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, CF 80252050580, rappresentato
dal Dott. Giovanni Tinebra, Capo del Dipartimento stesso, nato ad Enna il
15.6.1941, domiciliato per la carica in largo Luigi Daga 2, Roma,
Il Provveditorato Regionale per la Toscana dell’Amministrazione Penitenziaria,
CF 80025830482, rappresentato dal Dott. Massimo De Pascalis, nato a Maglie il 3
gennaio 1952, domiciliato per la carica in via Bolognese, 84 Firenze,
La Direzione della Casa di Reclusione di San Gimignano, CF 91000790526,
rappresentata dal Dott. Luigi D ‘Onofrio, Direttore della Casa di Reclusione,
nato a San Giuseppe Vesuviano il 20.8.1944, domiciliato per la carica in
località Ciuciano Ranza 20, San Gimignano
e
La
Regione Toscana, CF 01386030488, rappresentata dal Prof. Angelo Passa leva, Vice
Presidente della Giunta Regionale Toscana, nato a Torino il 12 giugno 1933,
domiciliato per la carica presso la Regione Toscana, via Cavour 18, autorizzato
alla stipula del presente atto con Decreto del Presidente della Giunta n. 132
del 22 maggio 2000 nell’ambito delle rispettive attribuzioni.
convengono
Di
collaborare per la promozione di opportunità formative per i detenuti degli
Istituti penitenziari della Toscana con riferimento agli studi universitari nel
rispetto dei diritti fondamentali della persona e per valorizzare gli scopi
educativi e di reinserimento sociale ai quali, anche, la sanzione penale deve
tendere.
A questo scopo, le Amministrazioni e gli Enti firmatari del presente accordo
decidono di collegare strutture, risorse e professionalità secondo le decisioni
che riterranno di assumere successivamente e di comune accordo, coinvolgendo il
sistema universitario toscano.
Articolo 1
Destinatari
Sono
destinatari dell’attività formativa di cui al presente accordo, nei limiti
indicati nel 2 comma del presente articolo, i detenuti degli istituti
penitenziari toscani che, in possesso di un Diploma di scuola secondaria
superiore, intendano iscriversi o siano iscritti a corsi universitari secondo le
modalità, le valutazioni e le autorizzazioni che saranno previste dal
Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria.
Il numero dei detenuti destinatari delle attività oggetto del presente
protocollo è fissato,in prima applicazione, in 10 persone, individuate dal PRAP
sulla base di criteri da esso definiti, suscettibili, negli anni successivi, di
variazioni connesse all’aspetto organizzativo determinate dal Comitato
previsto dall’art. 3.
Articolo 2
Sede e attività
Le
attività di cui al presente protocollo avranno sede, di norma e salvo diverse
specifiche esigenze da verificarsi di volta in volta, presso la Casa di
Reclusione di San Gimignano, nella quale saranno resi disponibili un settore
detentivo e gli altri locali necessari a garantire il raggiungimento degli
obiettivi previsti dal presente accordo.
Le attività consisteranno di momenti didattici, di orientamento/consulenza, di
tutorato, di messa a disposizione di materiali didattici, utilizzando anche
metodologie e tecniche di insegnamento a distanza, fino alla realizzazione dei
"curricula" previsti nei vari ordinamenti di studio.
Nello svolgimento di queste attività si dovrà dare particolare rilievo allo
sviluppo ed al mantenimento delle relazioni interpersonali tra studenti da una
parte e docenti ed altre figure (con compiti di supporto e di sostegno
didattico) dall’altra.
Articolo 3
Comitato Organizzativo
La
gestione del progetto è affidata ad un Comitato organizzativo formato da un
delegato del Rettore, da un rappresentante della Regione Toscana, dal Direttore
della Casa di Reclusione di San Gimignano e da docenti che aderiscono al
progetto stesso, indicati dai Corsi di Laurea o di Diploma Universitario.
Il comitato sarà presieduto dal Direttore della Casa di Reclusione di San
Gimignano.
Partecipa alle riunioni del Comitato, con funzioni di Segretario, un funzionario
della Casa di Reclusione di San Gimignano, al quale sono attribuite altresì
funzioni di coordinamento e raccordo operativo tra i membri del Comitato
medesimo e gli Enti firmatari.
Qualora all’ordine del giorno delle riunioni vi siano contenuti di pertinenza
del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, a ,tali
incontri partecipa il Provveditore Regionale di Firenze o un suo delegato.
Il Comitato delibera su tutto ciò che attiene allo sviluppo del progetto.
Articolo 4
Collegio Didattico
Per ciò che riguarda tutti gli aspetti specificatamente didattici del progetto
viene istituito un collegio didattico, presieduto dal Rettore o da un suo
delegato, cui partecipano il Direttore della Casa di Reclusione di San Gimignano
o un suo delegato, i docenti che aderiscono al progetto indicati dai rispettivi
Corsi di Laurea o di Diploma Universitario ed una rappresentanza degli studenti
con funzioni consultive e secondo le modalità stabilite dal Provveditorato
Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Toscana e dal1a Direzione della
Casa di Reclusione di San Gimignano in accordo con il Collegio stesso.
Al Collegio potrà inoltre partecipare, sempre con funzioni consultive, una
rappresentanza delle Associazioni di volontariato impegnate nel progetto.
Nello stesso organismo collegiale -con funzioni di Segretario- partecipa
altresì il medesimo funzionario della Casa di Reclusione di San Gimignano che
svolge funzioni analoghe all’interno del comitato organizzativo.
Articolo 5
Compiti degli enti
firmatari e copertura finanziaria
L’Università
di Siena metterà a disposizione il personale docente universitario, che,
volontariamente, nell’ambito dei compiti istituzionali, sarà impegnato in
attività di orientamento, consulenza, tutorato, didattica, ricerca.
L’Università valuterà inoltre la possibilità di incentivare la
partecipazione e l’impegno dei docenti, favorendo anche il coinvolgimento
degli altri Atenei della Toscana.
La Direzione della Casa di Reclusione di San Gimignano’assicurerà la
continuità di gestione del progetto, la disponibilità, l’agibilità, la
sicurezza e l’utilizzo degli spazi, concorrerà all’acquisizione delle
attrezzature necessarie e disporrà in ordine ad eventuali problemi di mobilità
dei detenuti studenti, assumendosene i relativi oneri.
Spetterà alla Direzione della Casa di Reclusione di San Gimignano l’individuazione
e l’eventuale selezione del personale di supporto e/o appartenente ad
Associazioni di volontariato.
La Direzione della Casa di Reclusione di San Gimignano provvederà inoltre a
sostenere le spese per le attrezzature, gli arredi ed il materiale didattico
nonché le spese generali di funzionamento.
Il Provveditorato Regionale della Toscana interverrà, valutando ed approvando
il piano annuale delle spese necessarie per le dotazioni richieste dalla
Direzione della Casa di Reclusione, relativamente alla sezione universitaria,
favorirà d’intesa con la Regione e con i referenti dei Rettorati delle
Università toscane 1’ armonizzazione del sistema dei diversi interventi e la
razionalizzazione delle assegnazioni dei detenuti; concorderà con gli uffici
centrali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria le linee di
azione per il potenziamento dell’ avviamento agli studi universitari dei
detenuti toscani.
Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, direttamente o tramite le
proprie Direzioni Generali competenti, con proprie direttive ed indicazioni
programmatiche, favorirà per quanto compete all’Amministrazione Penitenziaria
la realizzazione del progetto, ove possibile anche rimuovendo eventuali ostacoli
ed utilizzando le potenzialità emergenti da tale esperienza interistituzionale
per la promozione e diffusione di esperienze analoghe in altre regioni italiane.
La Regione Toscana potrà intervenire, nell’ambito delle sue competenze, per
sostenere il progetto favorendo la dimensione regionale, sostenendo le attività
di sperimentazione, di ricerca e di valutazione, effettuando ogni azione
concordata e tesa all’efficienza, all’efficacia e alla qualità del progetto
stesso.
La Regione Toscana s’impegna a tal fine a concorrere alla realizzazione del
progetto anche assicurando un contributo finanziario da determinarsi ogni anno
in base alle attività annualmente previste.
Articolo 6
norme finali
Il
presente protocollo ha durata triennale e diverrà operativo a decorrere dall’anno
accademico 2002 /2003.
Esso si intenderà automaticamente rinnovato ove non venga disdetto a mezzo di
lettera raccomandata con avviso di ricevimento, da inviarsi entro e non oltre il
30 giugno dell’anno di scadenza, fermo restando che dovrà essere garantito il
completamento dei cicli già iniziati.
In prima applicazione del presente accordo, nelle more della designazione dei
docenti aderenti al progetto, il Comitato organizzativo di cui all’art. 3
verrà comunque insediato inserendo i docenti mano a mano che verranno nominati
dalle strutture didattiche.
Articolo 7
Le
Spese di bollo sono a carico dell’Università; l’atto sarà registrato in
caso d’uso ai sensi dell’art. 4 della Tariffa parte II allegata al D.D.R.
131/1986.
Firenze, 14 maggio 2003
per
l’Università di Siena, su delega del Rettore Prof. Piero Tosi
il Prof. Vittorio Santoro nato a Napoli il 16.03.1950, Preside della Facoltà di
Giurisprudenza,
per il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
il Dott. Giovanni Tinebra
per il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la
Toscana, il Dott. Massimo De Pascalis
per la Direzione della Casa di Reclusione di San Gimignano, i Dott. Luigi D’Onofrio
per la Regione Toscana, il Prof. Angelo Passaleva